venerdì 3 novembre 2023

Il Parco Archeologico di Ercolano alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico Archaeological Tourism Exchange

Tra le curiosità a disposizione dei visitatori della BMTA la stampa 3d di uno dei reperti lignei della mostra Materia, un videogioco ambientato nei cunicoli del Teatro Antico di Ercolano, visori 3d alla scoperta della città antica che consentiranno di esplorare i tour virtuali realizzati nell’ambito del progetto. 

Il Parco Archeologico di Ercolano partecipa alla XXV edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum con uno stand focalizzato su Ercolano Digitale, con prototipi di giochi immersivi, virtual tour, stampe 3D di reperti e una finestra sulla mostra sui legni e sulle visite al teatro antico. 

Ercolano - Parco Archeologico

Un invito a partecipare all’esperienza di conoscenza che renderà accessibile da parte di tutti il patrimonio UNESCO attraverso il nuovo portale WEB in otto lingue che insieme con i contenuti per la fruizione saranno fruibili anche per i non vedenti. 

Ercolano digitale nasce da decenni di studi e ricerche pionieristiche in collaborazione con i ricercatori dell’Herculaneum Conservation Project, che nell’ultimo biennio hanno reso possibile una felice convergenza verso un ecosistema culturale che comprende la catalogazione di reperti archeologici, antropologici, numismatici e organici, con la digitalizzazione 3D di più di 3000 oggetti e il rilievo grafico di molte centinaia, la georeferenziazione dei reperti e il loro collegamento al luogo esatto di ritrovamento, l’acquisizione di immagini ad alta risoluzione, come quelle dei dipinti murali o le pavimentazioni presenti nel sito archeologico, la informatizzazione dei Diari di scavo e del Giornale dei lavori, con l’obiettivo principale di creare uno strumento accessibile insieme di ricerca e fruizione.  

Una ricostruzione virtuale del contesto unico e irripetibile di Ercolano che unisce collezioni, decorazioni e strutture archeologiche.

Il progetto non ha infatti come unico obiettivo la conoscenza e la gestione del patrimonio archeologico, ma è il presupposto per offrire materiale quale fonte di ispirazione per gli utenti più vari che vanno dagli studiosi ai creativi, dai curiosi agli appassionati. In tal senso si inquadra lo sviluppo di una serie di servizi per il pubblico: un portale open data, una APP per la fruizione on-site, un virtual tour e di un video gioco, tutto disponibile attraverso un nuovo portale web ricco di contenuti. Il tutto attraverso la creazione ad hoc di un software che supporta lo sviluppo dell’intero Sistema informativo di gestione della GRANDE BANCA DATI DI ERCOLANO APERTA PROPRIO A TUTTI. 

Alla base dell’idea progettuale vi è la consolidata e pluriennale collaborazione istituzionale pubblico-privata con il Packard Humanities Institute (packhum.org), ente filantropico statunitense che da oltre vent’anni, insieme ad altri partner, sostiene le attività dell’Herculaneum Conservation Project (www.herculaneum.org).

#ViViNatale 2023

  • Mercatini al Palazzo Mediceo

    Anche quest’anno rivivremo la magia dei Mercatini di Natale nella splendida cornice del Palazzo Mediceo di Ottaviano. L’ evento, organizzato dal Comune di Ottaviano, si terrà dal 2 al 17 dicembre 2023

martedì 31 ottobre 2023

"Oreste Pipolo. 50 anni di storia del matrimonio a Napoli" - 4 novembre - 3 dicembre 2023 - ingresso libero, PAN | Palazzo delle Arti Napoli

La mostra “Pipolo: 50 anni di storia del matrimonio a Napoli” si terrà dal 4 novembre al 3 dicembre 2023 presso gli spazi del LOFT del PAN (Palazzo delle Arti Napoli).

Questa esposizione vuole essere un omaggio ad Oreste Pipolo e il suo archivio fotografico.

Il fotografo partenopeo è sempre stato uno dei personaggi chiave nel panorama artistico contemporaneo. Oreste Pipolo in breve tempo riesce ad affermarsi soprattutto in un campo della fotografia da sempre radicato nella tradizione e nella realtà napoletana, quella di cerimonia. Da sempre è stato considerato un’artista istrionico, che agli scatti arrivava attraverso un rapporto umano, molto diretto.

Dopo la sua morte le figlie Ivana e Miriam che già lavoravano con lui portano avanti lo studio fotografico, in una realtà sociale cambiata dai tempi, in cui resta però immutata l’anima del matrimonio napoletano.

Per l’occasione le sorelle Pipolo hanno selezionato le immagini dall’archivio fotografico, per mostrare, negli anni come si è evoluta la fotografia di cerimonia. Le immagini esposte sono divise in cinque decenni che vanno dagli anni 70 fino ad oggi.

L’inaugurazione si terrà sabato 4 novembre alle ore 18, con il taglio del nastro in presenza dell’assessore al Turismo e alle Attività Produttive Teresa Armato. Durante l’inaugurazione ci sarà un contributo del regista Matteo Garrone che nel 1998 girò il documentario dal titolo Oreste Pipolo fotografo di matrimoni. Inoltre ci sarà anche la presenza di Domenico Iannacone che nel 2014 realizzò su RAI3 una puntata della serie “I dieci comandamenti” su Oreste Pipolo e il suo ultimo progetto fotografico “La Napoli Velata”.

Questa mostra è un momento chiave per celebrare la storia, il percorso svolto, ripercorrendo le tappe fondamentali, le fasi e le scelte che hanno portato lo studio fotografico Pipolo ad essere uno dei pilastri per la fotografia di matrimonio
Per info & contatti:  

Miriam Pipolo Tel. 333.63.27.907 info@orestepipolo.it

STUDIO FOTOGRAFICO ORESTE PIPOLO

lunedì 30 ottobre 2023

𝗕𝗠𝗧𝗔𝟮𝟬𝟮𝟯, 𝗮𝗹 𝗣𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗔𝗿𝗰𝗵𝗲𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗺𝗽𝗲𝗶 𝗶𝗹 𝗣𝗿𝗲𝗺𝗶𝗼 "𝗣𝗮𝗲𝘀𝘁𝘂𝗺 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗡𝗮𝗽𝗼𝗹𝗶"

 
𝗕𝗠𝗧𝗔𝟮𝟬𝟮𝟯, 𝗮𝗹 𝗣𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗔𝗿𝗰𝗵𝗲𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗺𝗽𝗲𝗶 𝗶𝗹 𝗣𝗿𝗲𝗺𝗶𝗼 "𝗣𝗮𝗲𝘀𝘁𝘂𝗺 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗡𝗮𝗽𝗼𝗹𝗶"
Sarà il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, a ritirare il premio alle ore 18 di sabato 4 novembre durante la terza giornata di lavori della #BMTA2023.
𝗕𝗼𝗿𝘀𝗮 𝗠𝗲𝗱𝗶𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮𝗻𝗲𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗧𝘂𝗿𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗔𝗿𝗰𝗵𝗲𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼

domenica 29 ottobre 2023

A Novembre giornate gratuite sabato 4 e domenica 5 | Dalla Villa dei Papiri alla casa sulla bottega: ad Ercolano il bello e il lusso tra desiderio e realtà. L’Antiquarium impreziosito con nuovi reperti per la prima volta presentati al pubblico.

Da qualche anno il Parco Archeologico di Ercolano ha lanciato una sperimentazione per rendere più ricca e completa l’esperienza di visita nella prospettiva di un nuovo museo di sito. Dal prossimo 30 ottobre -a partire dalle ore 13.00- la mostra permanente “SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano” offrirà la visione di nuove preziosissime testimonianze tra cui capolavori dalla Villa dei Papiri e da altri edifici pubblici e privati, presentati al pubblico nel loro luogo di ritrovamento, talvolta per la prima volta.  

Si amplia il patrimonio che vogliamo condividere con il nostro pubblico – dichiara il Direttore Sirano – per esplorare insieme la tematica del lusso e della qualità della vita che caratterizzava la cultura di Ercolano non solo per le classi dirigenti, ma anche per gli altri ceti che in misura proporzionale alle loro possibilità aderivano in qualche maniera ad una sorta di filosofia del buon vivere. All’apice di questo sistema di valori si pone senz’altro la villa dei Papiri, i cui proprietari appartenevano ad una delle più illustri famiglie di Roma. Ma anche le decorazioni provenienti da case lussuose come quella dei Cervi ci conducono verso un sistema di valori estetici che non è del tutto sovrapponibile al nostro. Infatti ancora più straordinario è, a mio avviso, il dipinto con amorini intorno ad un tripode, eseguito ad affresco ma provvisto di una cornice di legno che lo rendeva facilmente trasportabile. Ebbene questo splendido dipinto era incassato su un muro di quello che oggi chiameremmo un bilocale posto sopra una bottega sul Decumano Massimo. In uno spazio così ridotto chi vi dimorava desiderò di essere circondato da mobili di legno e da un dipinto di fattura così pregiata”.

Con un linguaggio accessibile vengono presentati per la prima volta tutti insieme reperti che tornano al Parco dopo averlo rappresentato in prestigiose esposizioni e mostre internazionali, veri ambasciatori del patrimonio culturale ercolanese. 

In esposizione ritorna anche la fontana di bronzo raffigurante l’Idra di Lerna, il mostro a forma di serpente con tante teste che Ercole affrontò nella seconda delle sue dodici fatiche. L’Idra di Ercolano – posta al centro della Piscina a forma di croce nel cortile centrale della Palestra – sembra ispirata ad un celebre monumento di Roma, ricordato dallo scrittore latino Festo: la fontana dell’Idra che ornava il Lacus Servilius nel Foro Romano, donata da Agrippa, amico e fedele collaboratore dell’imperatore Augusto. 

Il percorso di visita si arricchisce con l’esposizione di un affresco con Amorini che giocano in un contesto sacro ad Apollo, realizzato in antico all’interno di un telaio di legno, era inserito nella parete di un appartamento sul Decumano Massimo.  

Dalla Casa dei Cervi provengono non solo le due statue che danno il nome alla dimora, ma anche un Ercole ubriaco, un Satiro con otre e altri elementi d’arredo del giardino della Casa dei Cervi.  

Ghiotta l’occasione del ponte di novembre per recarsi al Parco e visitare i sensazionali reperti approfittando del raddoppio delle giornate a ingresso gratuito. Il Parco infatti apre i cancelli gratuitamente sabato 4 novembre, Giornata dell’Unità e delle Forze Armate e domenica 5 novembre, quando torna l’appuntamento con l’iniziativa ministeriale della #domenicalmuseo.  

Boscoreale - Premio nazionale giornalistico "Carmine Alboretti" -

“Nel mio piccolo cercherò di prendermi sempre cura del mio territorio” Con la promessa di Francesco Alboretti, il figlio del giornalista Carmine Alboretti, che affida a mamma Maria il racconto del suo amato papà attraverso il ricordo delle sue lezioni sulla cura dell’ ambiente, sulle regole da rispettare, sul rispetto del nostro territorio è terminata una mattina di commozione, di ricordo e di giornalismo. Dopo il corso di giornalismo: Raccontare il territorio, indetto dall’Associazione giornalisti vesuviani si è vissuta a Boscoreale, presso l’auditorium del museo parco nazionale del Vesuvio la prima edizione del Premio giornalistico che porta il nome dello scrittore, saggista e vaticanista Alboretti.

Presenti Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Antonio d’Errico, presidente dell’Associazione giornalisti vesuviani “Carmine Alboretti”, le cariche politiche dei paesi vesuviani, i rappresentanti delle forze dell’ordine, del Tribunale di Torre Annunziata . Assieme agli amici di Carmine, la mamma Carolina Balzano e la sorella Teresa.
“Sono un umile operaio nella vigna del Signore”. Carmine prendeva sempre in prestito le parole di Papa Benedetto XVI per presentarsi ai colleghi, agli amici. Le parole raccontano la sua umiltà e la sua abnegazione al lavoro, per lui una vera missione. La frase riportata per volere della moglie Maria sul premio creato dall’artista Nello Collaro da oggi racconterà anche la prima edizione del premio giornalistico nazionale Carmine Alboretti assegnato alla giornalista Anna Scafuri, inviata Rai, natìa di Boscoreale che non ha mai spezzato il legame con i territori vesuviani. Esattamente come ha sempre fatto Carmine.
Le parole di Carmine Alboretti in difesa dell’ambiente e del territorio vesuviano, scritte nel suo libro “Francesco e la cura della casa comune” sono state recitate dall’attore Mario Grazio Balzano.
Nell’ambito della cerimonia si è tenuto il corso di formazione professionale “Raccontare il territorio: le comunità locali come risorsa per il giornalismo”, con relazioni dei giornalisti Lino Zaccaria, Luigi Vicinanza, Massimo Corcione, Antonio Pascotto, Maria Pia Rossignaud. Moderatore: Gabriella Bellini. Associazione Giornalisti Vesuviani - Carmine Alboretti

PÙMPAIIA, l’olio di Pompei prodotto con le olive delle aree verdi del Parco archeologico, ha ricevuto il riconoscimento di certificazione IGP CAMPANIA.

 

Lunedì 30 ottobre dalle ore 11.00 a Pompei, presso l’Orto dei Fuggiaschi (Regio I, insula 21, civico 6), i visitatori potranno assistere alla frangitura (estrazione con frantoio) delle olive appena raccolte e potranno degustare l’olio IGP di Pompei. 

 I siti archeologici vesuviani sono custodi di un patrimonio naturale e paesaggistico eccezionale, che si aggiunge all’unicità di quello archeologico. L’olivo, pianta millenaria del paesaggio agricolo del Mediterraneo, è una delle specie più caratteristiche nelle aree verdi del Parco. 

Utilizzare i metodi e le tecniche della raccolta delle olive utilizzati nel mondo romano, illustrati anche da autori come Columella e Plinio il Vecchio, significa garantire il pieno rispetto delle piante, salvaguardare la biodiversità e garantire la piena sostenibilità ambientale. 

È quanto sta realizzando il Parco archeologico di Pompei con il vasto patrimonio di ulivi presenti nei siti di propria competenza, grazie alla collaborazione con UNAPROL e APROL Campania. L’attività si inserisce nel più ampio progetto di Azienda agricola Pompei, un progetto teso alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio naturale del Parco. 

La raccolta delle olive viene effettuata presso tutti i siti del Parco e, in particolare, a Stabia e a Civita Giuliana dove sono presenti, in continuità con il mondo arcaico, le cultivar Minucciola, Ogliarola, Olivella, Pisciottana, Ravece, Rotondello, oltre la Nostrale oggi a rischio di estinzione. 

Presso l'orto dei fuggiaschi, lunedì 30 la raccolta e frangitura delle olive sarà effettuata utilizzando un piccolo molitore, e a seguire "I Ragazzi di Plinio", giovani del territorio con autismo e/o disabilità cognitiva impegnati in attività agricoltura sociale nei siti del Parco a cura del Cooperativa sociale IL TULIPANO Onlus, con il supporto dei neuropscichiatri infantili dell' università Federico II di Napoli ed i terapisti centro medico riabilitativo di Pompei,  provvederanno a organizzare gli assaggi dell'olio IGP di Pompei.

Unaprol è uno dei maggiori consorzi operanti in ambito nazionale e comunitario, riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Italiano quale “Associazione di Organizzazione di Produttori" dei settori dell'olio di oliva e delle olive da tavola. È impegnata nel sostegno delle produzioni olivicole, anche attraverso accordi con enti pubblici e privati, per la valorizzazione, la crescita e lo sviluppo delle produzioni olivicole italiane e lo svolgimento di molteplici attività tra cui: la tracciabilità di filiera, il miglioramento della qualità del prodotto olivicolo, la sostenibilità ambientale dell'olivicoltura, la promozione, l'informazione ed educazione, l'analisi di mercato, il supporto della commercializzazione, la diffusione in generale della cultura dell'Olio extra vergine di oliva e delle olive da tavola.

Aprol Campania, Società cooperativa Agricola, è un Organizzazione dei Produttori Olivicoli che ha come mission la valorizzazione delle produzioni olivicole regionali, che nel panorama olivicolo nazionale, colloca la Campania ai primi posti tra le regioni produttrici con una superficie olivetata superiore a 88.000 ettari, di cui circa il 5% di tale superficie e` coltivata con metodi di produzione biologica. 

mercoledì 25 ottobre 2023

Ercolano - 31 ottobre - Trekking urbano 2023, passeggiata tra storia e paradiso del vintage

Martedì 31 ottobre alle ore 11.00 dalla Basilica di Santa Maria a Pugliano parte un percorso alla riscoperta del cuore di Ercolano. Piazza Pugliano – Mercato del Vintage – Villa Comunale – Giardini del Parco Archeologico. 

Il percorso inizia a Piazza Pugliano, davanti la Chiesa di Santa Maria a Pugliano, la più antica dell’intera area vesuviana. All’interno si può ammirare la statua della Madonna di Pugliano con Bambin Gesù che è patrona della città.

Si prosegue verso il Mercato di Pugliano definito come il più famoso mercato vintage d’Italia.

La passeggiata prosegue verso la Villa Comunale divenuta poi sede del Palazzo Municipale. E’ a pieno titolo una delle ville facenti parte del famoso miglio d’oro.

La villa era esistente alla metà del XVII secolo. Fu donata dalla famiglia Passaro al comune di Resìna (attuale comune di Ercolano) che inizialmente aprì i giardini come villa comunale, effettuò la sopraelevazione costruendo il secondo piano e nel successivo 1887 trasferì la sede comunale da Palazzo Capracotta.

Il giardino è tuttora utilizzato come villa comunale e conserva diverse piante secolari. Lungo il percorso si può sostare in Piazza Colonna dove sono situate le statue delle danzatrici di Ercolano; le opere sono copie di quelle rinvenute a Villa dei Papiri i cui originali sono esposti al Mann.

Si prosegue verso il Parco Archeologico degli Scavi di Ercolano.

Nel giardino all’ingresso una vista mozzafiato: dall’alto i resti della città antica seppellita sotto un strato di ceneri, lapilli e fango durante l’eruzione del Vesuvio del 79. 

venerdì 20 ottobre 2023

TEATRO LA GIOSTRA - STAGIONE TEATRALE 2023/2024

Dal sodalizio artistico delle associazioni culturali Al Centro delle Arti (Presidente Virginia Maresca) e Scena Sperimentale Gennaro Vitiello (Presidente Cordelia Vitiello, figlia del noto regista torrese Gennaro Vitiello), si è pensato di realizzare un cartellone teatrale, negli spazi dell’Associazione La Giostra. Si tratta di una rosa di dieci spettacoli, con la direzione artistica del regista e sceneggiatore Salvatore Formisano. L’idea di realizzare un cartellone teatrale - che gode del patrocinio morale del Comune di Torre del Greco - ha come obiettivo principale, quello di voler avvicinare quante più persone al teatro, in particolar modo i giovani. Nel rispetto di una città culturalmente radicata nell’arte, si è voluto puntare ad un cartellone di grande qualità artistica che contiene spettacoli comici, drammatici e musicali. «Gli eventi culturali teatrali – sostiene il Sindaco di Torre del Greco Luigi Mennella - mettono in moto dei meccanismi che portano ad un rilancio della città anche dal punto di vista turistico. La serie di eventi organizzati in questi mesi, ad esempio, ha richiamato l’interesse dei cittadini dei comuni limitrofi e questo è un risultato importante. E una rassegna come quella del Teatro La Giostra, troverà sempre l’appoggio da parte dell’Amministrazione Comunale».

«Il nostro intento – afferma Presidente del Consiglio Comunale Avv. Gaetano Frulio - è quello di dare alla città di Torre del Greco la possibilità di poter esprimere il proprio patrimonio culturale che la caratterizza, dando l’opportunità di utilizzare spazi già esistenti, come in questo caso il Teatro La Giostra».  

«Questo progetto – commenta il direttore artistico Salvatore Formisano - costituisce l’inizio di un percorso artistico e culturale che approda a Torre del Greco. L’iniziativa nasce seguendo un concetto del regista torrese Gennaro Vitiello: “portare il teatro nelle periferie”, lontano dalle grandi ribalte, ma più vicino alla gente. La rassegna teatrale vuole essere lo strumento che s’interpone al genere più comune, e comunque affascinante, della commedia popolare. Noi pensiamo al cosiddetto “teatro altro”, quello dei nuovi linguaggi senza omettere la tradizione popolare. Questo il motivo che ci ha spronati a creare un cartellone attento nelle scelte, fedele all’arte del teatro, e che abbracci le inclinazioni dello spettatore. Lo spazio del Centro Culturale “La Giostra” è e sarà un luogo di unione, la frequentazione per chi ama l’arte e la cultura, a partire dai giovani attraverso laboratori teatrali gratuiti, e ancora spronando i diversamente abili a cimentarsi attori attraverso laboratori a loro dedicati, questa la missione portata avanti dalle Associazione “Scena Sperimentale Gennaro Vitiello” e “Al Centro delle arti».

«Sono contenta di omaggiare la figura di mio padre Gennaro – dichiara Cordelia Vitiello - promuovendo questo tipo di iniziative a Torre del Greco. Negli anni ‘80 nasceva la Sperimentazione teatrale nel Teatro nel Garage. Fu proprio lui ad aprire quello spazio, ed è particolarmente importante per me aver contribuito ad un lavoro di squadra nel presentare non solo un cartellone artistico, ma di partecipare alla realizzazione di eventi culturali che prenderanno vita presso lo spazio La Giostra nei prossimi mesi».

  • La stagione teatrale 2023/2024 del Teatro La Giostra prende il via il 4 novembre con lo spettacolo Vedovi in cerca di Pensionante, una divertentissima opera in due atti con gli attori partenopei Giovanni Caso e Giampietro Ianneo, che cura anche la regia.
  • Il 9 dicembre sarà la volta di Marammé di Rosario Salvati, con Sasà Trapanese per la regia di Gigi Savoia. Uno spettacolo di prosa in cui il protagonista Marammé, un uomo, una figura evocata forse dal suo stesso passato di cui ricorda ogni suono, ogni voce, ogni istante, parla ai suoi fantasmi, rivive il suo dramma, ovvero l’uccisione del fratello Giacomino – piegatosi alla malavita dei vicoli – a cui assiste non visto e di cui non rivelerà mai gli assassini.
  • Il 6 e 7 gennaio 2024 sul palcoscenico del teatro torrese, i musicisti Claudio De Bartolomeis e Diana Ronca si esibiranno nello spettacolo musicale Napoli era ora, un viaggio musicale di canzoni classiche napoletane, con chitarra, mandolino e voce.
  • Il 20 e 21 gennaio andrà in scena Mamma. Piccole tragedie minimali di Annibale Ruccello, con Antonella Morea, regia di Gerardo D’Andrea. Quattro brevi atti unici (“Le fiabe”, “Maria di Carmelo”, “Mal di denti” e “La telefonata”), in cui si evidenziano diverse tipologie della figura materna, una sola delle quali incarna il difficile compito di madre, mentre le altre sono mamme “diverse”, gelide, prese solo dal loro apparire.
  • Ad andare in scena il 10 e 11 febbraio sarà Roberto Capasso con Pacchiello. Il protagonista è un usuraio che ricorda molto da vicino l’antieroe shakespeariano per eccellenza, quel Riccardo III deforme, disabile, frustrato che per entrare in contatto con la società che lo rifiuta, sceglie la strada del potere, del ricatto, della sopraffazione. L’usuraio Pacchiello, infatti, non ha altro modo per vivere nel mondo che contagiarlo con la sua lordura.
  • Il 24 e 25 febbraio sarà la volta di Conversazione con Dio, drammaturgia e regia di e con Rodolfo Fornario, con Antonella Quaranta e Giacomo D’Agostino. Conversazioni con Dio è un estratto di uno spettacolo scritto da Rodolfo Fornario un po’ di anni fa. Lo spettacolo consisteva, all’origine, di nove conversazioni, in realtà monologhi, con l’Interlocutore silente per eccellenza, Dio. Da questo spettacolo sono stati tratti tre monologhi: Sò Arrivato, Brutta e Gerardo Esposito.
  • Il 9 e 10 marzo Stefano Ariota porta in scena Gran gala…nteria. Un genere di spettacolo musicale definito teatro di canzone ironico/nostalgico. Uno spettacolo questo, per ricordare i fasti della radio e della televisione italiana. Tutti, chi più chi meno, a seconda della generazione d’appartenenza, subiamo.
  • Il 23 e 24 marzo Francesco Rivieccio presenta Non dovevo essere io. Un angelo custode, dalla lunga carriera di quarant’anni, si ritrova a proteggere un giovane attore di teatro, scoprendo cose che in vita non avrebbe nemmeno immaginato.
  • La Compagnia del Teatro La Giostra presenterà uno suo spettacolo, il 13 e 14 aprile dal titolo Mamme allo specchio tra fiabe, farse e finzioni, una serie di monologhi che radiografa i vari aspetti della madre/donna, raccontati tra fiabe ed aneddoti, ed esagerazioni della quotidianità nella quale si evidenziano i limiti e i pregi caratteriali.
  • A chiudere il cartellone 2023/2024 del Teatro La Giostra, lo spettacolo Abbracci di parole con Antonio De Rosa, per la regia di Maria Verde, in programma il 27 e 28 aprile. Quanto sono importanti le parole? Quando iniziano le parole? In questo spettacolo, De Rosa ha messo tutte loro: " le parole"... divertenti, sapienti, musicalmente scurrili, drammatiche, impertinenti, d'amore, furbe, violente, pazienti, sagge e dannate.

Gli spettacoli in programma il sabato andranno in scena alle ore 20.00, mentre la domenica alle ore 18.00. È prevista una campagna abbonamenti, che offre agli interessati di poter scegliere il pacchetto di tutti gli spettacoli in cartellone o solo 5 a loro scelta. Per info: alcentrodellearti@gmail.com

A partire dal mese di novembre e fino al mese di maggio 2024 le associazioni al Centro delle Arti e la Scena Sperimentale Gennaro Vitiello presenteranno una serie di iniziative culturali, tra queste un laboratorio teatrale per ragazzi - le cui iscrizioni sono ancora aperte - ed uno spazio dedicato alle presentazioni di libri.

“LA FOTOGRAFIA DIPINTA” - MAV/ il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano | 22 ottobre > 26 novembre 2023

Saranno in mostra sette opere fotografiche e sette dipinti che diventeranno un luogo di una ricerca alla pari, vivendo e suggerendo un proprio codice interpretativo. La fotografia e la pittura, in questo inedito percorso, si incontrano prima per dissolversi e poi per ritrovarsi in preziose risoluzioni espressive.  MAV Museo Archeologico Virtuale - Flegrea PHOTO associazione


Le fotografie e i dipinti in mostra sono di 

  • Tiziana MASTROPASQUA e Renzo BELLANCA | 
  • Raffaele DE SANTIS e Mariangela CALABRESE |    
  • Fabiana PRIVITERA e Cosimo COLELLA | 
  • Riccardo PETRONE e Giovanni MANGIACAPRA | 
  • Alberto MAZZARINO e Sara PELLEGRINO | 
  • Annalisa ESPOSITO e Antonio TRAMONTANO | 
  • Lucia MONTANARO, Agostino TULUMELLO. 
  • La mostra rimarrà in cartellone al MAV dal 22 ottobre al 26 novembre 2023 e sarà visitabile, ad ingresso gratuito, dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle 17.00 (ultimo ingresso).

La fotografia dipinta / testo critico di Rocco Zani

Dapprima il luogo. Quale prologo di inconsueti attraversamenti. Un luogo di confini e di destini, finanche di martirio. O di tormento. La terra di Partenope, quella di rocce e onde e bagliori di sangue e canti. C’è in questo spazio perlustrato dall’occhio – in primis da quello fotografico – un luogo altro, una sorta di alveo scampato alle dicerie del tempo, uno scrigno di cenere o un sepolcro non violato: l’alito di un vento mai definitivamente pacifico, polvere d’ombra, pietre brunite e anime all’erta. Una “misura” che non è soltanto una pertinenza fisica o di oggettiva conferma, piuttosto destinazione di un illimite popolato di minuscoli rifiati, pagliuzze lunari, ammonimenti notturni. In questo “luogo del (nel) luogo” la comprensione fotografica – e poi quella pittorica – si è fatta parola: di accenti, di umori, di valico, di riepilogo. Quasi a ribadire – o ripristinare – una conversazione con un presente che è figliolanza viva di una memoria comune. L’immagine fotografica e quella pittorica non svelano il remoto ma dialogano con quella “appartenenza”, con la complessità di un tempo (e di un luogo) che si è fatto tempo (e luogo) di contemporaneità, accogliendo e tutelando ogni fragile linguaggio o perdita. Da tutto ciò – e da altro ancora – prende il via un viaggio inconsueto di rimandi, di ascolti, di rendiconti.

Ecco allora che le trasparenze annerite di un paesaggio immoto, testimonianza fotografica di Raffaele De Santispare farsi, nell’alter ego pittorico di Mariangela Calabrese, percorso penetrante e invadente di rossori tellurici. Quasi a ricostruire l’atto – il gesto – nel prologo della tragedia. In una mappatura simbolica del luogo Renzo Bellanca ridispone, per sintesi di cromie e segni l’indagine fotografica di Tiziana Mastropasqua che affida alle ombre e all’incanto il destino di quella terra attraversata. Un interno “vesuviano”, probabilmente, è l’esercizio prospettico e seducente a cui Alberto Mazzarino restituisce una tremula identità. Vi accede Sara Pellegrini risvegliandone il colore protagonista, per esiti di bronzo, di rame, di vermiglio. Un corpo e un volto riscrivono le misure del paesaggio nell’immagine di Fabiana Privitera. La pittura eclettica di Cosimo Colellane scompone la forma per mutuarne una stesura di indizi, scaglie, singole reliquie. Ancora un camminamento interiore – nell’obbligo del bianco e del nero – quello messo a fuoco  da Annalisa Esposito. Ne recepisce l’intento Antonio Tramontano che per pieghe d’ombra e timori di biacca si incammina verso l’ipotetico approdo. Un primo piano che non consente spaesamenti o scrupoli quello che recita la fotografia di Riccardo Petrone. Giovanni Mangiacapra recide invero la durata di quel gesto per farne armonia di segni ed echi, misture di palpiti. Laddove Lucia Montanaro mette in fila le icone di una memoria allarmante – e allarmata – Agostino Tulumello replica con la sua pittura “reticolare” pronta a custodirne, in affannate trasparenze, il senso, ovvero la sostanza.