Somma Vesuviana

In un dibattito che coinvolgerà dirigenti scolastici, docenti delle scuole del territorio di Somma Vesuviana, Università e personaggi del mondo della musica e del giornalismo, il focus della discussione sarà l’uso consapevole e critico della parola, nella comunicazione e nella mediazione di significato. Per coinvolgere attivamente gli studenti nella discussione è stata scelta la musica e, in particolare il suo rapporto con le parole.
Per il prossimo 22 aprile alle ore 10:00 il Secondo Circolo didattico Don Minzoni di Somma Vesuviana ha organizzato un workshop dedicato al tema “Parola, pensiero, poesia: oltre la musica”: uno spazio di riflessione dedicato al pensiero critico e all’uso consapevole della parola, in un momento in cui il tema del linguaggio, di cui Italo Calvino denunciava l’uso sempre più “approssimativo, casuale, sbadato” già quasi quaranta anni fa, è oggi di grande attualità.

  • Interverranno i giornalisti Riccardo Cotumaccio e Giandomenico Piccolo,
  • l’esperto di radio Luca Lovisetto,
  • il docente e poeta Massimo Palma,
  • il docente e scrittore Ciro Castaldo;
  • uno spazio particolare sarà dedicato alla scuola, con l’intervento di docenti e studenti delle scuole coinvolte, della dirigente scolastica del Secondo Circolo didattico Don Minzoni di Somma Vesuviana, Silvia Svanera, ideatrice ed organizzatrice dell’evento e
  • Anna Giugliano, dirigente scolastica del Liceo scientifico e classico E.Torricelli di Somma Vesuviana.
Ospiti graditi, dal mondo della musica, i Foja, gruppo musicale folk-rock italiano, di Napoli, con la testimonianza del loro frontman, Dario Sansone.

Da Napoli a De Andrè ”
Venerdì 5 Aprile
Un incontro tra due città di mare, un gemellaggio tra due culture musicali, che si incontrano, si confrontano, si fondono e, talvolta, si “confondono”: la canzone napoletana, dalla classica alla contemporanea, arrangiata con ritmi etnici , umori tipici della tradizione del flamenco e dell’Andalusia ed atmosfere “Latin Jazz”, e il mondo di De Andrè, rivisitato in lingua napoletana. Teatro Summarte
Il Sabato dei Fuochi La manifestazione coincide con l’avvento della primavera, il risveglio della vegetazione e della vita, dopo la “morte” invernale, e l’inizio del ciclo del raccolto. Essa prende il via con il “Sabato dei Fuochi”, ed è il fuoco l’elemento principale di questa festa, teso ad esorcizzare la presenza del vulcano, oltre a rievocare leggende e riti della storia vesuviana con tutte le simbologie che sono intrinseche in questo elemento. I fuochi sono accesi lungo le radure dei boschi e i calanchi che incidono i fianchi della montagna, in onore della Madonna di Castello, per ricordare il ritrovamento leggendario della testa lignea della stessa, la cui statua andò distrutta durante l’eruzione del 1631, insieme alla chiesa che la ospitava. Nella piccola piazzetta pensile davanti al Santuario, arrivano le Paranze del Sabato dei Fuochi, del primo Maggio per rendere omaggio alla Madonna con i loro canti ” a ffigliola”. Durante la giornata arrivano gruppi di pellegrini provenienti da ogni parte della Regione, ed anche fuori.
Domenica 17 marzo alle ore 16.00, Dacia Maraini sarà nostra ospite presso la Biblioteca del Convento Frati Minori del Complesso Monumentale di S. Maria Del Pozzo per la presentazione del suo ultimo libro "Vita mia"...una profonda riflessione sulla "fame" di Pace del cuore di molti .... e la crudeltà dell' Uomo capace di generare ed alimentare Genocidi da sempre...
Ingresso libero
È il 1943, Dacia Maraini ha sette anni e vive in Giappone con i genitori e le sorelline Toni e Yuki. Suo padre, Fosco, insegna all’università di Kyoto, sua madre, Topazia Alliata, è felicemente integrata nel tessuto della città. Il sogno è la pace, si pensa che la guerra finirà presto. Tutto precipita, invece, quando Fosco e Topazia decidono di non giurare fedeltà al governo nazifascista della Repubblica di Salò. La coppia e le figlie vengono portate in un campo di concentramento destinato ai traditori della patria. Per la famiglia Maraini iniziano gli anni più difficili della loro esistenza: con pochi grammi di riso al giorno, tra fame, malattie, attesa, gelo e vessazioni, dovranno imparare a sopravvivere rinchiusi in un luogo ostile insieme ad altri prigionieri. Una delle voci più importanti della nostra narrativa torna in libreria con il suo libro più intimo, il racconto di un tempo terribile tenuto chiuso per decenni in un cassetto della memoria. In una cronaca vivida, dolorosa, commista a pagine di speranza, di incredulo stupore, attraverso gli occhi di una bambina ripercorriamo i lunghi mesi della prigionia di Dacia e dei Maraini nel campo giapponese. Per non dimenticare gli orrori del Novecento, e per celebrare il coraggio, la fedeltà alle idee, il rifiuto del razzismo di una famiglia che ha lasciato il segno nella Storia, e di chi come loro ha lottato per la libertà di tutti.

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