sabato 29 giugno 2024
Torre del Greco - Villa delle Ginestre | “Passeggiate Leopardiane”
mercoledì 26 giugno 2024
Parco Archeologico di Ercolano | Lo spettacolo dell’alba – Invenzioni a tre voci
Lo spettacolo dell’alba – Invenzioni a tre voci, è l’appuntamento da non perdere del 29 giugno al Parco Archeologico di Ercolano con repliche il 20 luglio e il 31 agosto, una produzione originale CoopCulture, che fino ad agosto animerà alcune delle meraviglie storiche, artistiche ed archeologiche d’Italia. Ercolano è il primo Parco archeologico a diventare scenario per un viaggio tra archeologia e sonorità, in un crescendo di emozioni che unisce monumenti, natura e territorio presentando alle prime luci del mattino il luogo in maniera del tutto inedita.
“Siamo l’unico sito archeologico ad offrire questa possibilità in Campania e tra i pochissimi in tutta Italia. Noi amiamo Ercolano e questo luogo si ama a tutte le ore. Immaginate l’emozione di assistere al sorgere del sole in uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia del Mediterraneo” dichiara il direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano “Immaginate di percorre all’alba quelle stesse strade che duemila anni fa brulicavano di vita già da qualche ora. Vivere un luogo come questo accompagnati dalla musica e dai profumi del primo mattino arricchirà la memoria di un ricordo unico.”
Mettete la sveglia e concedetevi un’esperienza straordinaria con “Lo spettacolo dell’alba” che unisce arte, storia e musica. ercolano.beniculturali.it - Ercolano - Parco Archeologico
Da lunedì 1° luglio 2024 cambia l’offerta di bigliettazione del Parco Archeologico di Ercolano che lancia i nuovi abbonamenti on demand rivolti a specifici target di utenza
- -ErcolanoCard per individuali al costo di euro 30, valida per 1 persona;
- -ErcolanoCardFamily al costo di euro 58 per 2 adulti e minori accompagnati;
- -ErcolanoCardYoung al costo di euro 5 per i ragazzi tra i 18 e i 25 anni.
Tutti gli abbonamenti sono validi per 365 giorni dal primo utilizzo, quelli sottoscritti in precedenza e sino al 30 giugno avranno regolare validità sino alla loro scadenza naturale.
Dopo il recente ampliamento della zona espositiva dell’Antiquarium e la recentissima apertura dell’Antica Spiaggia, con la restituzione al pubblico di 3000 metri quadri di ulteriore spazio fruibile, di pari passo con il progressivo ampliamento dei percorsi e dell’offerta di visita al pubblico, dal 1° luglio i nuovi biglietti di accesso saranno i seguenti:
- intero 16 €;
- ridotto giovani tra i 18 e 25 anni non compiuti biglietto € 2;
- accesso al Teatro Antico di euro 5;
- integrato Parco e Teatro Antico di euro 19.
Al link www.coopculture.it/export/shared/corporate_docs/catalogoercolano2024.pdf pubblicato inoltre il catalogo dell’offerta didattica 2023/2024 di CoopCulture per le scuole che integra i programmi di studio con tematiche contemporanee e presenta nuovi format e modalità di fruizione sempre più attuali ed inclusive
“Ercolano è tutto l’anno! E’ questo l’intento con cui abbiamo pensato ad un biglietto unico che permetta l’accesso al Parco per 365 giorni – dichiara il direttore Sirano – Per un intero anno i visitatori potranno partecipare alle iniziative che proponiamo ciclicamente come anche alle novità che di anno in anno si affacciano in quella che è una vetrina dalle mille sfaccettature e possibilità. Attenzione per i pubblici, fidelizzazione degli appassionati ci guidano in un lavoro sempre più personalizzato e inclusivo”.
Prosegue intanto, ancora per tutto il mese di giugno, l’apertura del percorso sotterraneo del Teatro Antico del Parco Archeologico di Ercolano, la visita accompagnata per 6 gruppi di 10 persone si svolge il mercoledì e il sabato dalle 09:30 alle 16:30 (visita in lingua inglese alle ore 11.30 e 16.30); il tour al Teatro è un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso i cunicoli settecenteschi accompagnati dal personale del Parco. Nei mesi di luglio e agosto ci sarà una pausa estiva, per riprendere poi nel mese di settembre. ercolano.beniculturali.it - Ercolano - Parco Archeologico
martedì 25 giugno 2024
Pompeii Children’s Museum | Percorsi tematici e itinerari speciali per i più piccoli
I primi due appuntamenti le domeniche 7 e 21 luglio
Dal 15 al 19 luglio Summer Camp sperimentale per bambini dai 6 ai 10 anni
Partono i primi itinerari speciali e percorsi tematici organizzati dal Pompeii Children’s Museum, riservati ai bambini dai sei ai dieci anni, con operatori e tutor specializzati nella didattica per l’infanzia e nella creazione di laboratori e visite coinvolgenti e interattive.
Archeologi, storici, botanici, con un linguaggio adatto a un pubblico così giovane, saranno le guide speciali per i visitatori più piccoli, che potranno partecipare da soli oppure accompagnati dai propri genitori. La durata di ogni itinerario tematico sarà di circa 1h 15, con partenza alle ore 11.00 da Porta Anfiteatro, dove gli operatori accoglieranno i bambini e i genitori che vogliono partecipare.
Si inizia domenica 7 luglio a Pompei con “Vita da gladiatore: palestra, cibo sano e competizioni”
Percorso nella Regio II
A partire dall’ingresso di Porta Anfiteatro, il percorso si volgerà tra i due edifici antichi: la Palestra Grande, luogo di formazione fisica e intellettuale dei giovani, e l’Anfiteatro, il più antico tra quelli noti del mondo romano. Qui un tempo oltre ventimila spettatori potevano assistere ai combattimenti tra gladiatori.
Il secondo appuntamento di luglio, sempre a Pompei, è per domenica 21 con “Passeggiata su via dell’Abbondanza, alla scoperta di botteghe, domus, ville e giardini” . Percorso nella Regio I
Un percorso lungo una delle strade principali dell’antica Pompei, che collegava la zona del Fori con quella dell’Anfiteatro. Si visiteranno le domus per conoscere le tecniche di costruzione, le botteghe degli artigiani e del cibo, i materiali e le decorazioni di alcune ville lussuose appartenute a famiglie patrizie. Partenza del gruppo, anche in questo caso, da Porta Anfiteatro.
I gruppi di bambini e adulti saranno di massimo 25 persone, il costo è sempre di 10 € a bambino, la tariffa viene applicata anche ai genitori che intendono partecipare e che devono però essere in possesso anche di un biglietto di ingresso al parco o, quando si tratta di domeniche gratuite, del relativo titolo d’accesso. Partecipazione fino ad esaurimento posti. Si consiglia la prenotazione. Per informazioni e prenotazioni arte@lenuvole.com
A luglio parte anche la prima sperimentazione di Summer Camp all’interno dell’area archeologica, in particolare nelle aree verdi che avrà come punto d’incontro e campo base Casina Rosellino, con il suo Cavallo Enzo di Mimmo Paladino. Da lì i bambini si sposteranno nelle aree individuate per laboratori o itinerari tematici, in particolare nelle aree verdi come il Bosco Sacro e i percorsi lungo le mura.
Il Summer Camp ha una durata di 5 giorni, con orario dalle 9,00 alle 15,30: una giornata di divertimento, gioco, socializzazione e amicizie, ma anche di conoscenza e scoperta di luoghi e storie che fanno di Pompei un luogo affascinante e unico al mondo.
Il costo per la partecipazione al Summer Camp è di 150 € per 5 giorni, comprensivo del cestino-pasto e dei materiali da laboratorio
Si rivolge non solo ai visitatori, ma anche alle famiglie del territorio e ai figli degli stessi dipendenti del Parco archeologico di Pompei.
I bambini dovranno portare da casa: una borraccia, una merenda (il lunch è invece compreso), un cappellino. Si consiglia abbigliamento comodo.
- Per informazioni e prenotazioni arte@lenuvole.com
- Ufficio stampa Pompeii Children’s Museum
- Raffaella Levèque + 39 347 2936401
- leveque@pompeiichildrensmuseum.it
- UFFICIO STAMPA Parco Archeologico di Pompei
- via Plinio - 80045 Pompei (Napoli)
- tel.: +39 081 8575327 - pompei.ufficiostampa@cultura.gov.it
Premio Festival Cinecì CortiCulturalClassic 2024 | Palma Campania | 25 > 27 giugno
Si avvicina il momento di celebrare il cinema breve d’autore, il cui evento punta a valorizzare il territorio. Dal 25 al 27 giugno, nella corte del Palazzo Comunale di Palma Campania e nel teatrino comunale per le proezioni dei corti, si svolgerà il Premio Festival Cinecì CortiCulturalClassic 2024, rapporto tra Cinema e Cibo. Napoli Cultural Classic
Programma:
- 25 giugno ore 19.00 prima Proiezioni dei corti in gara presso il Teatrino Comunale;
- 26 giugno ore 19.00 seconda Proiezioni dei corti in gara presso il Teatrino Comunale;
- 27 giugno ore 20.00 Premio Festival CineCi' CortiCulturalClassic 2024 presso la Corte del Palazzo Comunale di Palma Campania;
Si avvicina il momento di celebrare il cinema breve, il cui evento punta a valorizzare il territorio. Dal 25 al 27 giugno, nella corte del Palazzo Comunale di Palma Campania e nel teatrino Comunale il 25 e il 26 per le proiezioni dei corti, si svolgerà il Premio Festival Cinecì CortiCulturalClassic 2024, la cui rassegna mira al rapporto tra Cinema e Cibo. L' iniziativa organizzata dall’associazione “Napoli Cultural Classic”, in collaborazione con il Comune di Palma Campania che da nove anni grazie all'intuizione del presidente dle consiglio Elvira Franzese, con il supporto delle Associazioni Culturali e Sociali del territorio Palmese punta a far diventare Palma un punto di riferimento e confronto per i giovania autori di cinema.
L' iniziativa organizzata dall’associazione “Napoli Cultural Classic”, in collaborazione con il Comune di Palma Campania che da nove anni grazie all'intuizione del presidente dle consiglio Elvira Franzese, con il supporto delle Associazioni Culturali e Sociali del territorio Palmese sta facendo diventare Palma un punto di riferimento e confronto per i giovania utori di cinema.
L’intento è quello di allargare il “focus” su quante più possibili culture alimentari. Durante la serata di premiazione, sotto la direzione artistica di Massimo Andrei che cura con maestria ed eleganza il premio da 9 anni, saranno assegnati pubblicamente i premi agli autori che concorrono nelle terne e verraano assegnati due premi speciali il premio Vincenzo Russo e il premio Salvatore Ferrara. La direzione tecnica è del maestro Lorenzo Maffia. La programmazione il 25 e il 26 giugno ore 19.00 proezioni dei corti in gara presso il teatrino comunale, il 27 giugno ore 20.00 Serata Premio CineCi' CortiCulturalClassic 2024 presso la corte del Palazzo Comunale. Serata open fino ad esaurimento posti. Madrina della serata Isa Daniele, conla straordinaria partecipazione di Peppe Lanzetta. Ospite d'onore Vincenzo De Lucia e Stefania De Francesco e tanti altri ospiti.
La programmazione il 25 e il 26 giugno ore 19.00 proezioni dei corti in gara, il 27 giugno ore 20.00 Serata Premio CineCi' CortiCulturalClassic 2024. Serata open fino ad esaurimento posti. Si prega di prenotare. CineCi' CortiCulturalClassic 2024
lunedì 24 giugno 2024
Museo nazionale Parco del Vesuvio - Boscoreale (Na) | Mostra "Esistenze Efimeras" di Nicola De Luca e Flavio Gioia.
Sarà inaugurata il 16 giugno 2024 alle ore 11 e la si potrà ammirare fino al 16 luglio al Museo nazionale Parco del Vesuvio a Boscoreale (Na) la mostra "Esistenze Efimeras" di Nicola De Luca e Flavio Gioia.
Curata da Marta Saulle, la direzione artistica è di Giovanni Cardone. Il progetto grafico è di Paola De Luca. Museo del Parco Nazionale del Vesuvio
L’esposizione è promossa dall’Associazione culturale "Le Vie della Conoscenza" ed è patrocinata da: Comune di Trecase, Comune di Boscotrecase, Ente Parco Vesuvio, Mav museo archeologico virtuale, Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale, Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Catanzaro, Comune di Chiaravalle Centrale (Cz), Consulta della Cultura di Chiaravalle Centrale, Gal "Serre calabresi", Uciim.
Il Parco Nazionale del Vesuvio, istituito nel 1995, protegge il celebre vulcano, noto per la devastante eruzione del 79 d.C. che seppellì le città romane di Pompei, Ercolano e Stabia, e il suo ecosistema unico. Il Vesuvio, con la sua maestosa presenza, è un simbolo della forza della natura e dell'importanza della conservazione ambientale.
Nel raggio del Parco nazionale del Vesuvio, nasce il Museo che offre ai visitatori una panoramica sulla storia geologica, naturalistica e culturale della regione, creando un ponte tra la scienza, la natura e l'arte.
In "Esistenze Efìmeras", Nicola De Luca, presenta disegni di donne sinuose, figure eteree che rappresentano la bellezza fugace e la lotta per mantenere una propria identità in un contesto di crescente spersonalizzazione.
Come afferma Marta Saulle, curatrice della mostra: "Esistenze Efìmeras” esplora la delicatezza dell'identità umana in un'epoca di rapidi cambiamenti. Le opere di Gioia e De Luca si completano a vicenda, offrendo una visione complessa e affascinante del tema della spersonalizzazione.
Il Museo del Parco Nazionale del Vesuvio, con la sua storia di resilienza e trasformazione, è il luogo ideale per ospitare questa riflessione artistica." La curatrice sottolinea l'importanza di questa mostra per il Museo: "Il Vesuvio e il suo paesaggio sono testimoni di continue metamorfosi, proprio come le identità che esploriamo in questa esposizione.
“Esistenze Efìmeras” non è solo un percorso artistico, ma un invito a riscoprire la nostra essenza in un contesto naturale e storico unico.
Come sostiene Giovanni Cardone, direttore artistico della mostra: Flavio Gioia e Nicola De Luca, artisti legati alla tradizione della Magna Graecia, sono influenzati dalla cultura classica greca e romana. Nella loro arte, infatti, è racchiuso il sentimento e l'anima del Sud, terra arricchita nel tempo da culture diverse e da varie dominazioni. Le opere di Nicola De Luca mostrano lo sviluppo della figura attraverso la connessione tra gesto e materia. Questa fase artistica è caratterizzata da riferimenti inesplorati, da una tensione verso vibrazioni assolute e cosmiche.
Le opere di Flavio Gioia esprimono una critica alla perdita dei valori morali dell'epoca contemporanea, raccontando al contempo l'amore universale. La caratteristica principale del suo lavoro è l'accumulo di significati, con una complessità operativa che mescola segni, immagini e figure in un magma artistico coerente.
giovedì 20 giugno 2024
La settimana dello scrittore, ricordando Michele Prisco - “Gli altri” a Torre Annunziata
La settimana dello scrittore, ricordando Michele Prisco è la rivisitazione in chiave pop di un format culturale che il romanziere e uomo di cultura oplontino ideò nel 1947 per animare l’estate in città. La settimana dello scrittore ricordando Michele Prisco III edizione
Programma edizione 2024 - Libertà Libreria Erboristeria & BioBar Asperula
- Domenica 23 Giugno ore 19.30
Serata di apertura La settimana dello scrittore ricordando Michele Prisco
libreria Libertà, Corso Vittorio Emanuele III n 417, Torre Annunziata
Serata di apertura: “Francesca e Nunziata: storia di un libro, storie di libri e di librai”
Intervengono:
● Domenico Orsini, attore e giornalista
● le librerie indipendenti LibreriaLibridine di Portici e IoCiSto di Napoli
moderano i professori Lina Fiordoro e Nicola Piccinino.
- Martedì 25 Giugno ore 19.30
libreria Libertà, Corso Vittorio Emanuele III n 417, Torre Annunziata
“Le amicizie letterarie"
Gli scrittori Maria Pia Nocerino, Carmen Pellegrino e Gianni Solla a confronto
modera Federica Flocco, giornalista e scrittrice.
- Mercoledì 26 Giugno ore 19.
libreria Libertà, Corso Vittorio Emanuele III n 417, Torre Annunziata
“La provincia è ancora addormentata? Parola ai giovani.”
I ragazzi di Z-POV (Volwer Tv) dialogano con il neo eletto sindaco di Torre Annunziata.
- Giovedì 27 Giugno, ore 10.00
lido Eldorado, litorale Marconi, Torre Annunziata
Registrazioni per estemporanea di pittura e di poesia “Gli altri a Torre Annunziata”, direzione artistica di Adriana Capizzano e Alessandro Russo.
ore 19.00
lido Eldorado, litorale Marconi, Torre Annunziata
Premiazione dell’estemporanea di pittura e di poesia.
Intervengono l’ambasciatrice di Costruiamo Gentilezza Anna Vitiello, l’artista Nello Collaro e il rapper T-Camel
- Venerdì 28 Giugno ore 19.30
libreria Libertà, Corso Vittorio Emanuele III n 417, Torre Annunziata
Serata di chiusura: “Gli altri” di Michele Prisco
ne parlano:
● Annella e Caterina Prisco, Centro studi Michele Prisco
● Annalisa Carbone, collaboratrice cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea Università di Napoli L'Orientale
● Alessio Forgione, scrittore
modera Francesco Paolo Oreste, scrittore e direttore artistico de “La settimana dello scrittore, ricordando Michele Prisco".
Riapre l’antica spiaggia di Herculaneum, la prima all'interno di un parco archeologico
All'inaugurazione, avvenuta nel Parco archeologico di Ercolano, è intervenuto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, guidato nella visita dal Direttore del Parco Francesco Sirano.
La risistemazione dell’antica spiaggia giunge a conclusione di un percorso pluriennale di attività multidisciplinari di ricerca, scavo archeologico, restauro, ingegneria e architettura. L’antica Ercolano, città di mare, distrutta dall’eruzione vesuviana del 79 d.C., rivive con la sistemazione finale, sull’onda di una progettazione donata dal Packard Humanities Institute nell’ambito del partenariato pubblico-privato denominato "Herculaneum Conservation Project" per restituire un’immagine il più possibile vicina a come si presentava prima dell’eruzione.
I visitatori, possono passeggiare liberamente sull’intera superficie e immergersi nella magia della città lambita dal mare.
- Vista notturna dell’antica spiaggia al termine del progetto – fotoinserimento HCP.
- L’antica spiaggia al termine del progetto – fotoinserimento HCP.(Versione diurna
Il nuovo assetto dell’intera area dell’antica spiaggia, finanziato nell’ambito del CIS Vesuvio Pompei Napoli coordinato gestito dall’Unità Grande Pompei, condurrà nel breve termine all’arricchimento dell’esperienza di visita del Parco e nel medio termine alla ricongiunzione dell’area archeologica principale con la Villa dei Papiri, disegnando così un piano di azione di ampio respiro culturale per i prossimi anni e per il futuro del Parco.
Negli ultimi decenni questa area è stata progressivamente interessata da corrosione e decadimento, determinati da una miscela di fattori naturali legati alla veicolazione delle acque piovane e di risalita, che avevano trasformato la spiaggia in una sorta di acquitrino, con connessi pericoli di allagamento e impatti sulla conservazione del patrimonio. Data la complessità dei problemi da affrontare è stato adottato un approccio multidisciplinare per restituire la spiaggia alla sua sicurezza e fruibilità, con la realizzazione di un’area percorribile e la valorizzazione del fronte a mare della città antica, con l’offerta di una percezione completamente rinnovata al visitatore dell’antica Herculaneum.
“Questo sito è stato enormemente riqualificato e sta diventando un gioiello. Siamo all'interno dell'area archeologica tra le più importanti del mondo con Pompei, Oplontis ed Ercolano e stiamo lavorando tantissimo anche in termini di risorse. Nella legge di bilancio abbiamo stanziato nuove risorse per gli scavi. Inoltre abbiamo previsto che nello Spolettificio di Torre Annunziata dovrà nascere un polo museale e pensiamo che tutto ciò possa rappresentare anche una grande occasione di sviluppo socio-economico per i nostri territori - ha affermato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano - Il Parco archeologico di Ercolano è una grande memoria storica e il valore della storia, come diceva Benedetto Croce, è sempre un fatto contemporaneo. La storia è una sorta di cassetta degli attrezzi dove noi rinveniamo gli strumenti con i quali interpretare il presente e prefigurare ‘vichianamente’ il futuro”, ha aggiunto il Ministro.
Il Gen. B. dei Carabinieri, Giovanni Capasso, Direttore Generale dell’Unità Grande Pompei, ha detto: “Nell’ambito del CIS Vesuvio Pompei Napoli, in qualità di Direttore per il supporto all’attuazione dei programmi del MiC, nonché rappresentante legale dell’Unità Grande Pompei, svolgo il ruolo di Referente Unico del Ministero della Cultura. La predetta Unità segue l’attuazione, il monitoraggio fisico, procedurale, economico e finanziario degli interventi del CIS VEPONA, proposti dall’UGP, assicurando al beneficiario del finanziamento il proprio sostegno in ogni fase del procedimento amministrativo e attuativo dell’intervento. Il CIS VEPONA rappresenta lo strumento individuato dal legislatore per l’attuazione del Piano strategico per lo sviluppo delle aree comprese nel piano di gestione del sito UNESCO 829 'Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata', aggiornato e approvato dal Comitato di Gestione nel 2022, in cui, uno degli interventi prioritari, è stato individuato nel 'Miglioramento del Parco archeologico di Ercolano e del suo rapporto con il territorio' in considerazione dell’importanza che il rilancio di questo sito potesse avere per l’intera economia dell’area e per il potenziamento della sua attrattività turistica. In tale scenario, vanno inquadrate le azioni previste nel Piano strategico dell’Unità Grande Pompei, tra cui l’intervento denominato Lavori per la valorizzazione dell’antica spiaggia degli Scavi di Ercolano e il ricongiungimento alla visita della Villa dei Papiri negli scavi nuovi, per un importo pari a € 3.437.480,01, a valere sul FSC 2014-2020 (ex Del. CIPE n.10/2018), confluito nel Piano Sviluppo e Coesione del Ministero della Cultura (Del. CIPESS n.7/2021 ss. mm. ii.). Per l’attuazione di questo intervento è stato siglato un Accordo tra l’Unità Grande Pompei e il Parco Archeologico di Ercolano nel giugno 2021. Oggi, dopo tre anni di intenso lavoro finalizzato alla valorizzazione dell’antica spiaggia degli Scavi di Ercolano, mediante il drenaggio e il riempimento dell’area occupata anticamente dall’ arenile, viene data la possibilità ai visitatori di accedere liberamente sull’intera zona e di comprendere le dinamiche che hanno portato al seppellimento della città. Il prosieguo dei lavori, costantemente monitorati dall’Unità Grande Pompei, consentirà a breve il ricongiungimento della spiaggia all’area dei nuovi scavi ove è presente la Villa dei Papiri”.
Il Direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano ha aggiunto: “L’antica spiaggia è un luogo straordinario e unico al mondo. Per conservarla per il futuro abbiamo ridotto il rischio di continui allagamenti e i pericoli per la stabilità dei fronti di scavo e del fronte a mare della città antica, rivedendolo oggi come gli antichi romani. Ripristiniamo il paesaggio del 79 d.C. e lasciamo che tutti nuovamente passeggino sulla spiaggia. Se giriamo la testa dove un tempo era il mare, diventiamo esploratori moderni dell’immensa coltre di flussi vulcanici che ricoprì la città in poche ore e non possiamo sottrarci dal condividere quasi il senso di totale annientamento della nostra condizione umana di fronte all’evidenza del cataclisma del 79 d.C. Siamo sul luogo dove la ricerca archeologica ha messo in luce le prove che più di 300 disperati cercarono inutilmente di essere salvati grazie ad una vera e propria operazione di protezione civile diretta dall’ammiraglio e insigne studioso romano Plinio il Vecchio. Questo progetto ci permette ora di associare all’estremo interesse storico archeologico anche quello topografico e urbanistico dal momento che è ora possibile apprezzare su un’area di più di 3000 mq, in modo ravvicinato, e direi quasi da protagonisti, l’unico fronte a mare di una città romana quasi interamente conservato. Le ricerche iniziate negli anni ’80 del secolo scorso hanno riportato alla luce un campione antropologico unico rappresentato da oltre 300 vittime dell’eruzione, in gran parte rifugiate all’interno di alcuni magazzini legati all’approdo. Dopo alcuni interventi negli anni ‘90 del 900, grazie al partenariato pubblico privato con il Packard Humanities Institute (PHI), l’area è stata inserita all’interno di una strategia mirata a scavi, ricerche, conservazione e fruizione secondo approcci innovativi basati sulla multidisciplinarità degli interventi programmati e con straordinaria risultati come la scoperta del soffitto in legno policromo del salone principale della casa del Rilievo di Telefo. Nella primavera del 2021 sono ripresi i lavori in questo settore così importante dell’area archeologica, con un progetto complesso ed ambizioso che punta a ridisegnare e valorizzare l’antico litorale ercolanese, restituendolo ad una fruizione potenziata e ad una più immediata comprensione delle dinamiche insediative e di seppellimento del sito. Interessanti dati sono emersi dai primi lavori, con il rinvenimento di migliaia di reperti lignei, perlopiù appartenenti alle coperture degli edifici divelte e scaraventate sulla spiaggia dalla violenza dei flussi piroclastici del 79 d.C. oltre a molti frammenti di tegole e coppi ed alcuni frammenti di marmi e di colonne in marmo”.
- Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
- Campionatura raffigurante la stratigrafia del materiale di riempimento dell’area dell’antica spiaggia
Jane Thompson, responsabile del partenariato pubblico-privato del Packard Humanities Institute, ha sottolineato: “Vedere questa svolta dell’area fronte mare della città antica portata a termine è una soddisfazione immensa per il ricco team interdisciplinare che l’hanno portato a termine, sia professionisti incaricati dalla fondazione Packard Humanities Institute, sia funzionari MIC. Moltissime delle nostre azioni più importanti in oltre 20 anni di partenariato sono state invisibili, il ripristino delle fogne antiche, i cicli pluriennali di manutenzione programmata ne sono ottimi esempi. Ma qui finalmente un radicale cambiamento all’esperienza dei visitatori che insieme alla riqualificazione di Via Mare cambiano per sempre l’assetto di questo sito".
L’antica spiaggia: una storia scritta sulla sabbia
La documentazione fotografica d’archivio legata ai lavori di scavo degli anni ’90 mostra la presenza, nella zona della spiaggia, di una piattaforma in tufo segnata da lunghe incisioni parallele che furono interpretate come segni lasciati nel tufo dalle chiglie delle barche. Indagini recenti hanno dimostrato che il litorale nel corso dei secoli ha più volte cambiato il proprio livello alzandosi e abbassandosi almeno dal III secolo a.C. In quel momento il banco di tufo era parzialmente fuori dal mare: il tufo veniva estratto per utilizzarlo come materiale di costruzione e le onde del mare hanno modellato la superficie tufacea con delle incisioni parallele e curvilinee. Inoltre il progressivo abbassamento del livello del banco, a causa di fenomeni legati al vulcanesimo, insieme all’azione delle onde ha depositato le sabbie che hanno progressivamente creato la spiaggia romana del 79 d.C. L’antica spiaggia appariva come una spiaggia di sabbia vulcanica di colore nero da cui emergeva, in alcuni punti, la piattaforma tufacea sottostante. Aveva una leggera inclinazione verso il mare la cui linea di battigia doveva trovarsi pressappoco dove oggi termina l’area di scavo. Sulla spiaggia non si svolgevano solo attività marinare, ma era usata anche per raggiungere la città e per salire attraverso delle rampe verso le case affacciate direttamente sul mare e per rifornire le terme di suburbane di legna. Nella notte dell’eruzione del 79 d.C. oltre a più di 300 fuggiaschi, sulla spiaggia c’erano anche animali tra i quali muli e cavalli. I fuggiaschi furono sorpresi nel cuore della notte dall’arrivo della prima nube ardente che, con una temperatura di oltre 400° e una velocità di 80 kmh, raggiunse la città e provocò la morte istantanea, per shock termico, di tutti gli abitanti. L’arrivo delle ondate di fango vulcanico dal Vesuvio ricoprí poi i resti dei loro corpi, sigillandoli nella posizione in cui si trovavano al momento della morte. Dallo studio di questi scheletri sono stati ricavati importanti dati biologici sull’alimentazione e sulle malattie degli antichi ercolanesi. I fuggiaschi avevano portato con sé oggetti preziosi, come gruzzoli di monete e gioielli, ma anche lucerne per farsi luce nella fitta oscurità provocata dall’eruzione e le chiavi di casa, segno che avevano avuto il tempo di chiudere le porte prima di fuggire.
A fine 2021 l’antica spiaggia ha restituito lo scheletro dell’ultimo fuggiasco di Ercolano, un uomo di circa 40/45 anni di età. Si trovava probabilmente in riva al mare o nelle aree della città soprastante, trascinato dalla forza dell’eruzione insieme ai suoi averi, conservati in una sacca di tessuto. Lo scavo di laboratorio del pane di terra che racchiudeva la sacca ha evidenziato che all’interno essa conteneva un porta monete di legno con uno scompartimento all’interno del quale vi erano degli anelli, e alcune tavolette per scrivere sempre di legno, il cui contenuto ci sarà chiarito dal prosieguo del micro scavo. Sull'antica spiaggia oltre allo scheletro sono stati ritrovati moltissimi reperti di legno trascinati dal flusso piroclastico. Arbusti, radici di alberi ad alto fusto, grandi travi, frammenti di cornici e pannelli appartenenti probabilmente a controsoffitti e alle coperture degli edifici, oltre ad assi di legno, puntoni e altri elementi forse di barche. Tutto questo rende gli scavi di Ercolano unici al mondo
Il progetto
Grazie a questo progetto le acque sorgive naturali e l’acqua raccolta dalle antiche fogne della città, che come in antico scaricano sulla spiaggia, sono messe sotto controllo e in parte riutilizzate. In questo modo sono stati eliminati i continui allagamenti che mettevano in pericolo la stabilità dei fronti di scavo e dei monumenti antichi e avevano creato un paesaggio paludoso mai esistito su questo sito. La spiaggia ha assunto l’aspetto di come si presentava prima dell’eruzione e i visitatori possono ammirare il fronte a mare dell’antica Ercolano passeggiando liberamente sull’intera superficie.
Infatti, in mancanza di adeguati sistemi di raccolta e smaltimento ed a causa della difficile manutenzione, la spiaggia fino ai primi anni 2000 si presentava come zona paludosa con accumuli di acqua e vegetazione infestante. L’antico litorale ercolanese non è mai stato fruibile da parte del pubblico, se non per una limitata fascia a ridosso dei fornici occidentali dove, per mezzo di una passerella metallica, ora rimossa nell’ambito delle attuali opere, era possibile avvicinarsi alle strutture e scorgere i calchi degli scheletri dei fuggiaschi rinvenuti durante le precedenti operazioni di scavo.
Questa sistemazione finale è stata preceduta da studi, ricerche e da un progetto pilota condotto in collaborazione con l’Herculaneum Conservation Project tra il 2008 ed il 2010.
Data la particolare ubicazione dell’antica spiaggia, sottoposta di circa 3 m rispetto al livello del mare, di primaria importanza sono le opere idrauliche, per raccogliere le acque, sia sorgive che convogliate dalla città antica a seguito della riattivazione delle originali fogne nell’ambito di precedenti lavori.
Da aprile 2011 è stato realizzato lo studio archeologico della storia plurisecolare dell’antica spiaggia di Ercolano e degli edifici prospicienti. Da aprile 2021 sono stati eseguiti limitati scavi e pulizia archeologica, trovando tracce della sabbia antica ancora in aderenza alle murature del fronte costruito; la stessa sabbia è stata rinvenuta sul banco tufaceo emerso dopo la rimozione dello strato di melma che lo ricopriva. Grazie anche allo studio dei documenti di archivio, oggi sappiamo che al momento dell’eruzione del 79 d.C. tutto l’antico litorale era coperto da uno strato di sabbia di spessore variabile. Su questa base è stata studiata una sistemazione che consiste nella creazione di una superficie sulla quale camminare in graniglia di basalto posizionata in maniera tale (stabilizzata con un’armatura alveolare) da essere carrabile e accessibile anche da parte di disabili, e piccoli mezzi per la manutenzione.
La rete idraulica di raccolta e drenaggio delle acque è stata messa in opera direttamente sul banco tufaceo, che è stato poi ricoperto con uno strato protettivo di ghiaia lavata in funzione drenante. Per ricreare il livello della spiaggia del 79 d.C. (eliminato durante gli scavi della fine del 1900), lo strato di riempimento vero e proprio è costituito da materiale di pezzatura variabile, decrescente dal basso verso l’alto, di cui l’ultimo strato costituisce il piano di posa dell’armatura alveolare ricolmata di graniglia di basalto. La stratigrafia per la ricopertura del banco tufaceo antico è altamente permeabile e consente il deflusso delle acque meteoriche che insistono direttamente sulla spiaggia e quello delle acque sorgive disperse ed il convogliamento delle stesse nelle vasche di raccolta esistenti; inoltre, gli spessori dei vari strati che costituiscono il riempimento sono calibrati per poter raggiungere le antiche quote di calpestio dell’area.
La scelta dell’utilizzo di graniglia di basalto come finitura superficiale, quindi materiale locale e di colore grigio, è tesa a rievocare l’aspetto dell’antico litorale al momento dell’eruzione, vale a dire ricoperto di sabbia scura. Inoltre, questa soluzione offre vantaggi dal punto di vista funzionale, tra cui l’ottenimento dello stesso grado di permeabilità all’acqua sull’intera superficie della spiaggia, senza nessun pregiudizio per gli strati di riempimento e drenaggio sottostanti; la facilità delle opere di manutenzione, che consistono nella ricopertura periodica delle celle dell’armatura alveolare, in maniera manuale e con l’ausilio di attrezzature comuni da cantiere (pale, rastrelli ecc.), recuperando la stessa graniglia che ha subito movimenti a seguito del passaggio delle persone e dei mezzi, o dell’azione dell’acqua piovana.
Infine, l’impianto di illuminazione contribuisce ad arricchire ancor di più la percezione dell’invaso della spiaggia ed a valorizzare il fronte mare della città antica durante le visite e gli eventi serali.
L’ultimo fuggiasco di Ercolano e i suoi averi
A fine 2021 l’antica spiaggia ha restituito lo scheletro dell’ultimo fuggiasco di Ercolano, un uomo adulto dalla corporatura robusta, di circa 40/45 anni di età. Si trovava probabilmente in riva al mare o nelle aree della città soprastante o ancora potrebbe essere stato sbalzato dall’area della terrazza sacra sovrastante l’antica spiaggia. Data la posizione del corpo, sospeso nel deposito di cenere vulcanica, l’uomo doveva essere in piedi al sopraggiungere del primo flusso piroclastico. Rivolto verso la città, di certo vide arrivare l’enorme nuvola di cenere e gas bollenti, un attimo prima di essere ucciso all’istante e abbattuto dall’ondata di calore che scendeva dal vulcano a centinaia di chilometri l’ora. All’impatto la vittima subì lo stesso destino delle altre 330 già ritrovate negli anni addietro, le altissime temperature del flusso che lo investì provocarono l’evaporazione immediata dei tessuti e lo scheletro fu imprigionato nella massa di cenere, gas e detriti trascinati.
Nell’ambito dello scavo in laboratorio è stata evidenziata una sacca in tessuto grezzo con all’interno contenere un porta monete di legno con uno scompartimento con degli anelli, e alcune tavolette per scrivere anch’esse di legno. Sull'antica spiaggia oltre allo scheletro sono stati ritrovati moltissimi reperti di legno trascinati dal flusso piroclastico. Arbusti, radici di alberi ad alto fusto, frammenti di cornici e pannelli appartenenti probabilmente a controsoffitti e alle coperture degli edifici, oltre ad assi di legno, puntoni e altri elementi forse di barche. Particolarmente notevole una grande trave di legno lunga più di 11 metri. Anche questo rende gli scavi di Ercolano unici al mondo.
Il ritrovamento ha dato il via ad uno studio transdisciplinare. Nel tempo trascorso le metodologie di indagine si sono totalmente rivoluzionate e oggi si è in grado di trarre molte più informazioni.
Casa dell’Erma di bronzo
Gli interventi del Parco sull’atto vandalico da parte di un turista portoghese
Il dipinto murale con decorazione in terzo stile, posto in uno dei cubicoli che affacciano sull’atrio della domus dell’Erma di Bronzo è stato vandalizzato il 2 giugno del 2024. Le telecamere poste all’interno dell’ambiente hanno ripreso l’uomo nel momento stesso in cui ha deturpato il dipinto, apponendo su una superfice di 15 dmq, una firma/scritta con un pennarello indelebile con punta “a scalpello” larga 15 mm.
L’inchiostro nero, nonostante la parete dipinta fosse stata tratta in passato con un protettivo che ha svolto un effetto “barriera”, è purtroppo penetrato all’interno degli strati sottostanti perché la superfice presenta micro fratture diffuse.
Dal giorno successivo, in collaborazione con il partner privato Herculaneum Conservation Project sono stati avviati i primi test campione con solventi per valutare la solubilità dell’inchiostro.
I test hanno previsto l’utilizzo di solventi simili a quello prescelto per risolvere un simile problema occorso ad un dipinto di Mark Rothko vandalizzato nel museo Tate Modern di Londra. Per il caso di Ercolano, l’applicazione ha previsto un adattamento speciale consistito in un impacco assorbente steso in seconda battuta, con tempi di contatto prolungati, per poter estrarre il più possibile la parte di vernice penetrata al di sotto del protettivo ed assorbita dall’intonaco originale.
Le operazioni sono in corso e prevederanno anche il trattamento degli intonaci sottostanti, moderni, anch’essi deturpati da graffiti di altri visitatori sconsiderati del passato (le firme si fermano quasi tutte al 2005/2007). L’intera domus sarà oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria, già progettato e la cui gara d’appalto è in fase conclusiva. L’intervento sarà indirizzato alle superfici decorate antiche e gli intonaci moderni dell’atrio e degli ambienti circostanti. Attualmente si stima che il costo di tali lavori si aggirerà sulle migliaia di euro.
Restauro conservativo delle strutture e delle superfici decorate delle domus più importanti di Ercolano
L’intervento si inserisce nella più ampia attività di manutenzione e restauro programmati che ha il principale scopo di salvaguardare l’area archeologica di Ercolano in forma sostenibile, nel lungo periodo. E di rendere fruibile il patrimonio al pubblico. In particolare, con questo progetto saranno riaperti alla fruizione, dopo molti decenni di chiusura sei delle più importanti domus dell’antica Ercolano: Apollo Citaredo; Atrio a Mosaico; Casa a Graticcio; Colonnato Tuscanico; Mobilio Carbonizzato; Sacello di Legno.
I singoli interventi sono accomunati da un approccio interdisciplinare e dall’obiettivo di portare tanto le strutture quanto le superfici decorate ad un livello di conservazione tale da poter inserire anche queste domus all’interno del sistema di manutenzione ordinaria che il Parco svolge che è la metodologia utilizzata con successo dall’Istituto.
INTERVENTI PROGETTATI
Gli interventi riguardano il patrimonio archeologico, architettonico e gli apparati decorativi delle seguenti domus: Apollo Citaredo; Atrio a Mosaico; Casa a Graticcio; Colonnato Tuscanico; Mobilio Carbonizzato; Sacello di Legno.
Casa dell’Apollo Citaredo
• demolizione e ricostruzione di tutti i solai esistenti con tecniche migliorative rispetto ai solai realizzati in precedenza, ivi compresa la ricostruzione del solaio di copertura del tablino, ora dotato di un’ammalorata copertura in policarbonato su struttura in tubo-giunto ormai ossidata;
• nuova copertura dell’atrio, dettata da necessità di protezione e consolidamento, da realizzare con tecnica mista (provvisoria/definitiva);
• ricostruzione solaio della bottega Thermopolium che si affaccia sul Decumano massimo, dettata da necessità di protezione e consolidamento;
• sostituzione della quasi totalità degli architravi ammalorati (sia in putrelle, sia in c.a. e in legno) con nuove travature in legno costituito da essenze resistenti in ambienti umidi;
• consolidamento delle murature in sommità con cordolature non rigide costituite da muratura armata con strati di fibre di vetro;
• consolidamento delle murature sia mediante operazioni di cuci-scuci, inserimento di diatoni ed iniezioni di malta.
Casa dell’Atrio a Mosaico
• scomposizione e ricomposizione del sistema di copertura solai + tettoie e verande degli ambienti del peristilio orientali;
• scomposizione e ricomposizione copertura inclinata ambiente 35, con nuovo sistema di sostegno contenente la trave di legno carbonizzata;
• diffusa sostituzione di architravi ammalorati, soprattutto in prossimità dell’ingresso secondario alla casa;
• scomposizione e ricomposizione del solaio dell’amb. 7 (parte ribassata della oecus aegyptius);
• scomposizione e ricomposizione della copertura sull’ambiente 31;
• consolidamenti murari negli ambienti ove vanno ricomposti solai e coperture e lungo il colonnato del peristilio
Casa a Graticcio
• completamento della ricomposizione dei solai di copertura del fronte verso il cardo IV, parzialmente eseguita nel 2014;
• scomposizione e ricomposizione della copertura in coppi ed embrici del balcone;
• smontaggio e il rimontaggio integrale del meniano con la sostituzione degli elementi lignei con elementi in legno con essenza resistente all’umidità;
• restauro e ricostruzione parziale dei solai di interpiano senza lo smontaggio dei tramezzi e dei solai di copertura e con il parallelo mantenimento di pavimenti e mobili in situ;
• smontaggio e messa in sicurezza dei gradini appartenenti alle scale carbonizzate con relativa messa in opera di teche calpestabili, protezione degli oggetti e mobili carbonizzati, accesso al balcone esterno e all’ambiente 13;
• trattamento e/o rifacimento degli architravi esistenti ammalorati, rifacimento di alcune delle creste murarie, con previsione di rinforzo di talune con tecniche di ‘muratura armata’: opere di consolidamento murario in alcune aree specifiche;
• accessi/distribuzione piano terra per consentire la circolazione dei visitatori.
Casa del Colonnato Tuscanico
• Scomposizione e ricomposizione del solaio del tablino (amb. 3) la cui struttura lignea risulta particolarmente marcescente, soprattutto a livello di assito;
• interventi di manutenzione straordinaria diffusi con sostituzione di architravi marcescenti o ammalorati e rifacimento delle creste murarie;
• peristilio: riallineamento dei colonnati e ricostruzione critica di capitelli, trabeazione e solaio, con relative operazioni di stacco e ricollocamento dei resti lignei;
• ricostruzione di solai lignei sugli ambienti 17 e 18, ora protetti da una copertura provvisoria;
• scomposizione e ricomposizione del solaio del piccolo ambiente 20, che rappresentava lo sbarco della scala di accesso ai primi piani dal III cardo;
• consolidamenti murari
Casa del Mobilio Carbonizzato
• smontaggio, consolidamento e riposizionamento delle colonne del piano superiore che si affacciano sull’atrio, per consentire la fruibilità in sicurezza dell’atrio da parte del pubblico;
• scomposizione e ricomposizione dei solai degli ambienti 3 e 4 adiacenti all’atrio;
• rifacimento di alcuni architravi che fungono anche da teche per le travi in legno carbonizzato.
Casa del Sacello di Legno
• Pulizia del piano pavimentale in cocciopesto dell’atrio;
• riempimento delle lacune del piano pavimentale dell’atrio;
• sostituzione di alcuni architravi ammalorati;
• consolidamento della scala in muratura.
Roma, 19 giugno 2024 Ufficio Stampa e Comunicazione MiC