mercoledì 30 luglio 2025

AGOSTO A SAN GIORGIO A CREMANO TRA CULTURA, SPETTACOLO E BELLEZZA NEI NOSTRI PARCHI E VILLE STORICHE

Cari concittadini, ho sempre creduto fortemente nel valore della cultura e dello spettacolo come strumenti di crescita collettiva, socialità e benessere. 

Tra gli ultimi atti portati in giunta infatti, vi è anche l’approvazione di eventi che animeranno il mese agosto per chi resterà in città oltre al cinema all’aperto che continuerà fino a inizio agosto. 

Il calendario di eventi è stato pensato per tutte le età, con l’obiettivo di estendere queste opportunità di svago a tutta la comunità e vivere insieme Villa Vannucchi e Villa Bruno. 

> Si parte il 3 agosto alle 21.00 in Villa Vannucchi con: “Atto unico d’amore”, un viaggio teatrale che intreccia parole, musica e passione, di e con Enzo Attanasio che porta in scena uno spettacolo semiserio, intenso, emozionante, ricco di sentimento e arte, con musica dal vivo. Con lui, Antonio Quartuccio (voce e tammorra) e Gabriella Iandolo. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. 

> Il 5 agosto, evento non sempre organizzato dal comune, alle 21.00 in Villa Vannucchi torna Ciro Ceruti con “Vita da attore”, uno spettacolo che fonde poesia e ironia, delicatezza e profondità, raccontando le mille sfumature dell’amore e della vita da palcoscenico. (Ingresso a pagamento – Biglietti su TicketOne)

Il 30 agosto invece, nelle Fonderie Righetti si svolgerà il casting regionale del “Rumore BIM Festival” concorso nazionale dedicato alla memoria dell’indimenticabile Raffaella Carrà. Un’occasione preziosa per scoprire e valorizzare i nuovi protagonisti dello spettacolo italiano: cantanti, ballerini, musicisti, attori e performer potranno essere notati da una giuria di esperti che giudicherà talento, passione ed energia. 

> Gran finale il 31 agosto, alle 21.00, in Villa Bruno con il concerto “Napoli, amore e bellezza”, un viaggio musicale attraverso otto secoli di canzone napoletana. Sul palco dell’arena si esibiranno dieci tenori del Coro del Teatro di San Carlo, un pianista accompagnatore e una voce recitante che guideranno il pubblico in un itinerario emozionante tra canzoni immortali, aneddoti, poesie e storie che raccontano l’anima di Napoli. Un evento speciale per celebrare un patrimonio musicale unico al mondo. (Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti) 

Infine vi ricordo che fino al 6 agosto continuano le proiezioni di Arcimovie nell’arena di Villa Bruno con i film dell’ultima stagione cinematografica. 

Per restare aggiornati su tutti gli eventi in città, scaricate la app "San Giorgio a Cremano da vivere". Giorgio Zinno Sindaco

martedì 29 luglio 2025

Arena San Sebastiano | 31 luglio 2025 | “Un italiano di Napoli” - Biagio Izzo

Sotto il cielo del Vesuvio, tra i riflessi caldi di un’estate che sembra parlare all’anima, torna ad accendersi il palcoscenico dell’Arena San Sebastiano. È qui, dove la cultura si fa incontro e la bellezza si fa parola, che giovedì 31 luglio alle ore 21.15 approda un nome che da sempre incarna la risata partenopea più autentica: Biagio Izzo, protagonista atteso e amatissimo della rassegna “Sere d’Estate”, giunta alla sua quarta edizione. 

Con il suo spettacolo “Un italiano di Napoli”, Izzo porterà in scena un monologo brillante, arguto, colmo di quell’umorismo che affonda le radici nella tradizione popolare, per poi elevarsi in una comicità contemporanea e riflessiva. È la sua Napoli, quella delle piccole grandi cose, delle manie quotidiane, dei tic familiari e dei pensieri a voce alta, a diventare protagonista. Un Napoli che Izzo tratteggia con il sorriso disarmante di un moderno Pulcinella, abile nel trasformare l’aneddoto in parabola e la battuta in poesia urbana.

Con una verve che non conosce declino, Biagio Izzo dipinge il ritratto dell’“italiano medio” visto attraverso la lente partenopea, tra gesti, parole, intonazioni e osservazioni che appartengono a tutti, ma che a Napoli sanno di teatro naturale. “Un italiano di Napoli” è così uno specchio fedele e divertito della nostra società, ma anche un esercizio d’identità, una dichiarazione d’amore ironica e profonda alla città che lo ha generato artisticamente.

Sotto la direzione di Pino Oliva per il Teatro Troisi, per quanto concerne la parte teatrale, la rassegna dell’Arena San Sebastiano si conferma luogo di visione e coerenza, spazio di qualità dove la risata incontra il pensiero e il divertimento convive con l’intelligenza del racconto. Un progetto culturale reso possibile grazie alla sinergia tra enti e istituzioni che credono nella forza del teatro come motore di comunità: dal Comune di San Sebastiano al Vesuvio guidato dal Sindaco Giuseppe Panico, alla Regione Campania, Città Metropolitana di Napoli, Film Commission, Red Carpet, Teatro Troisi, Napoli Jazz Club e Social Break Point.

Nel solco di un dialogo costante tra pubblico e privato, tra artisti e cittadini, “Sere d’Estate” prosegue il suo cammino, accogliendo linguaggi diversi e rendendo ogni appuntamento un’occasione per sorridere, pensare e ritrovarsi. Perché a San Sebastiano, ogni sera d’estate è un atto d’amore verso l’arte e verso la gente.

domenica 27 luglio 2025

Arena San Sebastiano - Sere d’estate 2025 | Parco Urbano di via Panoramica

Con la conferenza stampa prevista per mercoledì 25 giugno alle ore 11.30 presso la Sala Consiliare del Comune di San Sebastiano al Vesuvio, si apre ufficialmente la quarta edizione di Arena San Sebastiano – Sere d’estate, rassegna culturale e spettacolare che, da venerdì 27 giugno a domenica 7 settembre, animerà le serate vesuviane con cinema d’autore, musica, teatro, incontri letterari e civili.

Con la quarta edizione di Arena San Sebastiano - Sere d’estate, il Comune di San Sebastiano al Vesuvio si conferma centro vivo di cultura, bellezza e partecipazione. In un tempo che ha urgente bisogno di spazi condivisi, questa rassegna rappresenta molto più di un cartellone di eventi: è un abbraccio collettivo, un progetto di comunità che restituisce senso all’incontro tra cittadini, artisti e territorio. Una rassegna che intende essere soprattutto promozione della legalità e dell’ecosostenibilità ambientale

Dare vita a un’arena culturale sotto le stelle, capace di accogliere cinema, teatro, musica e parole in un equilibrio armonico (capienza 504 posti numerati), è il frutto di un impegno concreto, competente e appassionato. Un lavoro corale che merita di essere valorizzato, a partire dalla visione lungimirante dell’amministrazione comunale e del sindaco Giuseppe Panico, e grazie al contributo prezioso di tutte le realtà coinvolte: dalla Regione Campania alla Città Metropolitana di Napoli, dalla Film Commission al Red Carpet, dal Teatro Troisi al Napoli Jazz Club, fino alla rassegna “Diritti ed Autori” e al Social Break Point.

Arena San Sebastiano non è solo un evento: è un messaggio. E racconta, sera dopo sera, il valore della cultura che unisce.

Un’iniziativa co-organizzata con il sindaco Giuseppe Panico, frutto di una rete di collaborazioni istituzionali e culturali che vede insieme:

  • Regione Campania
  • Città Metropolitana di Napoli
  • Comune di San Sebastiano al Vesuvio
  • Film Commission Regione Campania
  • Red Carpet
  • Social Break Point
  • Teatro Troisi
  • Napoli Jazz Club
  • Rassegna del Verde 2025

La manifestazione si terrà presso il Parco Urbano di via Panoramica, con inizio spettacoli alle ore 21:15. I biglietti per gli eventi a pagamento, in particolare le proiezioni cinematografiche (€ 3,50), sono acquistabili online tramite i canali ufficiali di 18Months, Ticketone Viva Ticket.

  • SEZIONE CINEMA

Direzione artistica: Peppe Minopoli – Red Carpet

Una sezione cinematografica ampia e inclusiva, con film d’autore, animazione, commedie italiane, nuove uscite e serate speciali:

  • 27 giugno – Fuori
  • 28 giugno – Napoli – New York
  • 29 giugno – Le assaggiatrici
  • 2 luglio – U.S. Palmese
  • 4 luglio – L’Amore in teoria
  • 5 luglio – Diamanti
  • 6 luglio – Notte Fonda
  • 9 luglio – Nonostante
  • 11, 12, 13 luglio – Lilo & Stitch
  • 18 luglio – 10 giorni con i suoi
  • 19 luglio – Follemente
  • 20 luglio – Io e te dobbiamo parlare
  • 25 luglio – Aria Film Fest – Festival di cortometraggi ambientali, con Alex Marano
  • 26 luglio – Familia
  • 27 luglio – Finché notte non ci separi
  • 30 luglio – L’Abbaglio
  • 1 agosto – Pino
  • 2 agosto- Io sono la fine del mondo
  • 3 agosto- Mangia
  • 8 agosto – La vita da Grandi
  • 9 agosto – Itaca
  • 10 agosto- Malamore
  • 29 agosto – Il ragazzo dai pantaloni rosa
  • 30 agosto – Emilia Perez
  • 31 agosto – Mufasa

Biglietto unico € 3,50

Acquisto online su www.18months.it

  • SEZIONE TEATRO

Direzione artistica: Pino Oliva – Teatro Troisi

Il teatro torna protagonista con i grandi nomi della comicità e della scena napoletana:

  • 03 luglio – Peppe Iodice (evento su invito)
  • 10 luglio – Simone Schettino
  • 17 luglio – Fabio Concato
  • 24 luglio – Paolo Caiazzo
  • 31 luglio – Biagio Izzo

Biglietti acquistabili online su

Ticketone

  • SEZIONE MUSICA

Direzione artistica: Michele Solipano – Napoli Jazz Festival

Musica dal vivo e contaminazioni tra jazz, canzone e suggestioni teatrali:

  • 16 luglio – Valentina Stella – Memorial Angelo Schettino (evento su invito)
  • KARIMA - CANTA AUTORI

    ARENA SAN SEBASTIANO SERE D'ESTATE 2025
    Parco Urbano San Sebastiano al Vesuvio
    Mercoledì 23 Luglio ore 21.15
    Karima voce | Piero Frassi: piano | Gabriele Evangelista contrabbasso | Bernardo Guerra batteria
    Dopo il grande successo al Blue Note di Milano, Karima, tra le più belle voci del jazz italiano, arriva all’Arena San Sebastiano con “Karima – Canta Autori”, un concerto che non è solo un omaggio al grande cantautorato italiano ma un viaggio emozionale tra le melodie che hanno reso la canzone italiana tra le più alte espressioni musicali ed artistiche universalmente riconosciute, arrangiate in chiave jazz dal M° Piero Frassi.
    Il repertorio spazia da brani come ''Anna Verrà'' e ''Bella Mbriana'' di Pino Daniele, per passare da Umberto Bindi con una struggente ''Il nostro Concerto'', farsi accarezzare dalla freschezza di ''Fortuna'' di Mario Venuti, fino ad un Groove incessante in cui si è trasformata ''Quando l'amore se ne va'' di Eduardo De Crescenzo.
    Posto unico a sedere numerato €. 20.00+ 2.00 prev.
    23 luglio – Karima- Canta Autori
  • 06 agosto – Friends for Pino
  • 28 agosto – Flo – Brave Ragazze
  • 05 settembre – Walter Ricci -Naples Jazz

Acquisto online su www.vivaticket.com

  • DIRITTI ED AUTORI

Rassegna letteraria, civica e ambientalista – IV edizione

Direzione: Ida Mazzarella e Giovanpaolo Gaudino

Dopo tre edizioni ospitate alla Corte del Social Break Point, “Diritti ed Autori” approda al Parco Urbano, confermandosi spazio di dialogo sui grandi temi del presente. Otto appuntamenti per esplorare il diritto alla parola, alla cittadinanza, alla memoria e all’ambiente, in sinergia con il progetto “Officina di Cittadinanza”, sostenuto dalla Regione Campania.

Ad impreziosire l’Arena San Sebastiano per questa edizione sono previsti tantissimi ospiti tra cui: 

  • Maurizio De Giovanni, il 1° luglio (evento su invito) con L’antico amore
  • e in occasione delle serate dedicate al cinema
  • il 27 giugno Mario Martone
  • e il 6 luglio Francesco Di Leva e Giuseppe Miale Di Mauro

da segnalare anche

il 25 luglio

  • ARIA FILM FESTIVAL DEL CORTOMETRAGGIO AMBIENTALE

Direttore artistico ALEX MARANO

Tutti gli eventi si svolgeranno presso:

Parco Urbano di via Panoramica – San Sebastiano al Vesuvio

Inizio spettacoli ore 21:15 Comunicato Stampa Arena San Sebastiano

venerdì 25 luglio 2025

Torre del Greco. ex molini Meridionali Marzoli | "Cinema sotto le stelle"

Dopo anni di assenza, la rassegna "Cinema sotto le stelle" torna a illuminare le serate nella suggestiva cornice degli ex molini Meridionali Marzoli, già trasformato in occasione della festa dei quattro altari in un luogo d'incontro, cultura e comunità.
Il biglietto per i film italiani e europei - come previsto dalle case di distribuzione per i film in corso di programmazione - costerà solo 3,50 euro (5 euro per soli tre titoli prodotti negli Stati Uniti), mentre l'ingresso sarà gratuito per le persone con disabilità.
Le proiezioni inizieranno tutte alle 20.30, mentre il botteghino aprirà alle 19. I biglietti possono essere acquistati direttamente sul posto o online su azzurroservice.net.


Pompei, incontro con 11 comuni sulla nuova Buffer Zone dei siti Unesco

Questa mattina - 23 LUGLIO 2025 - il Parco archeologico di Pompei ha ospitato un incontro, organizzato dall’Unità Grande Pompei diretta dal Generale Giovanni Capasso, tra tutti i sindaci degli 11 comuni che rientrano nella nuova, più ampia Buffer Zone del sito UNESCO 829 “Pompei, Ercolano e Torre Annunziata-Oplonti”, approvata dall’UNESCO nel 2024 dopo una articolata istruttoria, coordinata dal Parco archeologico di Pompei. La “Buffer Zone” è un’area intorno ai siti UNESCO che contribuisce integralmente ai valori del patrimonio, per esempio attraverso le relazioni visive e storiche tra monumenti archeologici e paesaggi naturali e urbani.

  • All’incontro hanno partecipato, oltre al direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, anche 
  • Francesco Sirano, responsabile del sito di Ercolano e recentemente nominato dal Ministro Alessandro Giuli a capo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e 
  • Mariano Nuzzo in qualità di Soprintendente dell’Area metropolitana di Napoli. 
  • I Comuni coinvolti, rappresentati dai rispettivi sindaci o assessori delegati, sono: 
  • Pompei, Torre Annunziata, Ercolano, Portici, 
  • Torre del Greco, Scafati, Castellammare di Stabia, 
  • Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno.
  •  Presente anche il Parco nazionale del Vesuvio nella figura del Presidente Raffaele De Luca.

Nell’incontro sono state condivise strategie comuni di sviluppo del territorio nonché di scambio di buone pratiche. Sono state approfondite le possibilità di una comunicazione più condivisa e unitaria, purché “diffusa e democratica”, che esalti maggiormente i valori riconosciuti dall’UNESCO al territorio vesuviano. Un approfondimento è stato dedicato anche alla situazione normativa e all’opportunità di condividere progetti di sviluppo territoriale tra i vari enti afferenti alla Buffer Zone.

Tra le criticità emerse, spicca il tema dei trasporti, soprattutto su ferro, che rappresentano un nodo cruciale per sviluppare quella “Pompei diffusa” che è rappresentata dai siti territoriali, come le ville romane di Castellammare, Oplonti, Boscoreale, Torre del Greco e Terzigno, senza i quali “non si può veramente comprendere la storia dei centri urbani di Ercolano e Pompei”, come ha sottolineato il direttore Zuchtriegel.

“Lavoriamo per la valorizzazione di tutto il territorio – ha detto il direttore – anche perché mentre a Pompei abbiamo dovuto introdurre un numero chiuso di 20mila presenze al giorno per motivi di sicurezza e tutela, gli altri siti hanno ancora ampi margini di crescita, e questa crescita si deve tradurre in sviluppo per tutte le comunità del territorio. Ma per raggiungere l’obiettivo, la rete di trasporto pubblico tra Napoli e Salerno è fondamentale e purtroppo c’è ancora molto da migliorare. Quello che ci teniamo a dire è che siamo per un trasporto pubblico capillare, democratico e di qualità, non ci dobbiamo fermare a iniziative spot, quali treni turistici e speciali. Auspichiamo uno sviluppo diffuso e sostenibile di tutta la rete, senza un servizio a due classi tra turisti e pendolari. La bellezza non si può confinare a un percorso turistico, deve trasparire da ogni angolo del paesaggio vesuviano, in ogni singolo momento.”

A conclusione dell’incontro, il Generale Giovanni Capasso ha sollecitato una più convinta e più efficace partecipazione degli Stakeholders istituzionali del territorio della Buffer Zone alla definizione di una strategia unitaria di sviluppo sostenibile, dando così piena attuazione alla lungimirante innovazione del Legislatore che, nel 2013, con il Decreto Valore Cultura, solo a beneficio del sito pompeiano, individuò nella costituzione di un’apposita struttura (l’Unità Grande Pompei) e nella redazione di un Open Master Plan (il Piano Strategico) gli strumenti più idonei  per un organico e sinergico sviluppo socio-economico di tutta l’area vesuviana  - Pompeii - Parco Archeologico

POMPEII THRENODY di Cerith Wyn Evans all’Antiquarium di Boscoreale | 19 luglio 2025 – 11 gennaio 2026

A cura di Andrea Viliani
con Stella Bottai, Laura Mariano, Caterina Avataneo.
Nell’ambito del programma Pompeii Commitment. Materie archeologiche

19 luglio 2025 – 11 gennaio 2026
Antiquarium di Boscoreale

BIGLIETTI E ORARI
Intero: € 8
Ridotto: € 2 per i cittadini UE di età compresa tra i 18 ed i 25 anni (non compiuti)
l'Antiquarium è visitabile anche col biglietto "3 days" valido 3 giorni (26 euro) o con il biglietto Pompeii, valido 1 giorno (22 euro)
lunedì-domenica dalle 9.00 alle 19.00 con ultimo ingresso alle 18.00

Come un canto funebre, viscerale e profondo, un’antica trenodia greca, che nell’alternanza di cori e voci soliste accompagnavano nell’ultimo saluto il defunto, così la mostra personale Pompeii Threnody di Cerith Wyn Evans (1958, Llanelli, Galles-UK) - che inaugura venerdì 18 luglio all’Antiquarium di Boscoreale - conduce il visitatore in un dialogo inconscio e involontario “con chi e con ciò che, in fondo, continua a vivere a Pompei”, rievocandone la perdurante vitalità della memoria. 
Pompeii Threnody è la prima mostra site-specific del programma Pompeii Commitment. Materie archeologiche appositamente pensata per l’Antiquarium di Boscoreale e Villa Regina, offrendone una nuova lettura dei luoghi attraverso il linguaggio della contemporaneità.
Pompeii Threnody esplora la memoria, il tempo e la trasformazione, elementi centrali nell’opera dell’artista gallese, tra i più raffinati e poetici del panorama internazionale.
Dodici le opere in mostra, di cui dieci appositamente realizzate per l’occasione, in un dialogo suggestivo tra materia archeologica e immaginario contemporaneo. Tra queste:

  • nove fotoincisioni dedicate ai cipressi della piana del Sarno, che evocano la dimensione geologica e memoriale del paesaggio vesuviano;
  • un’installazione luminosa ispirata al carro cerimoniale rinvenuto a Civita Giuliana, con il celebre palindromo latino IN GIRUM IMUS NOCTE ET CONSUMIMUR IGNIAndiamo in tondo nella notte e siamo consumati dal fuoco
  • due lampade-scultura in forma di palme dorate, poste nel patio dell’Antiquarium, in dialogo con l’architettura della vicina Villa Regina.

Il percorso di visita è introdotto dalla statua bronzea di un efebo lampadoforo. Le sue labbra recano solo alcune tracce dell’antica colazione dorata, ricordo frammentario ed eco soffusa di una materia e di una celebrazione vitali ormai quasi, ma non ancora del tutto, scomparse. Lo stesso colore ci accompagna, come una traccia riportata sui muri, nel percorso
Salite le scale, nella prima sala al 1° piano è esposta la serie di nove fotoincisioni Pompeii Threnody (The Ancient Cypress Trees of the Sarno Plain), in cui sulla carta appaiono dettagli dei resti fossilizzati di antichi cipressi della piana del fiume Sarno.
Nelle parole dell’artista, “dettagliando la profonda bellezza di questi esemplari naturali, preservati e venerati”, le fotoincisioni sono “studi altamente estetizzati, formalmente severi, ed elegantemente presentati, meditazioni sulla messa in luce della materia occlusa. Allo stesso modo, gli alberi (radici) scavati ed esposti (agli elementi) vengono qui documentati, arrestati ed esposti (all'ambiente fotochimico). Rappresentazione della pulsione a contenere e catturare, a reificare e abitare con il feticcio, a soffermarsi sulla sua meraviglia organica trascendente, sul suo status e capacità di produrre stupore: Sic transit…”.
Come tecnica artistica, la fotoincisione corrisponde a un procedimento fotografico di stampa in piano su lastra di zinco, in cui l’immagine non viene disegnata come nelle normali incisioni, ma fotografata su uno strato di vernice sensibile, poi steso su una lastra tipografica. Utilizzando la tecnica combinatoria e processuale della photogravure (fotoincisione), Wyn Evans condensa in una matrice multipla e in un impasto paziente, sia il tempo passato che il tempo presente, sia la consistenza naturale che quella culturale di queste antiche radici, sopravvissute a un’eruzione vulcanica e conservate ora in Antiquarium museale. Qui divengono per l’artista dei memoriali interspecie dell’attivismo di queste materie organiche antiche, ma anche la testimonianza della loro disponibilità a trasformarsi in possibili documenti storici e in meditazioni sul mistero di ciò che definiamo come “opera d’arte”.

Nella contigua sala al 1° piano è allestito il carro di Civita Giuliana rinvenuto nel 2021, il quale costituisce l’apice e il fulcro della mostra. Qui viene esposta una delle versioni della serie di opere di Wyn Evans intitolate IN GIRUM IMUS NOCTE ET CONSUMIMUR IGNI, 2025, sempre diverse per dimensioni e colore della luce, nelle loro varie iterazioni. Questa ulteriore versione prende le dimensioni dalle ruote del carro di Civita Giliana e assume il colore e la temperatura di 6500 Kelvin: ‘daylight’, ovvero luce del giorno.

 L’artista commenta: “Il famoso palindromo latino (a cui fui introdotto dall’autore situazionista francese Guy Debord, che ne fede il titolo di un suo film) è variamente tradotto in inglese spesso come “Andiamo in tondo nella notte e siamo consumati dal fuoco”. Ricordando il ‘mito’, ancora e ancora l'Eterno Ritorno, l'infrastruttura temporale del trauma... è condannata alla ripetizione. Qui torniamo a un’opera ‘riciclata’ per essere reiterata a e su Pompei. Mi sono reso conto che l'opera ha trovato di fatto la sua casa, anche se sono tornato più volte su questa frase e ho realizzato, attraverso diverse iterazioni, opere con testo, immagini in movimento, neon, fuochi d'artificio… questa occasione di situare l'opera a Pompei porta con sé un significato e una pertinenza singolari non raggiunti in precedenza. L’opera ‘appartiene’ a Pompei. L’oscillazione sempre circolante, avanti e indietro, manifesta una singolarità come un ‘feedback’. Qui – in situ – corollario alle ruote immobilizzate del carro...  veicolo fantasma, costellato di ciò che sopravvive all'erosione del tempo...  come un'ulteriore fonte di luce da aggiungere alla squisita complessità delle ombre proiettate dall' armatura in Perspex nell’attuale display. Una cerimonia. Suona. Un epitaffio sospeso nel gas e nel vetro... con parenti in altri distretti del senso, come, ad esempio, la fotografia (un ritornello leggero). Un’interfaccia tra materia (artefatto materiale) e rappresentazione – il cardine su cui oscillano – l’‘attrito’ come contatto, il punto in cui ‘toccano’”.

A Boscoreale, l’opera diventa una ruota del tempo e la manifestazione dell’oscillazione perpetua e interconnessa di ogni materia, di ogni significato e di ogni rappresentazione.

La mostra comprende, infine, anche un passaggio più intimo che riporta la dimensione pubblica della mostra a una dimensione quasi domestica, in cui l’Antiquarium sembra prendere le sembianze e assecondare i comportamenti che avremmo potuto osservare nell’antica Villa romana accanto al museo.

Nel patio esterno che congiunge piano terra e 1° piano sono allestite due lampade della collezione dell’artista, oggetti di arredo moderno che riproducono i tronchi e le foglie di due palme dorate. Il riflesso luminoso delle loro silhouette metalliche si sparge lungo i muri perimetrali e accompagna con le sue vibrazioni le volute tracciate da alcuni pesci rossi nella vasca che, su un alto del patio, riproduce l’impluvium delle antiche domus. Chiudendo (o riaprendo?) il cerchio della mostra stessa, in questo angolo appartato e momento di quiete imprevista l’artista sembra cercare e far incontrare fra loro, come se fossero un’unica cosa luce e buio, istante e durata, presenza e assenza, storia e quotidianità, pubblico e privato, umano e non umano, come se l’Antiquarium e la Villa si fossero finalmente riuniti, e qualcuno ci stesse sussurrando, al contempo “benvenuti”, o “bentornati”?

Con la sua Trenodia di Pompei, Wyn Evans porta la propria storia e le proprie storie in quella e quelle di Pompei: un dialogo prezioso, o per meglio dire un “feedback” (per citare l’artista stesso), che rievoca e reincanta davvero lo spazio-tempo circolare pompeiano, il contesto dei suoi eterni ritorni, il suo sempre ritornante e sempre vivo percorso verso sé stesso. “Consumata dal fuoco” (come nell'antica eruzione evocata dai neon e dalle fotoincisioni contemporanei di Wyn Evans), Pompei è ancora qui, con i suoi carri e i suoi alberi, i suoi miti e la sua vita quotidiana, i suoi abitanti umani, animali, minerali e vegetali tutti eternamente insieme come compagni di uno stesso fato, qualcosa di spaventoso ma inevitabile, inquietante e onirico ma reale e rassicurante. E, quindi, alla fine, semplicemente giusto.

Due delle opere di Evans prodotte per la mostra – Pompeii Threnody (IN GIRUM IMUS NOCTE ET CONSUMIMUR IGNI) Pompeii Threnody (The Ancient Cypress Trees of the Sarno Plain), 2025 – entrano a far parte della collezione di arte contemporanea del Parco Archeologico di Pompei (Collectio), aggiungendosi a quelle delle artiste e degli artisti Simone Fattal, Lara Favaretto, Invernomuto, Luisa Lambri, Anna Maria Maiolino, Anri Sala e Wael Shawky.

La mostra è stata supportata da Nicoletta Fiorucci Foundation.

Photo credits Amedeo Benestante. Courtesy Cerith Wyn Evans e Parco Archeologico di Pompei

INFORMAZIONI AL PUBBLICO

Cerith Wyn Evans. Pompeii Threnody  
Antiquarium di Boscoreale 
19 luglio 2025 – 11 gennaio 2026
 
La mostra è stata supportata da Nicoletta Fiorucci Foundation.

A cura di: Andrea Viliani con Stella Bottai, Laura Mariano, Caterina Avataneo
Responsabile unico Procedimento: Silvia Martina Bertesago (Parco Archeologico di Pompei) 
Assistenza Curatoriale e Organizzativa: Anna Civale, Giorgio Motisi (Parco Archeologico di Pompei)
Supporto legale e amministrativo: Salvatore Zaza, Alfonso Salvati

CONTATTI PER LA STAMPA
Ufficio Stampa Parco Archeologico di Pompei
Ufficio Stampa Pompeii Commitment. Materie archeologiche
PCM Studio di Paola C. Manfredi
Via Farini, 71 | 20159 Milano | www.paolamanfredi.com 
Francesca Ceriani | francesca@paolamanfredi.com | T. +39 340 9182004

BIOGRAFIA ARTISTA

La pratica concettuale di Cerith Wyn Evans incorpora un’ampia varietà di media, spesso esplorando la relazione tra luce e testo, tra pensiero e significato per creare scenari in cui gli spettatori prendano consapevolezza della loro stessa presenza.

Le prime opere di Wyn Evans utilizzavano film e video, creando ambienti di “cinema espanso” che spesso comprendevano la collaborazione di performer. Dagli anni Novanta il suo lavoro esplora il rapporto tra linguaggio e spazio, tra temporalità e fenomenologia della percezione, caratterizzata quest’ultima dalla precisione e chiarezza formale con cui l’artista si relaziona al contesto di una particolare sede espositiva. Concatenazioni di riferimenti a testi, partiture e gesti sono evocati e intrecciati nella creazione di una vera e propria “mise en scene” complessiva. Le situazioni vengono costruite... le occasioni vengono messe in scena. 

Per Wyn Evans, le installazioni funzionano come un catalizzatore: un serbatoio di potenziali significati che si dipanano in molteplici viaggi discorsivi. Inoltre, il suo lavoro ha un'estetica altamente raffinata in cui riverbera il suo costante interesse per l'architettura e la musica, per campi apparentemente disparati come la progettazione di fontane e il teatro tradizionale giapponese, la traduzione, l'astronomia, la psicoanalisi e il codice Morse. Le sue opere sfruttano il potenziale di un incontro "per suscitare fantasticheria". Oggetti ed esperienze sono giustapposti e disposti "in concerto" invitando a formulare e condividere molteplici riflessioni e interrogativi. Le mostre stesse sono pensate per occupare e promuovere "un'arena di contraddizioni, in cui desiderio e realtà si abbracciano".

Tra le mostre personali recenti: Centre Pompidou-Metz, Metz (2024); Espace Louis Vuitton, Tokyo; Sogetsu Kaikan, Tokyo; Taka Ishii Gallery, Tokyo; Marian Goodman, Parigi e New York (tutte 2023); Mostyn, Llandudno (2022); Aspen Art Museum, Aspen (2021); POLA Art Museum, Hakone; Galerie Buchholz, Cologne; White Cube Bermondsey, Londra (tutte 2020); Pirelli HangarBicocca, Milano (2019); Sogetsu Kaikan, Tokyo; Museo Tamayo, Città del  Messico (entrambe 2018); Tate Britain Commission, Londra (2017); Marian Goodman, Parigi (2017); White Cube Bermondsey, Londra; Museion, Bolzano (entrambe 2015); Serpentine North Gallery, Londra (2014); TBA-21 Augarten, Vienna (2013); De La Warr Pavillion, Bexhill-on-Sea (2012); Kunsthall Bergen, Bergen (2011); Tramway, Glasgow (2009); Inverleith House, Edinburgh (2009); MUSAC, Leon (2008); Musée d’art moderne de la Ville de Paris, Parigi (2006) e Kunsthaus Graz, Graz (2005). Ha inoltre partecipato a importanti mostre collettive periodiche e Biennali, fra cui: Biennale di Venezia (2017, 2010, 2003), Skulptur Projekte Münster (2017); Moscow Biennial (2011); Aichi Triennale (2010); Yokohama Triennale (2008); Istanbul Biennial (2005).

Cerith Wyn Evans vive e lavora a Londra.

  • La Villa rustica di Boscoreale (denominata Villa Regina dal nome di una limitrofa masseria ottocentesca, che anche l’architetto Le Corbusier schizzò in un suo disegno, realizzato durante un suo viaggio del 1911) ci immerge nell’organizzazione agricola dell’agro (ager) vesuviano, di cui questa villa costituisce uno delle testimonianze archeologiche meglio preservate. Scoperta nel 1977, scavata fino a riportarla completamente in vista e in parte ricostruita fra il 1978 e il 1980, la villa è circondata da un vigneto e da alcune strade che ancora recano i solchi di un antico carro da traporto (plaustrum). Dotata originariamente anche di un piano superiore, l’impianto originario della villa risale al I sec. A.C, anche se fu ampliata almeno due volte, nell’epoca augustea e giulio-claudia. La produzione di vino era l’attività principale di questa vera e propria fattoria, come documentano la vasca di pigiatura (calcatorium), i locali del torchio ligneo (torcular) e la cella vinaria con i suoi orci fittili infossati (dolia defossa).
  • L’Antiquarium di Boscoreale

Con Antiquarium si indica una struttura museale, anche provvisoria, ubicata all’interno o al limite di un’area archeologica. La sua funzione è sia quella di un museo di prossimità, che preserva e contestualizza in situ (ovvero sul luogo di rinvenimento) le scoperte archeologiche, sia di uno strumento di lavoro che coadiuva, anche temporaneamente, le attività di scavo durante il loro stesso svolgimento, di cui diviene, quindi, la prima piattaforma di studio, restauro, catalogazione in situ. Istituito nel 1991 su impulso della scoperta della Villa, e costruito in un edificio ad essa adiacente, l’Antiquarium di Boscoreale illustra la vita quotidiana e l’ambiente, al contempo naturale e culturale, della campagna vesuviana, un habitat particolarmente fertile e, quindi, favorevole all’insediamento umano e al proliferare e radicarsi delle sue attività. I reperti esposti furono rinvenuti, in eccezionale stato di conservazione, sotto una coltre di cenere e lapilli durante gli scavi effettuati tra la fine del XIX ed i primi decenni del XX secolo in alcune case (domus) di Pompei e nelle ville rustiche e signorili dell’area circostante (Boscoreale, Ercolano, Oplontis, Terzigno, Stabiae), documentando consuetudini e stili di vita, condizioni sociali e economiche, gusti estetici, nonché la vita animale e vegetale (scomparsa o trasformatasi dopo l’eruzione del  79 d.C.) delle aree agricole e pastorali che sorgevano intorno alla Pompei romana. Dal 2023 il percorso comprende al primo piano una sala dedicata agli scavi in corso nella Villa suburbana di Civita Giuliana: qui è esposto il carro cerimoniale, rinvenuto nel 2021. 

  • Pompeii Commitment. Materie archeologiche
Pompeii Commitment. Materie archeologiche è il primo programma d’arte contemporanea istituito dal Parco Archeologico di Pompei, dedicato a promuovere lo studio interdisciplinare e sperimentare nuove modalità di valorizzazione della “materia archeologica” conservata nelle aree di scavo e nei depositi di Pompei. Avviato nel 2020, il programma riconfigura il sito archeologico di Pompei e degli altri siti connessi quali piattaforme in cui supportare forme alternative di conoscenza, delineando una molteplicità di funzioni fra loro connesse e in continua espansione. Sul portale pompeiicommitment.org sono stati pubblicati fra il 2020 e il 2025:

  • contributi che articolano proposte e possibili linee di azione (Commitment)
  • ricerche artistiche e curatoriali condotte a distanza e in situ (Digital Fellowship),
  • testimonianze dal vivo e in tempo reale del personale del Parco (Fabulae),
  • documenti storici (Historiae),
  • il catalogo in divenire di un immaginario museo fondato sul patrimonio archeologico custodito nei depositi (Inventario),
  • un’ipotetica biblioteca che unisca passato, presente e futuro (Biblioteca di Archeologia e Futurologia).

Contestualmente il programma prevede la commissione di nuove opere d’arte per la collezione in formazione di arte contemporanea del Parco Archeologico di Pompei (Collectio).

Tutti questi progetti corrispondono quindi a dipartimenti dedicati alla condivisione delle potenzialità espressive e conoscitive della “materia archeologica” pompeiana, rivolgendosi a tutte le tipologie di pubblico – anche quello che non visita fisicamente il Parco – approfondendo la definizione stessa di che cosa intendiamo per archeologia e per contemporaneità.

L’artista e il Parco Archeologico di Pompei desiderano ringraziare Nicoletta Fiorucci e Nicoletta Fiorucci Foundation per il generoso supporto alla mostra e al  programma Pompeii Commitment. Materie archeologiche  Pompeii - Parco Archeologico

giovedì 24 luglio 2025

Festival delle Ville Vesuviane 2025

Tra cortili di tufo, loggiati in penombra e giardini odorosi di limoni, il Festival delle Ville Vesuviane 2025 si prepara a vivere la sua ultima, intensissima settimana di programmazione. Una chiusura all’altezza del successo riscosso in questa 36ª edizione, dove l’arte ha saputo fondersi con l’eleganza senza tempo delle ville del Miglio d’Oro, offrendo al pubblico un’esperienza che è andata ben oltre lo spettacolo.

Applausi sinceri, occhi lucidi, partecipazione vera: così il pubblico ha vissuto le serate appena trascorse, segnate da un caleidoscopio di emozioni, tra musica, teatro e danza. Una partecipazione affettuosa, confermata da un entusiasmo crescente che premia la visione del direttore artistico Bruno Tabacchini, capace di orchestrare un cartellone di alta qualità in sinergia con il presidente Gennaro Miranda e con il Consiglio di Gestione della Fondazione Ente Ville Vesuviane. E ora, in questo atto finale, il sipario si alza su un ultimo ciclo di eventi che si annuncia carico di suggestioni.
  • Mercoledì 23 luglio, ancora a Villa Campolieto, ore 19:30, Cloris Brosca e Gianni De Feo sono gli interpreti di “La Rosa non ci ama – Carlo Gesualdo vs Maria D’Avalos”, testo di Roberto Russo, regia di Gianni De Feo.
  • Giovedì 24 luglio, il Festival raddoppia e si sdoppia. Alle ore 19:30, Palazzo Vallelonga a Torre del Greco ospita il monologo “Lucia Migliaccio – Regina senza corona nel regno di Ferdinando IV di Borbone”, scritto da Massimo Andrei e interpretato da Antonella Romano, che firma anche l’installazione scenica. È il ritratto appassionato e solenne di una donna nobile e dimenticata, che sfidò la storia e le convenzioni per diventare, senza mai esserlo ufficialmente, la moglie di un re. Alle 21:00, nella magica cornice di Villa Mascolo a Portici, spazio alla musica con il concerto di Roberto Colella – voce e anima de “La Maschera” – in un’esibizione inedita e intima, accompagnato dall’eleganza degli Ondanueve Strings Quartet e dalle ritmiche vibranti di Michele Maione. Una serata da vivere come un abbraccio collettivo, tra melodia, passione e poesia partenopea.
  • Venerdì 25 luglio, alle ore 21:00, a Villa Campolieto arriva “Il canto del mare”, omaggio in parole e note ad Andrea Camilleri, firmato e interpretato da Maurizio De Giovanni, con Marco Zurzolo,Rosaria De Cicco, Paolo Cresta, Marianita Carfora e Enzo Grimaldi. Un affresco poetico, tra ricordi e suggestioni, dove la parola dello scrittore partenopeo si intreccia con l’eco struggente del grande maestro siciliano.
  • Sabato 26 luglio, alle 21:00, la musica torna protagonista con il concerto di Peppe Barra a Villa Mascolo. Con lui, sul palco, Paolo Del Vecchio, Luca Urciuolo, Ivan Lacagnina, Sasà Pelosi e Francesco di Cristofaro. Sarà un viaggio senza tempo, tra canto popolare e teatro musicale, dove ogni gesto e ogni suono diventano rito, identità, radice.
  • Infine, domenica 27 luglio, il gran finale: alle 19:30, ancora a Villa Campolieto, la compagnia Infinito Petito porta in scena “Na campagnata ‘e tre disperate” di Antonio Petito, con Vittorio Passaro,Rosario D’Angelo, Maria Teresa Iannone,Vincenzo Bove e Vincenzo Vecchione. L’adattamento è di Gennaro Morrone, la regia di Riccardo Citro. È la fame, motore comico e disperato di questa farsa fisica e corrosiva, a dominare il racconto.
  • A chiudere il sipario, alle ore 20:30, la prima nazionale dello spettacolo di danza “Il sogno di Pulcinella”, firmato nella coreografia da Luigi Martelletta e interpretato dalla Compagnia Nazionale di Balletto. Un viaggio visionario, tra storia e immaginazione, dove la maschera per eccellenza della commedia dell’arte incontra lo spirito di Masaniello in una Napoli senza tempo. Una coreografia dell’anima, dove la ribellione e la follia si danno la mano.
Il Festival delle Ville Vesuviane si congeda così, con grazia e forza, dalla sua platea affezionata. Lo fa lasciando, come ogni grande spettacolo, un senso di nostalgia e pienezza, il ricordo di un’estate che ha saputo coniugare bellezza e memoria, arte e verità.
Roberto Colella a Portici il 24 luglio nel Teatro all"aperto di Villa Mascolo nell'ambito del Festival delle Ville Vesuviane. Info e biglietti presso Fondazione Ente Ville Vesuviane, online su etes.it - Enzo Cuomo Sindaco

Nel cuore del Miglio d’Oro, tra ville settecentesche e cortili che sanno di storia, il Festival delle Ville Vesuviane continua a raccogliere consensi e applausi. Con le prime serate di programmazione si è registrato un grande coinvolgimento da parte del pubblico, sempre più affascinato dalla commistione di arti sceniche, musica, poesia e architettura barocca. Il successo delle serate appena trascorse, ha confermato la qualità e la varietà della proposta artistica. Pubblico numeroso, clima di festa e autentica partecipazione hanno reso ogni evento un’esperienza culturale e sensoriale. Grande attesa, dunque, per il nuovo ciclo di appuntamenti voluto dal direttore artistico Bruno Tabacchini in sinergia con il presidente Gennaro Miranda e il Consiglio di Gestione della Fondazione Ente Ville Vesuviane. 

Martedì 15 luglio, nella splendida Villa Campolieto, andrà in scena in prima nazionale “Il fuoco di Pound”, testo di Roberto Russo con Gigi Savoia, Francesco Maria Cordella e Graziano Purgante, per la regia di Fabrizio Bancale e le musiche originali di Stefano Gargiulo: un ritratto teatrale acceso e controverso del poeta Ezra Pound, sospeso tra genio e follia, arte e dannazione. 


Mercoledì 16 luglio, sempre a Villa Campolieto, l’appuntamento sarà con Il futurismo di Tommaso Marinetti e “Spariamo da ogni luogo mefitico di mediocrità” un’intervista impossibile concepita da Corrado Veneziano con la partecipazione di Francesca Barbi Marinetti, nipote dell’autore del Manifesto del Futurismo. Un progetto originale e avanguardista che vede in scena Marco Prosperini nei panni di Marinetti, in un viaggio tra parole, immagini e provocazioni d’epoca. 


Giovedì 17 luglio, a Palazzo Vallelonga, spazio alle sonorità popolari rivisitate con “Concerto delle Due Sicilie”: tamburi, corde e voci con Patrizio Trampetti, Alfio Antico e Jennà Romano per un’evocazione musicale che attinge alla memoria dei popoli mediterranei, in un intreccio tra tradizione e sperimentazione.

 

Venerdì 18 luglio, a Villa Campolieto, l’ensemble NeaCo’ con “favola in forma di concerto” proporrà un’antologia della canzone napoletana in chiave moderna, con riletture innovative che passano dal blues alla world music, evocando un’antica Napoli senza tempo. 

  • Sabato 19 luglio, l’appuntamento sarà a Palazzo Bisignano, dove Ciro Sciallo darà voce al suo recital “Tra le rughe del mio cuore”, tratto dal libro omonimo. Un racconto tra poesia e canzone, dove i ricordi diventano note e il vissuto si fa teatro.  
Infine, domenica 20 luglio, doppio appuntamento a Villa Campolieto:


alle 19:30, Infinito Petito – “Tre surice dint’ a no mastrillo”, diretto da Riccardo Citro, rilegge in chiave contemporanea il Pulcinella di Antonio Petito, tra commedia e riflessione sociale; 

  • a seguire, alle 20:30, il Gran Galà della danza firmato dalla compagnia Almatanz, con un programma che spazia tra repertori classici e virtuosismi moderni, protagonisti danzatori nazionali e internazionali. 
La rassegna, ideata e promossa dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane, proseguirà fino al 27 luglio, continuando a raccontare – attraverso la magia delle arti – la grande bellezza delle dimore borboniche del golfo.