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lunedì 3 giugno 2024

“L’ALTRA POMPEI PRENDE VITA” – 17 personaggi della vita quotidiana animeranno i luoghi della città antica

SABATO 8 GIUGNO Dalle ore 10,00 alle 15,00

Popidio il fornaio, la schiava Luperca e la sua padrona, Gaius il fullone (lavandaio), Verecundus il venditore ambulante, Primigenia la seguace di Iside sono alcuni dei personaggi della vita quotidiana di Pompei che sabato 8 giugno, dalle 10.00 alle 15.00, animeranno i luoghi della città antica.

17 antichi pompeiani riprenderanno vita, grazie alla collaborazione di alcuni gruppi di rievocazione storica, nelle strade e negli edifici di Pompei.

Protagonisti della vita di tutti i giorni di 2000 anni fa - cui la Mostra “L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio” allestita nella Palestra grande ha dedicato attraverso le sue sezioni un narrazione – racconteranno, intenti alle loro occupazioni, le loro storie ed accompagneranno i visitatori alla scoperta della attività lavorative e non solo di tutti i giorni.

 Li si potrà incontrare nelle case e nelle botteghe in cui vivevano, sulle strade principali ma anche nei punti più sconosciuti della città in cui è rimasta traccia del loro passaggio.

Una mappa, scaricabile dal sito del Parco o attraverso un QR code agli ingressi, fornirà tutte le indicazioni dei luoghi di incontro: Casa della Venere in conchiglia, Casa di Octavius Quartio, Bottega e casa Orto dei Fuggiaschi, Casa della Nave Europa, Casa del Frutteto, Caupona di Vetutius Placidus, Taberna Pomaria di Felix, Officina di Granio Romano, Casa del Menandro, Fullonica di Stephanus, Caupona di Demetrius, Tempio di Iside, Panificio di Popidio Prisco, Casa dei Vettii, Casa del Fauno, Terme del Foro

L’iniziativa che non prevede alcun biglietto aggiuntivo, oltre al normale costo di accesso agli scavi, è una iniziativa del Parco archeologico di Pompei, in collaborazione con i gruppi di rievocazione storica: Gruppo storico oplontino, Gruppo archeologico Kyme, Legio XXX UlpiaVictrix, Schola Militum, Diva Camenae.

Per incontrare i personaggi scarica la mappa

Locandina (download)

Gruppo Archeologico Kyme
ll Gruppo Archeologico Kyme, associazione di promozione sociale, ha come obiettivo principale la conservazione, valorizzazione e diffusione del patrimonio storico-archeologico (materiale e immateriale) e naturalistico che sviluppa attraverso laboratori didattici, visite guidate ed eventi culturali.  Punta di diamante dell’associazione è la Living History.
Gruppo Storico Oplontino
Il G.S.O. è una associazione di rievocazione storica attiva nel territorio vesuviano , in particolar modo a Oplontis . Il periodo storico trattato è quello della dinastia Giulio Claudia ,dal I sec. a C. al I sec . d. C. con le vicende di Poppea , Nerone ,Agrippina , Seneca .
Inoltre l'Ass.ne da circa un decennio si occupa anche della vita quotidiana nell'antica Pompei , con un focus particolare sugli schiavi e sui vari aspetti della città antica , anche con l ' ausilio di laboratori , banchi didattici e teatralizzazioni. L ' Ass.ne vanta la partecipazione a programmi televisivi dedicati a questi argomenti e campagne di promozione turistica del territorio vesuviano.
Militum Schola
Militum Schola è un progetto rievocativo che si occupa della vita militare e civile dei campi Flegrei ambientato intorno al I/II d.C.
Collabora con associazioni ed enti del territorio per la valorizzazione storica e culturale dei Campi Flegrei.
Divae Camenae
Le Divae Camenae sono un'associazione culturale di danze antiche impegnate nella divulgazione di una proposta di danza basata sullo studio delle fonti letterarie e reperti legati alla civiltà romana, anche grazie alle sue associate, archeologhe e storiche dell'arte; portano, oltre alla passione per l'antica Roma, anche le competenze individuali, fondamentali per un risultato non solo armonioso esteticamente ma puntuale dal punto di vista storico. Il loro nome ha origine dalle Camenae, ninfe delle sorgenti che vivevano in una grotta circondata da un bosco sacro; Egeria era la più importante di esse.
LEGIO XXX VLPIA VICTRIX
La Legio XXX Vlpia Victrix è una Associazione di Promozione Sociale,  che opera nella ricerca, ricostruzione e sperimentazione storica tramite l’archeologia sperimentale e studi puntuali delle fonti. Svolge attività destinate alla promozione, valorizzazione e divulgazione della cultura e delle civiltà italiche e di Roma antica nell’arco temporale compreso tra il periodo monarchico e il raggiungimento del massimo splendore (II sec. d.C.).

martedì 12 dicembre 2023

“Incontri ad Arte”, dall’11 al 18 dicembre. San Gennaro Vesuviano - Castel Sant’ Elmo a Napoli - Piazzetta della Memoria a Solofra

Giunta alla terza edizione, prende il via la rassegna “Incontri ad Arte” (contenitore culturale di arte, letteratura, cinema, teatro, musica che si terrà per quattro giorni, dall’11 al 18 dicembre, nella sala consiliare di San Gennaro Vesuviano, al castel Sant’ Elmo a Napoli e tra la sala consiliare e la piazzetta della Memoria a Solofra.
La manifestazione, che ruota attorno al tema della Memoria, è ideata e organizzata da Vincenzo De Luca, promossa dal Comune di San Gennaro Vesuviano, realizzata in collaborazione con le scuole dal territorio, Istituto superiore Caravaggio e Istituto Comprensivo Cozzolino-D’Avino. Comunicato Stampa

mercoledì 22 novembre 2023

Torre del Greco - “Voci d’autunno dedicate a Giogiò Cutolo contro ogni violenza” | ArtTorre 2023

Oltre ventimila presenze per le rassegne culturali
Venticinque associazioni coinvolte con ArtTorre, nove spettacoli per Voci d’autunno
Oltre ventimila presenze in due mesi di eventi, 25 associazioni cittadine coinvolte e nove spettacoli musicali che hanno fatto segnare quasi sempre il sold-out. È il bilancio della programmazione culturale messa in campo dall’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Mennella, che da fine settembre ad oggi ha visto andare in scena tre distinte rassegne che hanno incontrato l’apprezzamento dei cittadini e raccolto consensi anche fuori dal territorio torrese.
Sabato 18 novembre si è chiusa “Voci d’autunno dedicate a Giogiò Cutolo contro ogni violenza”, che ha proposto nove eventi musicali tra Villa Macrina, gli ex molini meridionali Marzoli e il cineteatro Corallo. Anche l’ultimo appuntamento, Raiz canta Sergio Bruni, ha fatto registrare il tutto esaurito.
Un entusiasmo che ha coinvolto anche il primo cittadino: “Il bilancio di queste iniziative – le parole di Luigi Mennella – è più che lusinghiero. Personalmente ho avuto contezza di persone che ci hanno raggiunto da città a noi vicine ed anche da Napoli: questo sta a testimoniare la bontà delle proposte. Proseguiremo su questa linea anche per le imminenti festività natalizie, grazie all’eccellente lavoro portato avanti dall’ufficio Cultura”.
Sul palco per i saluti di rito anche il direttore artistico Giuseppe Di Capua, la consigliera Valentina Ascione e il dirigente Gennaro Russo. “Nei nove appuntamenti di Voci d’autunno – ha sottolineato Russo – c’è stato un artista che ci ha sempre accompagnato: si tratta di Giogiò Cutolo, al quale abbiamo voluto intitolare l’iniziativa”.
Domenica 19 novembre invece cerimonia conclusiva anche per ArtTorre, la rassegna che ha visto impegnate 25 associazioni di Torre del Greco con spettacoli di teatro, musica e danza. Dopo l’esibizione della banda musicale Acmt, il sindaco ha consegnato una targa come ringraziamento ai responsabili di tutti i gruppi che si sono esibiti nel corso di queste settimane.

giovedì 23 febbraio 2023

Museo e Real Bosco di Capodimonte. Prorogata fino al 31 marzo 2023 la personale dedicata all’artista Salvatore Emblema

Prorogata fino al 31 marzo 2023, presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte, la più ampia personale in un museo pubblico dedicata all’artista Salvatore Emblema (Terzigno, 1929), dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2006.

La mostra, inaugurata il 26 maggio 2022, a cura di Sylvain Bellenger, è realizzata con il supporto scientifico del Museo Emblema e del suo archivio, con la collaborazione dell’Associazione Amici di Capodimonte Ets.

Inserita nel ciclo di mostre focus “Incontri Sensibili” in cui le opere di artisti contemporanei sono messe a confronto con quelle della collezione storica del Museo, la mostra evidenzia la stretta relazione tra l’attività pittorica e la parallela ricerca in campo installativo di Salvatore Emblema. https://capodimonte.cultura.gov.it/

mostra nella pagina dedicata

  • 26 MAGGIO – 31 MARZO 2023
  • MUSEO: SECONDO PIANO (SALA INCONTRI SENSIBILI) E TERZO PIANO DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 17.30 (ULTIMO ACCESSO ALLE ORE 17.00) CHIUSO IL MERCOLEDÌ
  • CELLAIO: VENERDÌ, SABATO E DOMENICA DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 17.00 (ULTIMO ACCESSO ALLE ORE 16.30) NEI MESI DI NOVEMBRE, DICEMBRE E GENNAIO APERTURA DA VENERDÌ A DOMENICA (ORE 10.00-16.00, ULTIMO ACCESSO ALLE ORE 15.30)
  • REAL BOSCO: LE INSTALLAZIONI AMBIENTALI SONO SEMPRE VISIBILI, TUTTI I GIORNI, SECONDO I CONSUETI ORARI DI FRUIZIONE DEL REAL BOSCO
  • A CURA DI SYLVAIN BELLENGER

“PER CAPIRE COS’È UN QUADRO UNO SI DOVREBBE PRIMA DOMANDARE A COSA È LEGATO. IO CREDO CHE DOPO IL FOCOLARE LA PITTURA È LA PIÙ DOMESTICA DELLE COSE UMANE. NON C’È PITTURA SENZA CASA. COME NON C’È CASA SENZA MURI. NELLE CANZONI, FORSE. A ME IL MURO, DEVO DIRE, SEDUCE COME FOSSE UN CORPO VIVO. È IL CONFINE, LA SOGLIA TRA LO SPAZIO DOVE GOVERNI TU E QUELLO DOVE GOVERNA QUALCOS’ALTRO. APPARTIENE ALLA GEOGRAFIA DELL’ESISTENZA PIÙ CHE ALL’EDILIZIA. TI PROTEGGE DAI DUBBI DELL’ORIZZONTE APERTO. PENSACI, I MURI VIVONO DI TEMPO. E IL TEMPO LI SEGNA. LI GRAFFIA, LI TORMENTA. MA TUTTO QUESTO AVVIENE FUORI. E DENTRO? MAGARI LA PITTURA È LO STRUMENTO CHE CI SIAMO INVENTATI PER TORMENTARE I MURI: DA DENTRO. CHE POI È TORMENTO BUONO, SI CAPISCE. COME QUANDO CONSUMIAMO, FINO ALLO SFINIMENTO, LE COSE CHE AMIAMO. PER TROPPO AVERLE TENUTE TRA LE MANI.” 
SALVATORE EMBLEMA

La mostra si inserisce nel filone di mostre monografiche dedicate al rapporto di alcuni artisti con la città di Napoli: Pablo Picasso, Caravaggio, Vincenzo Gemito, Luca Giordano, Santiago Calatrava. Salvatore Emblema (Terzigno, 1929 – 2006), nato alle pendici del Vesuvio, ha saputo coniugare lo scenario delle sue origini con il linguaggio astratto di matrice americana. Conosciuto per l’uso di materiali comuni, come la juta con cui ha composto i grandi dipinti segnati da figure geometriche, in mostra sono presentate anche opere meno note, tra cui alcune installazioni ambientali, indagini sul rapporto tra opera e ambiente, azione e contesto. Al successo che ha connotato gli anni ‘50 fino all’inizio degli anni ’80, è seguito un periodo di incomprensione da parte del pubblico. Per questo Capodimonte ha voluto fortemente dedicare a Salvatore Emblema un’ampia mostra, diffusa tra secondo e terzo piano del Museo, Cellaio e Real Bosco, ripercorrendo le fasi della sua ricerca, sia in senso cronologico che tematico. Per la prima volta è anche esposta, nella sala Incontri sensibili, l’installazione Scatole Trasparenti (1969-74), desunta da uno studio dell’artista.

venerdì 10 febbraio 2023

Villa Campolieto - Ercolano. 12 febbraio 2023 - “Il Gran Ballo delle Favole”

E’ gran festa nella nobile residenza Settecentesca. Dame, cavalieri, principi e principesse inebriano l’aria di incanto e magia mentre è tutto pronto per il memorabile ballo delle favole…Manchi solo tu, pronto ad emozionarti e rigorosamente in maschera! Ritorna domenica 12 febbraio l’attesissimo appuntamento con “Il Gran Ballo delle Favole”, il format di “Ma dove vivono i cartoni?” che si terrà tra i giardini esterni e il piano nobile della straordinaria Villa Campolieto a Ercolano. Si conferma anche quest’anno, quindi, la sinergia tra la compagnia “Ma dove vivono i cartoni?”, di Aurora Manuele, la cui mission è creare occasioni culturali di unione e condivisione tra le famiglie, portando nei siti più esclusivi della Campania eventi e spettacoli, con la Fondazione Ente Ville Vesuviane, presieduta da Gianluca Del Mastro, che vede in Villa Campolieto il suo fiore all’occhiello.

La prestigiosa dimora realizzata da Luigi Vanvitelli e che fu una delle nobili residenze di epoca borbonica, si trasforma nel regno delle fiabe dove bambini e adulti vivranno un’esperienza itinerante dove allegria, magia e divertimento saranno gli ingredienti speciali.

Re Carnevale, infatti, aprirà il portone della dimora per invitare tutti al tanto atteso ballo. Durante il percorso itinerante, con la direzione artistica di Francesco Chiaiese, i piccoli partecipanti potranno imbattersi in una dolcissima Cenerentola, nella vispa Fata Smemorina, nell’angelica Biancaneve, nel giovane Flynn con la tenera Raperonzolo e in tanti altri personaggi del cuore.

Fra strani incantesimi e antichi sortilegi i protagonisti di questa nuova esperienza vivranno un Carnevale davvero insolito! Un percorso itinerante coinvolgerà tutte le famiglie attraverso luoghi incantati. Ballare con le principesse, farsi annunciare dal ciambellano di corte, assistere ai duelli tra buoni e cattivi, compiere un incantesimo, queste e altre emozionanti imprese attendono tutti i partecipanti. Non è importante quali saranno le maschere scelte da chi vorrà partecipare, ci sarà da divertirsi da matti! Principesse, fatine e guerrieri, animali del bosco e della fattoria, pirati, pompieri e poliziotti… tutti attesi al “Gran Ballo delle Favole”.


mercoledì 11 gennaio 2023

Pompei è unicum mondiale, è un luogo dove tocchiamo per mano il valore della nostra cultura. Gennaro Sangiuliano - Ministro della Cultura

 
AGI/Vista - (Agenzia Vista) Pompei 10 gennaio 2023 “Pompei è unicum mondiale, è un luogo dove tocchiamo per mano il valore della nostra cultura. Ha un grande potenziale economico, l'Italia è una superpotenza culturale, la storia ci ha regalato una grandezza. Abbiamo il dovere di conservare e preservare i servizi. Lo ha dichiarato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano a margine della sua visita a Pompei. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Il Ministro Sangiuliano a Pompei: “Qui tocchiamo con mano il valore della nostra cultura”. “Pompei è un sito dove tocchiamo con mano il valore della nostra cultura, che è anche di tipo economico. Ho detto più volte che l’Italia è una superpotenza culturale perché la storia ci ha regalato un unicum – ha detto il ministro Gennaro Sangiuliano, in occasione dell’apertura della casa dei Vettii a Pompei -. Pompei è un luogo dove percepiamo il valore di questa cultura. Abbiamo il dovere di conservare tutelare e anche migliorare il nostro patrimonio. Al netto della pandemia di flussi turistici sono in aumento. Dobbiamo predisporci a ciò elevando il valore dell’offerta e migliorando l’esperienza per i turisti”.

Scavata tra il 1894 e il 1896, la casa dei Vettii apparteneva a Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus, probabilmente due liberti, divenuti ricchi con il commercio del vino. Lo sfarzoso arredo pittorico e scultoreo della casa, dunque, riflette anche la ricchezza del territorio della città, dove si produceva il vino per l'esportazione in tutto il Mediterraneo, e la mobilità sociale, che consentiva a due ex schiavi di salire ai livelli più alti della società locale. Non mancano tracce della vita degli ultimi, tra le quali spicca un ambiente adiacente alla cucina, nel quartiere servile, decorato con quadretti erotici. L'ambiente, in passato, fu dotato di una porta di ferro per consentirne l'accesso ai soli uomini adulti, barriera rimossa solo pochi giorni prima della riapertura della casa. Si è ipotizzato che l'ambiente servisse per la prostituzione, ipotesi che sembra trovare riscontro nel rinvenimento, sulla parete sinistra del vestibolo, di un'iscrizione in cui una donna di nome Eutychis, "greca e di belle maniere", veniva offerta per due assi (Eutychis Graeca a(ssibus) II moribus bellis). Una testimonianza che Pompei offre, oltre alla bellezza dell'arte e dell'architettura antica, della società dell'epoca con le sue stratificazioni e costumi. "La casa dei Vettii è la storia del mondo romano rinchiusa in una casa, la 'casa museo' della romanità per così dire: ci troviamo affreschi mitologici e sculture in bronzo e in marmo, di eccezionale qualità artistica, che parlano del rapporto complesso tra modelli greci e rielaborazioni romane, ma anche la vita economica e sociale della città. I proprietari, liberti e dunque ex schiavi, sono espressione di una mobilità sociale che due secoli prima sarebbe stata impensabile.

Pompeii - Parco Archeologico

Diventano ricchi con il commercio di prodotti agricoli del territorio intorno a Pompei, ma quanto pare nella loro casa fu esercitata anche la prostituzione, da parte di una schiava greca, che apparteneva ai gruppi più deboli della società", sottolinea Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco archeologico di Pompei.

domenica 8 gennaio 2023

Aperture straordinarie dei musei e dei luoghi della cultura statali - 26 dicembre 2022 - 1 e il 2 gennaio 2023.

Il Ministero della Cultura comunica i dati relativi all’affluenza nelle aperture straordinarie dei musei e dei luoghi della cultura statali, registrate il 26 dicembre 2022, l’1 e il 2 gennaio 2023. Il numero complessivo di accessi è 400.353. 

Di seguito, i luoghi più visitati:

  1. Pantheon 60.803; 
  2. Colosseo (solo Anfiteatro Flavio) 38.360; 
  3. Foro Romano e Palatino 28.830; 
  4. Parco Archeologico di Pompei 21.213; 
  5. Gallerie degli Uffizi - Gli Uffizi 20.848; 
  6. Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo 15.152; 
  7. Gallerie degli Uffizi - Giardino di Boboli 13.733; 
  8. Galleria dell’Accademia di Firenze 12.088; 
  9. Reggia di Caserta - Palazzo Reale 10.329; 
  10. Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento di Napoli 8.157; 
  11. Palazzo Reale di Napoli 8.151; 
  12. Musei Reali di Torino 7.564; 
  13. Museo Archeologico Nazionale di Napoli 6.351; 
  14. Galleria Borghese 5.416; 
  15. Certosa e Museo di San Martino 5.252; 
  16. Palazzo Ducale di Mantova 4.718; 
  17. Rocca Demaniale di Gradara 4.555; 
  18. Musei del Bargello e Cappelle Medicee 4.429; 
  19. Parco Archeologico di Paestum e Velia 4.296; 
  20. Museo Storico e Parco del Castello di Miramare 4.155; 
  21. Parco Archeologico di Ercolano 3.991; 
  22. Museo di Capodimonte 3.716; 
  23. Complesso Monumentale della Pilotta 3.633.

“L’impegno per tenere aperti i grandi musei e parchi archeologici nei giorni del 26 dicembre, 1 e 2 gennaio è stato premiato da una grande partecipazione di pubblico - ha commentato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano - È bello vedere tanta gente che corre ad apprezzare le opere della nostra nazione. Ringrazio il personale per questo sforzo. Tutto questo ci spinge a far sempre meglio con una svolta in termini qualitativi nell’offrire servizi sempre più moderni ed efficienti. Spenderemo bene e rapidamente quelle risorse che il PNRR mette a disposizione per migliorare il sistema museale”.

Roma, 8 gennaio 2023 - comunicato n. 06 Ufficio stampa e comunicazione MiC

venerdì 30 dicembre 2022

Protocollo d’Intesa tra Parco Archeologico di Pompei, Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Comune di Boscoreale e Fondazione CIVES

In data 28 dicembre 2022 è stato firmato il protocollo d’intesa 

  • tra il Parco Archeologico di Pompei, nella persona del Direttore dott. Gabriel Zuchtriegel,
  • l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, nella persona del Commissario Straordinario dott. Agostino Casillo, 
  • il Comune di Boscoreale, nella persona del Sindaco dott. Antonio Diplomatico, e 
  • la Fondazione C.I.V.E.S., nella persona del Presidente dott. Luigi Vicinanza, finalizzato alla realizzazione di azioni sinergiche in materia di conservazione, valorizzazione e fruizione sostenibile dei siti archeologici e delle aree museali in Boscoreale, per l’integrazione fisica e immateriale delle rispettive strutture, finalizzate all’implementazione e al miglioramento dei servizi turistici offerti al territorio.

Gli Enti firmatari del Protocollo si sono impegnati a definire e mettere in atto forme integrate di collaborazione sul piano informativo, divulgativo e di valorizzazione delle reciproche attività ed iniziative. Tutto ciò al fine di favorire iniziative di raccordo e di interlocuzione fra i soggetti firmatari del protocollo per il coordinamento e l’integrazione delle reciproche azioni, volte a migliorare la valorizzazione e fruizione dell’offerta culturale nel territorio vesuviano.

Nel protocollo si ravvisa anche la necessità primaria di realizzare l’integrazione fisica delle strutture del Museo del Parco Nazionale del Vesuvio, situato nel “Centro Culturale di Villa Regina”, il Sito archeologico di Villa Regina e l’Antiquarium di Boscoreale.

Il protocollo prevede l’attuazione di forme di cooperazione finalizzate alla realizzazione di un complessivo progetto di conservazione, valorizzazione e fruizione sostenibile, che metta a sistema le aree archeologiche ed i siti museali di Boscoreale, con la finalità di implementare e migliorare i servizi turistici offerti al territorio e realizzare un polo turistico di eccellenza.

“Sono molto contento della firma di questo protocollo, si tratta di un bell’esempio di collaborazione istituzionale – sottolinea Agostino Casillo, Commissario Straordinario dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio – tra Enti che perseguono finalità comuni, grazie al quale il Museo del Parco Nazionale del Vesuvio di Boscoreale sarà integrato, anche fisicamente, con il sito archeologico di Villa Regina e con l’Antiquarium di Boscoreale. Un passo importante verso una sempre maggiore sinergia tra i gestori dei due siti turistici tra i più importanti della Campania, Pompei e il Vesuvio.”

“Il Museo del Parco nazionale del Vesuvio è il museo che finora non c’era. E di cui si avvertiva invece il bisogno. È stato infatti già frequentato da circa 10mila visitatori, in appena un anno e mezzo di attività – sottolinea Luigi Vicinanza, presidente della Fondazione CIVES – Il protocollo d’intesa sottoscritto tra le quattro istituzioni è un atto molto significativo perché consente un maggiore sviluppo turistico-culturale dell’area grazie a una proficua sinergia tra le due strutture confinanti, il Museo del Vesuvio e il sito di Villa Regina”.

“Pompei e le altre ville del territorio vesuviano fanno parte di un’unica storia e di un unico paesaggio che include testimonianze storico archeologiche e naturali inscindibili. È questo rapporto, tra uomo e ambiente, che vogliamo raccontare e valorizzare. – sottolinea il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – E per farlo abbiamo bisogno di un’azione coordinata di tutti gli enti, ciascuno per la sua competenza, per uno sviluppo concreto del territorio. Questo protocollo costituisce un passo avanti in questa direzione”
“La cultura e la formazione sono da sempre faro della mia azione amministrativa. La propensione per la conservazione e la tutela, la valorizzazione e promozione dei beni archeologici e museali – sottolinea il Sindaco di Boscoreale, Antonio Diplomatico – sottolinea sono la strada maestra per la crescita sociale ed economica dell’intera area. In questa direzione va la firma del protocollo d’intesa che imprime in maniera profonda il tracciato che la città deve seguire. Siamo convinti da sempre che la sinergia tra Enti, come in questo caso, rappresenti un valido strumento per il miglioramento dei territori.”


domenica 11 dicembre 2022

SENTIERI DI TEATRO Percorsi di formazione teatrale: IL PASSO DEL DIAVOLO, 16 dicembre 2022 / 8 gennaio 2023

Direzione artistica Efemera Teatro
IL PASSO DEL DIAVOLO
Laboratorio teatrale di recitazione e scrittura scenica
con proposito di messa in scena itinerante
Dal 16 dicembre all’8 gennaio
a cura di Efemera Teatro
C’è una parte della letteratura a cui non bisogna dar vita, perché le pagine ne sono impregnate al punto che non ti resta da fare altro se non accogliere. Lavorare sul proposito di mettere in scena Il passo del Diavolo di Emilio Scaglione significa restituire alla comunità un pezzo di se stessi e del proprio passato che, malinconicamente e orgogliosamente, può farci sorridere e riflettere. Farlo attraverso i corpi di chi il paese lo vive ogni giorno, con tutti i suoi bianchi e neri, con tutte le sue ambiguità e bellezze, è ancor di più un accadimento poetico, un ritrovarsi necessario in un momento in cui la memoria storica è nascosta in chissà quale sgabuzzino del mondo. Vuol dire, in definitiva, andare fisicamente sui luoghi dell’opera e interrogarli sulla vita, in attesa di avere risposte o, perché no, di ricevere domande.
Efemera Teatro

Il laboratorio si terrà dal 16 dicembre al 7 gennaio, con messa in scena itinerante domenica 8 gennaio, nei seguenti giorni e orari:
  • Venerdì 16 dicembre dalle 18.30 alle 20.30
  • Mercoledì 21 dicembre dalle 18.30 alle 20.30
  • Venerdì 23 dicembre dalle 18.30 alle 20.30
  • Martedì 27 dicembre dalle 18.30 alle 20.30
  • Mercoledì 28 dicembre dalle 18.30 alle 20.30
  • Giovedì 29 dicembre dalle 18.30 alle 20.30
  • Mercoledì 4 gennaio dalle 18.30 alle 20.30
  • Giovedì 5 gennaio dalle 18.30 alle 20.30
  • Sabato 7 gennaio dalle 18.30 alle 20.30
  • Domenica 8 gennaio [orario da definire]
Il laboratorio è gratuito ed è destinato ad un massimo di 10 alliev* over 17residenti nel comune di Agerola.
Per candidarsi è necessario inviare entro e non oltre il 12 dicembre 2022 all’indirizzo e-mail efemerateatro@gmail.com:
Una foto.
Breve lettera motivazionale.
L’esito delle selezioni verrà comunicato tramite mail entro le 15.00 del giorno 13 dicembre
"iVesuvio - Rete di promozione territoriale". #Opportunità

domenica 4 dicembre 2022

Boscotrecase - "Parco delle pareti d'arte". Nei murales la storia dei paesi vesuviani

"Parco delle pareti d'arte". Nei murales la storia dei paesi vesuviani. Primo evento culturale e di riqualificazione degli spazi urbani, voluto dall'amministrazione Carotenuto e finanziato dalla Città Metropolitana di Napoli Parco delle Pareti d'Arte

Parco delle Pareti d'Arte, prima edizione 2022. 
Comune di Boscotrecase. 
Sindaco: Pietro Carotenuto, 
Direttore Artistico: Nello Collaro, 
Direttore Eventi: Mimmo Pesce, 
Assessore Comunale: Marialuisa Russomanno. 
Partner: Cantine Sorrentino, Cantina La Mura, Conadi, Centro Onlus, Bani Adv.
 

Vini del Vesuvio, tra storia e leggenda.

Ingresso gratuito su prenotazione, fino ad esaurimento posti

Info e Prenotazioni:

Segreteria Sindaco 0815374588 - Servizio Civile 08118515996
Con la partecipazione di Patrizio Rispo.
Sorrentino Vesuvio-Winery

Inizia ufficialmente l'evento "Parco delle pareti d'arte", dedicato, in questa sua prima edizione, al tema dell'accoglienza. Una festa delle radici e della socialità è quella che si terrà fino al 12 Novembre. Mission di fondo è la valorizzazione del territorio attraverso la cultura. La storia di Boscotrecase, dei comuni vesuviani e costieri raccontata, come in un libro, attraverso le immagini che artisti locali e nazionali disegneranno sulla parete bianca dietro al Palazzo comunale di piazza Municipio. L'iniziativa, il materiale di comunicazione e di promozione sono prodotti nell’ambito del progetto realizzato con il finanziamento della Città Metropolitana di Napoli.
Fino a venerdì 21 ci si potrà candidare per dipingere un'opera, inviando la domanda (scaricabile dal sito internet: www.parcodelleparetidarte.it) una propria bozza al direttore artistico Nello Collaro (utilizzando la mail: nellocollaro@libero.it). 
Da sabato 22, inizierà la realizzazione degli 11 murales selezionati che saranno mostrati ufficialmente nell'evento conclusivo del 12 Novembre. L'idea di Collaro è non escludere nessuno: coloro che non saranno selezionati per la prima edizione rientreranno di diritto tra gli artisti dei prossimi appuntamenti. L'amministrazione, infatti, sta già lavorando per le edizioni successive, affinché sulle case dell'intero territorio comunale possano essere raffigurati momenti simbolo o personaggi che hanno caratterizzato il territorio.
Durante le due settimane si terrà un evento con la Corale del Vesuvio, un convegno sul vino e un fine settimana con musica e mercatini, curati dal direttore Mimmo Pesce.
«I nostri paesi vesuviani sono tutti accomunati da un'unica storia. Quello che inizia adesso è solo il primo di una lunga narrazione che, prossimamente, ci porterà a scendere per il paese per raccontare, attraverso l'arte figurativa, il nostro grande vissuto». Ha detto il direttore artistico Nello Collaro, aggiungendo: «Quasi 40 anni fa abbiamo dipinto lo stesso muro per una sorta di protesta contro l'impegno dell'Italia nella guerra in Libano. Adesso facciamo lo stesso affinché si fermino le violenze che stanno funestando l'Europa».
Per l'assessore alla Cultura e Turismo di Boscotrecase Marialuisa Russomanno: «Abbiamo accolto un'istanza che ci veniva dal territorio. Il nostro paese è da sempre fucina di creatività, di talenti e di arte. La pittura è un sentire comune e diffuso. Le strade del nostro territorio sono caratterizzati dall'arte e da una particolare devozione. Vogliamo riprendere questa storia e renderla nuovamente attuale».
Il sindaco Pietro Carotenuto ha parlato di «duplice finalità. Questo evento riqualifica spazi urbani e mette in risalto il percorso culturale sul quale stiamo lavorando dal 2016 insieme alla scuola, alle parrocchie e alla consulta delle associazioni. Una città responsabile è quella che riesce a dare risalto all'arte, alla storia e all'operosità del territorio, facendoli conoscere alle nuove generazioni». Aggiungendo: «Insieme all'assessore Russomanno, che ha lavorato incessantemente per tenere insieme una macchina complessa, stiamo già studiando la fattibilità della seconda edizione perché vogliamo portare i tocchi d'arte in tutti i quartieri della nostra comunità. Per questo motivo ci stiamo impegnando per intercettare un nuovo finanzimento, ma, qualora non dovesse esserci, la faremo ugualmente con l'impegno dell'amministrazione e di chi vorrà esserci».
I Murales in breve
  • Il 21 ottobre alle 18 saranno resi noti i nomi degli 11 artisti che dipingeranno.
  • Dal 22 ottobre gli artisti potranno iniziare a realizzare le loro opere.
  • Il 12 Novembre saranno mostrate alla città durante l'evento conclusivo
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lunedì 17 gennaio 2022

#ACTarteculturaterritori. Napoli - Il Teatro San Ferdinando

Il Teatro San Ferdinando è un teatro storico di Napoli. Ubicato in Piazza Eduardo De Filippo, nei dintorni del Rione Sanità e a pochi passi da via Foria, è uno dei teatri più antichi di Napoli, anche se nel corso della sua storia ha subito numerose ricostruzioni, restauri e rifacimenti. Strettamente collegato alla figura di Eduardo De Filippo, è per eccellenza ritenuto il "tempio" della commedia napoletana.
Costruito nel 1791, nella zona di Ponte Nuovo, su disegno dell'architetto Camillo Leonti e decorato dal toscano Domenico Chelli, venne inaugurato con l'opera di Domenico Cimarosa Il falegname. Fin dall'inizio la vita del teatro non fu facile: diverse e infelici amministrazioni lo trasformarono ben presto in un teatro per compagnie minori e per un pubblico poco aristocratico. Il 30 novembre 1843 Marzio Gaetano Carafa dei principi di Colubrano vendette il teatro al signor Enrico del Prete che lo subaffittò poi a Adamo Alberti, capocomico ed impresario del Teatro dei Fiorentini.
Nel 1886 vi debuttò l'attore Federico Stella portando in scena Tenebra e amore di Crescenzo Di Maio. Il tipografo Luigi Bartolomeo e l'impresario Salvatore Golia comprarono una parte del teatro diventandone i nuovi gestori. Nacque la "Compagnia Città di Napoli": l'impresa, diretta da Federico Stella e Michele Bozzo, per quarant'anni fu stabile al San Ferdinando.
Nella stagione 1889-1890 il teatro accolse anche i successi di Eduardo Scarpetta. Salvatore Golia e la moglie Raffaella Bartolomeo (sorella di Luigi), divenuti gli unici proprietari del teatro, ne affidarono la gestione al figlio Giuseppe. Negli anni trenta del XX secolo, i Golia, per cercare di risolvere i problemi di una gestione deficitaria, affittarono lo stabile. Il teatro venne trasformato in "Cinema Teatro Principe". Finché il 3 settembre 1943 le bombe americane e tedesche lo rasero al suolo quasi completamente: restò in piedi solo parte del palcoscenico.
Dopo la guerra il vecchio Golia decise di venderlo: lo comprò Eduardo De Filippo, il 25 febbraio 1948, investendo nella ricostruzione del teatro tutti i suoi guadagni e indebitandosi con le banche.
All'indomani dell'acquisto venne costituita la SIT Società Imprese Teatrali che gestì sia il teatro sia le compagnie "Il Teatro di Eduardo" e "La Scarpettiana". Nel 1954 venne costituita una nuova società la "San Ferdinando Film" che, con la partecipazione della RAI, realizzerà sei telefilm della serie "Il Teatro di Eduardo"; Eduardo continuò a lavorare per pagare le spese della costruzione del teatro. Nel 1956 nacque la società "Il Teatro San Ferdinando s.r.l", ma i debiti ed i pochi aiuti lo costrinsero a sciogliere la Scarpettiana nel 1960 e a chiudere il San Ferdinando nel 1961.
Il 30 settembre 2007, dopo molti anni di restauri ed ingenti investimenti, il San Ferdinando ha finalmente riaperto i battenti con La tempesta di Shakespeare, nella traduzione in napoletano barocco fatta da Eduardo nel 1984. Il teatro appena inaugurato è stato immediatamente incluso fra gli spazi utilizzati dal prologo del Teatro Festival Italia.
Il San Ferdinando, insieme al Mercadante, è gestito dal Teatro Stabile di Napoli. INFO
  • STORIA DEL TEATRO NAPOLETANO - Vittorio Viviani
  • Presentazione di Roberto De Simone. Dal «Maccus» delle Atellane, il servo della gleba, il povero pa'ria rustico dall'incedere goffo, improvvido e vacillante, al «Cavajuolo», il tipo comico che appare sotto il profilo del pezzente nel teatro rinascimentale, dal «Pulcinella» del teatro barocco all'« Opera buffa», che unisce la grande musica napoletana del Settecento alla farsa, fino a Petito e ai grandi del Novecento, è tutta la drammaturgia napoletana che riprende voce in queste pagine.

    Vittorio Viviani (1914-1979), figlio di Raffaele, fu autore di romanzi (La danza sul vuoto), commedie (Trio Fulgor, II pazzo rosso), libretti melodrammatici (Maria Antonietta, Mas'Aniello}. Regista teatrale, fondò e diresse il «Piccolo Teatro di Napoli» e il «Teatro del Popolo».
  • LINK: 
  • STORIA DEL TEATRO NAPOLETANO - Vittorio Viviani
  • Luoghi. Il teatro San Ferdinando
    • Il teatro fu inaugurato nel 1954 con la commedia di Antonio Petito Palummella zompa e vola. Rivolgendosi ai napoletani, nel fascicoletto pubblicato in occasione dell'inaugurazione, Eduardo scrisse:

      «[...] Comme me venette ncapa 'e fravecà stu teatro nun v' 'o ssaccio dicere, 'o cert'è ca miezo Pontenuovo 'o San Ferdinando ce sta n'ata vota. È mio? A me nun me vo' trasì ncapa ca songo 'o patrone, pecché scusate: vuie quando v'avite accattato nu palco o na pultrona, pe' chelli ddoie ore ca dura 'o spettacolo, site patrune vuie.
      Insomma voglio dicere ca songo patrune tutte chille ca s'accattano 'o biglietto e traseno, e tutte chille ca traserranno quanno nuie simmo muorte tutte quante. [...]».