Il Palio di Somma Vesuviana presenta il primo evento culturale segnato dal brand “Cultura&Culturae”, legato alla XXXIII edizione anno 2025: MAMMA D’ ‘A SPERANZA, Opera in forma Lauda, testi e musiche di Giovanni D’Angelo, direzione artistica di Josi Auriemma
Sabato 28 giugno 2025 alle ore 20.30 nella chiesa Collegiata al Borgo medioevale Casamale, in occasione della presentazione del nuovo Brand Culturale del Palio di Somma Vesuviana e degli eventi associati per la XXXIII Edizione (12-13-14 settembre p.v.) della manifestazione, sarà eseguita l’Opera scritta da Giovanni D’Angelo e Diretta da Josi Auriemma: MAMMA D’ ‘A SPERANZA.
Mamma d’ ‘a Speranza è un omaggio alle Patrie memorie. Condividendone storia e tradizioni, si pone in essere il desiderio di riannodare il cordone ombelicale con le proprie origini e di sentirsi parte della comunità.
Il percorso artistico-tecnico di Mamma d’ ‘Speranza è una commistione fra elementi tematici della Lauda antica, Religiosità Popolare, forme musicali, canti monodici e polifonici ispirati alla tradizione etnica dell’area vesuviana.
Per la tematica mariana siamo partiti dal presupposto che: se la Teologia ha studiato il “mondo di Maria” e la Chiesa ne ha proclamato la “Maternità divina”, il popolo l’ha adottata ed eletta Madre per eccellenza. Infatti, la pia devozione popolare ritiene la Madonna consapevole delle miserie e delle sofferenze umane per la sua natura di donna e di condizione di Madre Addolorata. In ragione di questo, la Vergine Maria è considerata una privilegiata interlocutrice presso Dio per ottenere protezione, sostegno e soccorso nel momento del bisogno.
Per la tematica Giubileo “Pellegrini di Speranza”, è doveroso soffermarsi sulla nascita del Giubileo.
Nel medioevo, il passaggio temporale fra due secoli era vissuto con ansia innescando credenze e superstizioni. Quindi, non è un caso se il primo Giubileo fu indetto da Papa Bonifacio VIII nel 1300 in modo che le paure per il passaggio fra i due secoli venissero mitigate con la catarsi delle Indulgenze Plenarie ottenute con il passaggio della Porta Santa. Ad avvalorare tale ipotesi, ricordiamo che il Giubileo aveva cadenza di 100 anni, poi passati a 50 e successivamente a 25 per permettere a più generazioni di vivere l’evento. Dal rinascimento in poi, l’Anno Santo è divenuto uno spazio temporale dedicato al rinnovo della fede e alla comunanza.
Per chi professa la fede cristiana, il concetto di “Libero Arbitrio” ha dei confini fisici, comunitari e morali invalicabili; fra questi hanno un posto di rilievo le “Virtù Teologali” che hanno seguito di pari passo l’evoluzione teologica del Giubileo: il rinnovo della Fede; la messa in opera delle “Virtù Cardinali” con la Speranza di aspettative di vita migliori; la comunanza praticando principalmente la Carità.
Il Giubileo “Pellegrini di Speranza” che stiamo vivendo, pone in essere un riavvicinamento a queste “Virtù”, sia per consolidare le esigenze spirituali, sia per ricordare alla comunità in tutte le sue espressioni sociali, che il vivere civile, la fratellanza, la formazione professionale, la salute… non possono essere lasciate unicamente all’intervento divino. (Presentazione dell’autore Giovanni D’Angelo). Comunicato Stampa
Nessun commento:
Posta un commento