mercoledì 28 luglio 2021

Lavori di riqualificazione della seconda porta d’accesso al Gran Cono del Vesuvio del versante boschese.

Ottaviano (Na), 26 luglio 2021.
Proseguono le attività previste nel Masterplan del “Grande Progetto Vesuvio”.
Da alcuni giorni sono stati avviati i lavori di riqualificazione della seconda porta d’accesso al Gran Cono del Vesuvio del versante boschese, ovvero il sentiero n°6 del Parco Nazionale del Vesuvio “La Strada Matrone”. Dopo l’inaugurazione del sentiero n° 7 “Il Vallone della Profica” avvenuta il 18 novembre 2019, quella del sentiero n°9 “Il fiume di Lava” avvenuta il 2 marzo 2020 e l’avvio dei lavori di riqualificazione del sentiero n.11 “La pineta di Terzigno” del 21 dicembre 2020 e quasi vicini al completamento, sono partite le opere di realizzazione di uno degli interventi più importanti del “Grande Progetto Vesuvio”.
La Strada Matrone ricade nel perimetro della R.F.P. “Tirone Alto Vesuvio”, istituita dal Ministero delle Risorse Agricole e Forestali nel 1972, di proprietà del Demanio dello Stato ed in uso governativo al Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Caserta. Con atto di Convenzione tra Ente Parco e Carabinieri per la Biodiversità di Caserta, la Strada Matrone è stata affidata all’Ente Parco. Un asse viario di straordinaria importanza perché attraversa la Riserva Tirone ed è uno delle due direttrici che conducono al Cratere del Vesuvio.
Gli incendi dell’estate 2017 avevano fortemente compromesso la funzione d’uso della Strada Matrone, per le alte condizioni di rischio di schianto di alberi bruciati o scottati e di dissesto dei versanti instabili, tanto da determinare l’interdizione della viabilità e la fruizione turistica della stessa per consentire le necessarie attività di messa in sicurezza. Tutto ciò ha reso necessario un complesso intervento di bonifica post incendio delle aree realizzato dal Reparto Carabinieri per le Biodiversità di Caserta, guidato dal Colonnello Michele Capasso.
Sono molto contento dell’avvio di questo ulteriore importantissimo intervento - dichiara il Presidente dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio Agostino Casillo - anche perché ci sono stati dei ritardi non dovuti all’Ente Parco che ne avevano rallentato la partenza. Ora sono convinto che viaggeremo spediti verso la realizzazione di questo ulteriore tassello del Masterplan del Grande Progetto Vesuvio”.
L’obiettivo – continua il Presidente - è quello di riattivare in tempi brevi la seconda porta di accesso al Cratere del Vesuvio con partenza dai Comuni di Trecase e di Boscotrecase, e dotarla nel secondo step anche di un sistema di fruizione moderno e sostenibile” www.parconazionaledelvesuvio.it

domenica 11 luglio 2021

DISTANZIAMENTO, MASCHERINA, IGIENE. - 11 LUGLIO 2021

 ...un modo per dire, tutti, unendo le voci di tanti, UN GIORNO NUOVO nel segno della "ripartenza".


Le preoccupazioni non sono superate.
Le soluzioni non si annunciano, si valutano nel tempo.
La libertà negata - sulla base "della luce in fondo al tunnel...." - oggi è una libertà simile ad una fuga dalla evidenza.
Comunicare senza spiegare è come vendere un prodotto, chi non lo troverà utile non ascolterà più la "voce" che ebbe a promettere.

DISTANZIAMENTO, MASCHERINA, IGIENE.
Il resto, una dose, il richiamo, la terza dose, il green pass...dice senza risolvere.

Si è detto un giorno "nuovo", una presenza. 
Il quotidiano più letto nella nostra Regione - IL MATTINO (edizione Napoli SUD), oggi in edicola - un punto di apertura, ancora una volta, al di là di ruoli e men che meno, di percorsi individuali.
Una bella "Storia". 
Partecipare è in ogni caso, un segno di RINASCITA.



mercoledì 2 giugno 2021

Lo dico a modo mio... BUON DUE GIUGNO 2021.


#buonduegiugno2021

Lo dico a modo mio...
chi sceglie una "location" per #festeggiare
deve vivere quel "momento" in modo sicuro, convincente, #gioioso;

deve sapere "sempre" cosa si può e cosa ...è meglio andare #altrove;
deve "riconoscere" il valore dello staff, dello #stile, dello sforzo quotidiano di tutti Noi

Siamo "#lavoratori" privilegiati, a mio parere, in quanto
incontriamo un "sogno", ben sapendo che ogni "scelta" è frutto di studio o di improvvisazione.

Da OTTO mesi siamo un girone dell'Inferno, 
uno dei pochi luoghi dove il "virus" sembra possa trovare facile accesso.
Sulla base di quali dati?
Grazie al cielo i numeri dicono altro.

BUON DUE GIUGNO 2021.

Che tu SIA
un/una CLIENTE
un/una AMICO/A
un/una COLLEGA
un/una SINDACO/A
un/una MINISTRO/A
un/una PRESIDENTE

L'ITALIA
quella che lavora #RISPETTA le scelte,
fermo restando che, talvolta, anche il più umile di NOI
potrebbe aver detto qualcosa che merita #ASCOLTO.

Un primo passo.
Saremo di nuovo a dire #AUGURI.
A TUTTI VOI...

Riprendiamo a VIVERE la #normalità
sempre e comunque nel rispetto
utilizzando le #mascherine,
invitando al costante #igienizzare mani e superfici.

giovedì 20 maggio 2021

Progetto aggregato “i Vesuvio” :...ripartire il 31 maggio, alla luce della evidente decrescita dei contagi

COMUNICATO STAMPA
“Ma quale riapertura, quello del Governo Draghi assomiglia più a un decreto chiusure”
La dura presa di posizione di ristoratori, albergatori e stagionali dell’area vesuviana
Più che un provvedimento per favorire le riaperture, quello varato dal governo è un ‘decreto chiusure’ per molte attività dell’area vesuviana”. Non usano giri di parole gli imprenditori vesuviani dell’area del wedding. Ristoratori, albergatori e stagionali, che di recente hanno formato il progetto aggregato “i Vesuvio”, non ci stanno all’enfasi data al decreto legge che ha stabilito come le cerimonie legate agli eventi (matrimoni, battesimi, comunioni e feste di compleanno) non potranno riprendere prima del 15 giugno. E in una nota formale inviata ai ministri dello sviluppo economico e per il Sud e la coesione territoriale, Giancarlo Giorgetti e Maria Rosaria Carfagna, oltre al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, scrivono: “Come se non bastasse le regole parlano della necessità di essere in possesso del certificato di avvenuta vaccinazione o comunque del cosiddetto ‘green pass’ o comunque della necessità di effettuare un tampone entro 48 ore prima dai festeggiamenti. Quasi che ci sia una ostinata ricerca di potenziali ‘untori’ tra parenti e amici che, impauriti, potrebbero rinunciare ad essere protagonisti di un evento che invece dovrebbe essere per tutti un momento da sogno”.
Gli imprenditori sottolineano come “sul calendario, dal primo gennaio al 15 giugno 2021, contiamo 165 giorni passati senza lavorare, fermo restando che paghiamo tasse e tributi vari per 360 giorni di lavoro” evidenziando “la forte preoccupazione non solo per l’economia delle nostre attività ma soprattutto per la delegittimazione di quanti, restano quotidianamente aperti senza cedere a idee poco logiche se non dannose per l’intera comunità”.
Infine, gli aderenti al progetto aggregato “i Vesuvio” spiegano che restano in attesa di una risposta da parte del ministro per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, alla quale la settimana scorsa avevano indirizzato una lettera nella quale indicavano alcune idee per una riapertura graduale e in sicurezza del settore eventi legati alla filiera del wedding. 
Il segnale, ripartire il 31 maggio, visto che la evidente decrescita dei contagi, non avrebbe un colore soggettivo semmai quella normalità da vivere nel segno del domani da costruire “insieme”. Un atto d’amore e di partecipazione. .

sabato 15 maggio 2021

Si può dire di Sì? - Una data per dare "Voce" a tante "Storie"

La filiera del wedding dell’area vesuviana chiede garanzie sulla ripartenza
Lettera aperta al ministro Mariastella Gelmini e al governatore Vincenzo De Luca
Una lettera aperta indirizzata al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini e al governatore della Campania Vincenzo De Luca.
Obiettivo, non solo manifestare la forte preoccupazione per le incognite relative alla ripresa delle attività legate alla filiera del wedding, ma anche e soprattutto per avanzare due proposte:
  • riaprire gradualmente ma con decisione alla possibilità di festeggiare un matrimonio, definendo una disponibilità numerica in aumento ogni settimana in base all'andamento della curva dei contagi, 
  • e ripartire sin dal 21 maggio ad aventi “meno affollati” come battesimi, comunioni e compleanni.
A scriverla sono diversi imprenditori dell’area vesuviana riuniti sotto la sigla “i Vesuvio”.

Una missiva, quella fatta arrivare anche a quattro sindaci dell’area di riferimento
che giunge a pochi giorni da lunedì 17 maggio, data fissata dal Governo Draghi per la definizione delle linee guida in merito alla ripresa degli eventi nell'ambito della ristorazione.
Gli imprenditori del settore che operano nell'area vesuviana sottolineano come per troppo tempo questi siano stati ritenuti “argomenti figli di un Dio minore”, segnalando come da oltre 15 mesi eventi programmati già nel 2019 non si possono svolgere, tanto che in molti
“ipotizzano il rimborso rinunciando all’evento”.
“Ogni giorno un annuncio – lamentano ristoratori e albergatori riuniti sotto la sigla i Vesuvio – e il giorno dopo richieste di annullamenti”.
Ora gli imprenditori chiedono impegni certi e offrono la loro “ricetta”. “
Ripartire da subito con una modulazione precisa: il 40% della capienza per la prima settimana, aumentando di volta in volta la percentuale con l'aumento dei cittadini vaccinati e con l’auspicabile riduzione dei contagi”.
“Vorremmo con orgoglio – spiegano – essere parte della ripresa, come del resto già accade per tante attività ‘non necessarie’. Da ottobre non è possibile attivare neanche il più semplice ed emozionante evento: un battesimo riservato a 15 persone non è certo la ‘sfilata di moda’ del super matrimonio con 400 invitati”. Di qui la richiesta di una svolta immediata per un settore in netta sofferenza a causa delle restrizioni anti-Covid.
Napoli, 14 maggio 2021
  • Per rispondere a quanti attendono da 10 mesi e non restare soli, senza spiegare perché
  • Per consentire una programmazione, almeno 30/40 giorni prima
  •  -considerando i tempi per la gestione delle partecipazioni e degli inviti
  • Per raccontare giornate di lavoro, dopo 7 mesi di silenzio
Una data per dare "Voce" a tante "Storie"

#Mascherina
#Distanziamento
#Igiene

Volti, Storie, Scelte
Lavoratori, Turismo, Tempo Libero, Ristorazione, Eventi
Mesi programmati annullati sulla base di scelte che tutelano (?) la salute di TUTTI
Volti, Storie, Scelte
Un campionato che si conclude con lo scudetto
Una coppa vinta da aggiungere alla bacheca e far sognare i tifosi
Un sabato sera, giovani che amano la Vita, il vaccino promesso via le mascherine
Volti, Storie, Scelte
Una coppia che dal 2019 rinvia il matrimonio
Il tempo che passa, il tempo non perdona possibili errori
Il tempo, gli annunci, ancora, ancora, ancora maggio il sogno svanisce
Volti, Storie, Scelte
Promesse, Prospettive, Parole Parole Parole
La solitudine di quanti hanno scelto di essere parte della rinascita
L'illogico egoismo di quanti pensano che anche oggi non è il giorno "giusto"
Volti, Storie, Scelte
Anno 2020, per studiare come non risolvere ancora
Anno 2021, a breve, tutti in pista, a correre, a ballare, a sbagliare
Il vaccino, pregasi nuovo annuncio, nuovi numeri, nuove discussioni
Volti, Storie, Scelte

giovedì 6 maggio 2021

VILLE VESUVIANE E SITI REALI - Fidora Attanasio Celeste

  • VILLE VESUVIANE E SITI REALI
  • Fidora Attanasio Celeste
  • Isbn 8881146762
  • Formato 17x24
  • Nr. Pagine 112
  • Mese Pubblicazione  Maggio
  • Anno Pubblicazione 1998
L'Associazione Amici delle Ville e dei Siti Vesuviani si è costituita nel 1988, ad opera di un gruppo di professionisti napoletani, per il recupero e la salvaguardia del patrimonio architettonico della nostra regione. Scopo dell'associazione è svolgere la più ampia attività di studio ricerca e documentazione nel campo culturale, artistico, sociale sul patrimonio delle ville vesuviane e di divulgare tali attività a livello nazionale ed internazionale. Il Consiglio direttivo è formato dal presidente arch. Celeste Fidora e dai consiglieri: arch. Sergio Attanasio, ing. Vittorio Fidora, avv. Paolo Pannella, prof. Renato Ruotolo. Oggi l'associazione conta circa centoventi soci. Intensa e proficua è stata l'attività finora svolta a livello regionale e nazionale con convegni, visite guidate, seminari, corsi di antiquariato, documentazioni fotografiche e filmati in accordo ed in collaborazione con gli enti preposti (E.V. V. , Soprintendenze, Comuni, Università , Istituto Suor Orsola Benincasa) e con la la partecipazione dei maggiori esperti a livello nazionale ed internazionale. Sono state aperte dimore private quali villa De Gregorio e villa Tufarelli, dimore di proprietà dello Stato, ma inaccessibili quali villa Favorita e villa delle Ginestre siamo stati accolti dai Padri del Convento dei Camaldoli di Torre del Greco, dai PP. Scolopi del Collegio Landriani siamo stati guidati nelle visite dal Soprintendente a Caserta, dai direttori all'Osservatorio vesuviano, all'Osservatorio astronomico ed agli scavi di Ercolano; abbiamo sollevato interesse per il Museo Nazionale ferroviario di Pietrarasa ed i napoletani hanno riscoperto tesori nascosti e talora in oblio come villa Aprile, l'Orto botanico del palazzo reale di Portici, le ville di San Giorgio a Cremano o quelle di via Università a Portici. Gli itinerari si sono poi estesi oltre lo stretto confine vesuviano per raggiungere i Siti Reali come Caserta, Carditello, San Leucio, la casina del Fusaro ed infine lo scorso anno abbiamo ripercorso '...con la barca della memoria' tre itinerari della costa napoletana. Nel 1991 il Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Napoli, prof. Nicola Spinosa e la dott. Flavia Petrelli hanno affidato all'associazione la Galleria degli specchi di Palazzo Doria d'Angri di Napoli, per poter svolgere attività culturali. Per il recupero ad uso pubblico e per la manutenzione di questa magnifica sala, progettata da Luigi e Carlo Vanvitelli con affreschi di Fedele Fischetti , l'associazione, in collaborazione con l'associazione Palazzi Napoletani ha promosso una serie di piccoli restauri ed iniziative tra cui la realizzazione dei manifesti Palazzi napoletani e Le chiese di Napoli.
L'AUTORE
Celeste Fidora Attanasio, architetto, si è laureata nel 1985 con la tesi 'Il recupero del rapporto della città con il mare' sulla settecentesca villa d'Elboeuf al porto di Granatello. Ha fondato l'associazione Amici delle Ville e dei Siti Vesuviani, della quale è presidente. Nel 1987 ha svolto per la Soprintendenza di collegamento la schedatura del patrimonio del centro storico di Napoli, danneggiato dal sisma del 1980. Dal 1988 è docente presso l'Istituto Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato a riviste nazionali (Ville e Casali) e dal 1993 partecipa alla redazione di Dimore e Giardini Storici visitabili in Italia, edita dalla Giorgio Mondadori editore, dal F.A.L e dall'A.D.S.I. www.edizioniesi.it

lunedì 3 maggio 2021

COSA CAMBIA IN 15 GIORNI?

COSA CAMBIA IN 15 GIORNI?
Da ottobre un continuo rinviare...
Ci hanno detto Natale chiusi in casa e poi...
a Pasqua, nulla è cambiato!
Continuiamo ad osservare "numeri" preoccupanti, spesso in crescita, che - da ottobre - non sono certo #ascrivibili al nostro operato o a nostra negligenza, considerato che le nostre attività sono ferme a causa di normative che attendono un #protocollo - tra l'altro -ampiamente anticipato dai media.
Riferimento successivo, l'arrivo della #primavera... ma, si perdoni la puntualizzazione, detta stagione è cominciata lo scorso 21 marzo!
Intanto, "qualificate" dichiarazioni indicano possibili nuovi scenari.
Le anticipazioni riferiscono le stesse regole del 2020, ma - nel contempo - precisano che la nuova "ripresa" dovrebbe aver vita dal prossimo #giugno, giorno 1.
Ci è #spontaneamente sorta la domanda: #perché?
È ormai prassi quasi quotidiana #annullare gli eventi, rimborsando quanto versato dai clienti a titolo di acconto, o aggiornando le date dallo scorso anno, definendo di volta in volta a 15 giorni il termine ultimo per #confermare ogni appuntamento successivo.
Ci preme, poi, evidenziare che, per parte dei contratti, la #data della stipula risale all'anno 2019, rimodulata nel 2020 e nuovamente oggi, nel 2021:
ne discende che anche il più #flemmatico - o determinato - dei clienti è fortemente tentato di #rinunciare al matrimonio, al #battesimo (di questo passo lo abbineranno alla prima #comunione), all'anniversario di una qualsivoglia #ricorrenza familiare.
La nostra richiesta è che sia data concretezza alle parole "Sarà il lavoro a portare fuori il Paese da questa emergenza" del #Presidente Sergio Mattarella, #anticipando la possibile riapertura al prossimo 15 maggio.
COSA CAMBIA IN 15 GIORNI?
Ogni giorno consumiamo risorse per le nostre Aziende.
Le aree destinate al verde richiedono la giusta #manutenzione, figlia della magnifica primavera che rappresenta, da sempre, la bellezza della Campania, del Sud, dell'Italia tutta.
Spesso gli invitati #programmano un evento in virtù di permessi concordati con i datori di lavoro: #differire ancora, significherebbe annullare anche la data 2021 dal diario di donne e uomini che, pazientemente, attendono di partecipare al "racconto" di una Nazione che guarda ad una nuova #stagione.
Alla luce dello standard raggiunto nel fine settimana appena trascorso, a tutto il 15 maggio p.v., il numero delle persone vaccinate, conterà altri 7.500.000 - settemilionicinquecentomila - (15x500.000) soggetti.
Considerati i numeri espressi, fa d'uopo evidenziare che il 15 maggio appare una data #appropriata.
Consegniamo ben volentieri, "il turno" di giugno, data 1, ad altre, possibili, nuove scelte.
COSA CAMBIA IN 15 GIORNI?
Il domani sarà la somma di tante buone scelte e - perdonateci - dopo 8 mesi, 15 giorni sono per noi, un "tempo" ancora #troppo lungo.

sabato 3 aprile 2021

#Metteteci alla prova. #Ristoranti, #Cinema, #Teatri, #Palestre.

 

#Metteteci alla prova

Da ottobre 2020, 6 mesi che al primo soffio di "vento" si decide di negare al pubblico ogni opportunità definita "non necessaria".
#Ristoranti, #Cinema, #Teatri, #Palestre.
"Limitare gli spostamenti", la frase simbolo.
Siamo sicuri che lasciando più tempo a casa i cittadini la diffusione del virus si "limiti"?
Siamo sicuri che il comportamento "naturalmente libero" tra le mura domestiche sia meno pericoloso di quello regolato da protocolli e restrizioni imposte a #Ristoranti, #Cinema, #Teatri, #Palestre?
Siamo sicuri che elargire - a debito - ristori o sostegni sia la strada giusta?
Siamo sicuri che il "coraggio" e, se concesso, "la follia" di coloro che tenacemente resistono ben sapendo che la riapertura significa costi certi e entrate limitate, meriti un diniego costante?

Proviamo a ragionare "insieme". 
Riaprire con percentuali diverse, a prescindere dalle zone di riferimento.
Come per altre attività, definite necessarie, si renda possibile a TUTTI la quotidianità, non trascurando che tra immunizzati - doppia dose - guariti dal Covid19 e coloro che rispettano rigorosamente le regole, il numero di quanti hanno diritto a vivere una "normalità regolamentata" è prossimo al 20% della popolazione maggiorenne che vive in Italia.

E, perdonateci... non raccontiamo di una Nazione che "riparte" lasciando "partire" i nostri concittadini per l'estero negando, per converso, anche una semplice pizza a pranzo in un qualsivoglia magnifico tratto della nostra Amata Terra.
#Metteteci alla prova
Riaprire a prescindere dalla colorazione dell'area, differenziando per alcune attività il numero di ingressi consentiti.



martedì 5 gennaio 2021

L'osservatorio vesuviano di Ercolano

L'osservatorio vesuviano di Ercolano 
La sede storica dell'Osservatorio Vesuviano è un elegante edificio realizzato in severo ordine neodorico, su progetto dell'architetto Gaetano Fazzini (1806-1878); i lavori di costruzione impegnarono le maestranze dal 1841 fino al 1848, anno in cui venne consegnata definitivamente la sede al direttore Macedonio Melloni, anche se l'inaugurazione dell'Osservatorio Vesuviano era già avvenuta nel 1845, in occasione del VII Congresso degli Scienziati a Napoli.Ubicata sul Colle del Salvatore, a 608 m s.l.m. è raggiungibile, con una breve deviazione, dalla strada che conduce al cratere del Vesuvio da Ercolano. La palazzina si erge su tre piani. La facciata volge a mezzogiorno e sfrutta due livelli con ingressi autonomi e corrispondenti in verticale, dei quali quello al piano nobile diventa il vero ingresso monumentale, con un pronao delimitato da un colonnato, al quale si accede tramite una scala in pietrarsa raccordata a due rampe laterali. Sulla facciata principale, due dischi in marmo portano incise le scale di una meridiana e i mesi di un calendario. Al centro, una lapide rettangolare ricorda la fondazione dell'Osservatorio per volontà del re Ferdinando II.
Ampie e panoramiche terrazze, destinate anche alle osservazioni esterne, sono ricavate sia al primo, sia al secondo piano. Al primo piano, un'elegante sala a pianta ottagonale, perciò detta Sala Ottagona, era destinata a ospitare il busto in marmo di Ferdinando II, realizzato per l'occasione da Tito Angelini (1804-1878).
Al secondo piano dell'edificio storico dell'Osservatorio Vesuviano si trova la Gran Sala - oggi Salone Palmieri - ornata con sei edicole inquadrate da lesene con capitelli e timpani decorati con cornici e iscrizioni in gesso.
Le decorazioni del soffitto furono affidate a Gennaro Maldarelli (1795-1858). Dei nove dipinti originari, solo i cinque centrali sono giunti fino a noi, fortunatamente recuperati dopo un delicato intervento di restauro recentemente condotto.
Su due pareti vi sono inoltre due iscrizioni in latino, di cui si riporta la traduzione a cura del dott. di Antonio Nazzaro, ex ricercatore dell'Osservatorio Vesuviano oggi in pensione.
L'Osservatorio Vesuviano è il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato dal re delle due Sicilie Ferdinando II di Borbone. Alla sua fondazione, che risale al 1841, la sede era situata alle pendici del Vesuvio.Fonte: Osservatorio Vesuviano - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
L'Osservatorio Vesuviano fu inaugurato nel 1845 durante il VII Congresso degli Scienziati Italiani, tenutosi a Napoli. Il primo direttore fu il fisico parmense Macedonio Melloni, a cui seguì Luigi Palmieri, inventore del primo sismografo elettromagnetico (1856).
Tra i successivi direttori si ricordano Giuseppe Mercalli, Raffaele Matteucci, Giuseppe Imbò, Paolo Gasparini Giuseppe Luongo, Lucia Civetta, Giovanni Macedonio, Marcello Martini.Oggi nel vecchio sito si trovano il museo e la biblioteca storica, mentre i laboratori ed il Centro di Sorveglianza si trovano a Fuorigrotta (Napoli). 
L'osservatorio è stato costruito a due chilometri di distanza dal cratere del Vesuvio, in un periodo storico di entusiasmo per la scienza in generale e per gli studi sul magnetismo terrestre in particolare. La storia dell'Osservatorio da allora ad oggi ha alternato momenti di splendore a periodi di declino.
Dopo cinque secoli di quiete, la devastante eruzione del 1631 portò il Vesuvio ad uno stato quasi continuo di attività che indusse già alla fine del XVII secolo alla richiesta di un monitoraggio continuo dei fenomeni per prevederne il comportamento, istanza che venne addirittura promossa dal re Carlo di Borbone. Nel 1767 Giovanni Maria della Torre eseguì attenti studi di declinazioni magnetica e nella prima metà dell'Ottocento il Vesuvio era il sito vulcanico più analizzato al mondo, capace di attirare scienziati da tutto il mondo, tra i quali Charles Babbage, interessato a verificare le sue teorie sulla conduzione del calore
Le accademie scientifiche agli inizi dell'Ottocento chiesero ai vari governi la costruzione di un centro dove poter risiedere e Ferdinando II di Borbone, coadiuvato dal Ministro Nicola Santangelo, esaudì la richiesta, entrambi erano sostenitori dello sviluppo della scienza e della tecnica. Al fisico Macedonio Melloni venne assegnato, nel 1839 l'incarico di fondare l'Osservatorio meteorologico. Fu proprio quest'ultimo ad acquistare gli apparecchi magnetici e meteorologici per il sito prescelto, la Collina del Salvatore che rispondeva ai tre requisiti richiesti da Melloni: "libertà di orizzonte, vicinanza delle nubi, lontananza dalle terre circostanti".
Il 16 marzo 1848 l'Osservatorio fu finalmente consegnato a Melloni il quale, però a causa delle sue idee liberali, dopo i moti del '48 venne sollevato dall'incarico. L'interessamento del geofisico Luigi Palmieri risollevò le sorti dell'Osservatorio che nel 1856 fu completato con la costruzione di una torretta meteorologica. Palmieri realizzò il primo sismografo elettromagnetico della storia con il quale verificò la corrispondenza fra processi vulcanici e sismici. Nel 1862 Palmieri preparò un programma di ricerca costituito da una rete di stazioni di rilevamento di diversi parametri utile per poter in qualche modo anticipare l'attività vulcanica; da quel momento nasce un metodo moderno di indagine. Non mancarono i momenti drammatici per l'Osservatorio e i suoi ospiti, dato che nel 1872 venne circondato da un'ondata di lava e rimase isolato per qualche giorno.
Il successore di Palmieri alla guida del centro fu il geologo Raffaele Matteucci, che occupò le prime pagine dei giornali per un'aspra polemica con Matilde Serao frutto di un equivoco sulle reali intenzioni di Matteucci manifestate durante l'ennesima eruzione.[3] La direzione del centro, peraltro notevolmente in stato di abbandono fu rilevata da Giuseppe Mercalli che tentò di risollevarne lo Stato ma la sua tragica morte interruppe il suo lavoro. Durante la guerra gli Alleati requisirono il centro; dal 1983, durante un culmine del bradisismo flegreo, la sede operativa fu spostata in un edificio pubblico a Napoli, sulla collina di Posillipo. Oggi, la sede operativa di ricerca e sorveglianza è a Napoli, in Via Diocleziano 328, mentre la sede storica sul Vesuvio ospita un Museo vulcanologico nel quale si possono ammirare, tra l'altro, gli antichi strumenti meteorologici e geofisici ideati dagli illustri scienziati che vi hanno lavorato per oltre 150 anni. Fonte: wikipedia