A un anno dall’ideazione del progetto, nel corso del Comicon, il Salone del fumetto che si sta svolgendo nei padiglioni della Mostra d'Oltremare di Napoli, si è tenuta la prima presentazione demo di “Vesuvius 79 d.C. - Fuga da Pompei”, l’edu-boardgame (gioco di società educativo), che ricostruisce in maniera scientifica e storica, la distruzione di Pompei a seguito dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Lo scopo dei giocatori è scappare dall’eruzione del vulcano del 79 d.C. fino a portarsi in salvo, abbandonando la città prima della distruzione. Venerdì 26 aprile è stata presentata dall’ideatore, Ciro Sapone, e dal Direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, la prima versione demo del gioco, con le illustrazioni dei protagonisti, le meccaniche del gioco e l’APP collegata, che andrà in distribuzione a Natale.
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lunedì 29 aprile 2024
“Vesuvius 79 d.C. - Fuga da Pompei”, edu-boardgame (gioco di società educativo),
Il Progetto è realizzato da Stupor Mundi Trans-Media, azienda napoletana di Cross-Gamification e Accademia del Fantastico in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei che ha messo a disposizione la propria competenza per fornire il background scientifico, storico e iconografico all’autore, agli illustratori, game designer, fumettisti, modellisti e programmatori.
“Vesuvius”, ideato da Ciro Sapone, è un gioco di società educational innovativo. Grazie alla stretta collaborazione tra gli esperti del Parco, l’autore e il suo team, i personaggi assegnati ai giocatori sono reali cittadini che abitarono la città di Pompei, di cui sono arrivati fino a noi nomi, mestieri e in alcuni casi ritratti, che poi, fumettisti e disegnatori hanno trasformato nei protagonisti del gioco.
“Anche quest’anno il Parco Archeologico di Pompei partecipa con entusiasmo al Comicon, presentando questo gioco di società per il quale abbiamo fornito consulenza scientifica e totale supporto. Riteniamo che la modalità del gioco sia fondamentale per conoscere, esplorare, apprezzare la cultura in tutte le sue forme – dichiara il Direttore Gabriel Zuchtriegel. – Questo edu-boardgame è appunto strumento innovativo che in maniera semplice, attraverso una forte componente ludica, avvicina le nuove generazioni al patrimonio culturale”.
Le dinamiche dell’eruzione ricalcano le fasi dell’evento catastrofico che nel giro di 24 ore seppellì la città, ricostruite dagli studiosi e narrate dalle fonti. Durante la fuga dalla città i personaggi attraverseranno alcuni dei luoghi e degli edifici più importanti della città. Lo staff degli archeologi di Pompei collabora in maniera diretta, insieme all’autore e agli sviluppatori del boardgame, per offrire ai giocatori un’esperienza avvincente e storicamente esatta sulla distruzione di Pompei.
giovedì 7 marzo 2024
Conoscere e vivere il Vesuvio. A 80 anni dall’ultima eruzione - 17, 18 e 19 marzo 2024
Il 18 marzo di ottant’anni fa, in pieno conflitto mondiale, il Vesuvio cominciava la sua ultima eruzione.
In occasione dell’ottantesimo anniversario dell’ultima eruzione del Vesuvio del 18 marzo 1944, l’INGV - Osservatorio Vesuviano e il Dipartimento della Protezione Civile, insieme all’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e alla Regione Campania, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale per la Campania e del Comune di Ercolano, organizzano la manifestazione “Conoscere e vivere il Vesuvio – a 80 anni dall’ultima eruzione”.
A chi si rivolge
Si rivolge a tutta la cittadinanza e alle classi terze delle scuole secondarie di primo grado della zona rossa, individuata dal Piano Nazionale di Protezione Civile per il Vesuvio.
La manifestazione si svolgerà il 17, 18 e 19 marzo 2024.
La giornata del 17 marzo è aperta a tutti. Sono previste partenze scaglionate ogni ora a partire dalle 9:00 fino alle 15:00.
Le giornate del 18 e del 19 marzo sono dedicate alle classi terze delle scuole secondarie di primo grado. Sono previste partenze scaglionate ogni ora a partire dalle 9:00 fino alle 12:00.
Cosa offre
Sarà offerta la possibilità di riscoprire il territorio vesuviano, con la sua geodiversità e biodiversità, e promuovere le attività di protezione civile attraverso percorsi guidati che sviluppino la conoscenza del vulcano, della pericolosità dei fenomeni associati alla sua attività e della consapevolezza del rischio ad essi connesso.
Il programma delle giornate prevede la visita alla sede storica dell’Osservatorio Vesuviano, con proiezione di filmati e introduzione al Parco Nazionale del Vesuvio, e una escursione sulla colata di lava del 1944 lungo il sentiero n. 9 del Parco “Il Fiume di Lava”.
Come partecipare
E' necessario prenotarsi inviando una mail a museo.ov@ingv.it, indicando il numero di persone, il nome dell’istituto (per le scuole) o dell’associazione/gruppo privato, l’indirizzo e-mail e il numero di telefono di una persona di riferimento. Si accettano prenotazioni fino a esaurimento dei posti disponibili.
martedì 28 marzo 2023
#iVesuvio Storie, Territori, Persone - TRECASE (Turismo e attività produttive) - Carmine Alboretti - Il Vesuvio meraviglia del creato
I prodotti tipici della terra di Aniello Langella
Turismo e le attività produttive
Le Albicocche del Vesuvio Particolari sono i nomi di questi dolci prodotti della terra.
Le chiamano Boccuccia liscia o Boccuccia spinosa, Vitillo o Pellecchiella, Cafona o Baracca e poi ancora Prete, Monaco Bella e Palummella. Tracce della loro coltivazione nei territori vesuviani esistono già dal IV secolo, ma è nel 1583 che si fanno più precise, quando G.B. Della Porta, scienziato napoletano, le divide in due grandi gruppi: le bericocche (di forma tonda e polpa bianca e molle, aderente al nocciolo) e le chisomele (con la polpa non aderente al nocciolo, molto colorate, soavi e più pregiate). Tutte quante sono conosciute a Napoli come crisommole. Il nome nel suo etimo è greco in maniera pura.
Crisommula = oro + mela ( frutto ) ossia frutto d’oro. Tutto il Parco del Vesuvio è una straordinaria miniera di prodotti agricoli di alta qualità e tipicità e le albicocche sono tra i più caratteristiche: maturano da fine maggio a fine luglio e le molte varietà si differenziano per dimensioni, intensità del profumo, levigatezza della buccia e sapore, che va dalla straordinaria dolcezza della Pellecchiella - la migliore in assoluto. La qualità monaca è delicata e deperibile, ma chi ha la fortuna di assaggiarle a maturazione giusta viene premiato da una cascata di sapori e di essenze rare.
Questa è anche la terra che produce altri pregiati vini doc quali il Caprettone e la Falanghina.
La bellezza della campagna trecasese offre prospettive, tuttora inesplorate, di agro-turismo. Questa è la “patria” delle albicocche del Vesuvio, pregiatissime delizie del palato che nascono e maturano solo su questi terreni.
La bellezza della campagna di Trecase offre la possibilità di agro-turismo e di escursioni al Vesuvio. Ottima la cucina dei ristoranti locali e l’ospitalità degli alberghi. Oggi la città di Trecase sta tentando di darsi un volto nuovo, più giovane e moderno, attraverso la creazione di nuovi spazi e strutture
pubbliche.
I VINI LOCALI DOC
Falanghina
Origine e diffusione: Vitigno la cui origine risale all’epoca romana, derivante da ceppi greco-balcanici.
Caratteristiche viticole: vitigno a bacca bianca; foglia medio-grande, trilobata; grappolo medio-grande, mediamente compatto, alato; acino medio-medio grande di forma leggermente ovoidale; buccia spessa, gialla a maturazione.
Vitigno abbastanza vigoroso e produttivo; resiste bene alle principali fisiopatie.
Lacrima Christi del Vesuvio
Il pianto di Cristo, le lacrime versate per una landa di Paradiso adagiata sulla terra degli uomini.
La leggenda e la storia del vino prodotto nell’antico paese di Trecase e Boscotrecase, si intrecciano a formare una materia sublime ed affascinante, in cui il sacro e profano si rimescolano e danno vita ad un racconto magico di sapore e fede, un sentiero denso di aromi e credenze, tutto giocato intorno ad un nuovo nettare degli Dei.
Non a caso la leggenda, prende inizio dal momento in cui Gesù Cristo mandando via dal Paradiso ’Lucifero" re del male, si accorge di aver perso anche una delle bellezze più intriganti e ammalianti del suo regno, delineato dal Golfo di Napoli, e, vedendo ciò, scoppia in un pianto magico, che bagna l’area vulcanica Vesuviana dando vita a delle uve autoctone che prendono il nome di ’Lacrima Christi del Vesuvio".
La leggenda è di grande impatto ed è felice perché ben si sposa con l’incanto dei luoghi e col gusto paradisiaco del suo vino. Lo stesso Curzio Malaparte, ne ’La Pelle" invita gli amici a bere questo sacro, antico vino ricordandone l’origine ultraterrena.
Oggi, questa nuova ambrosia divina è vinificata nelle versioni bianco, rosso e rosato D.O.C. (D.P.R. 13/1/83 - G.U. n. 167 del 26/06/1983). fonte: Comune di TRECASE
L'Enciclica Laudato si' sulla cura della casa comune ha riportato al centro dell'attenzione mondiale il tema dell'ambiente. Per Papa Francesco non si può affrontare il discorso della salvaguardia del creato senza pensare di cambiare la società ed il nostro modo di vivere. Partendo da questa premessa e dall'osservazione della realtà nella quale vivono, gli studenti dell'I.C. "1° Cangemi" di Boscoreale (Napoli) hanno seguito un percorso formativo ad hoc, curato dall'autore del libro, che li ha condotti a prendere consapevolezza dello stretto legame tra le varie emergenze.
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