AGRARIA UNINA RISORSA FONDAMENTALE PER FUTURO
"Il dipartimento di Agraria rappresenta una presenza storica nella Federico II, una delle realtà più importanti dal punto di vista scientifico in un settore strategico. È una delle scuole di agraria più antiche d'Italia, un dipartimento molto competitivo che rientra, a livello nazionale, tra quelli di eccellenza, coinvolto nel progetto del polo nazionale sull'agricoltura tecnologica. Una risorsa fondamentale per il futuro della regione e del paese". Così il sindaco metropolitano di Napoli, Gaetano Manfredi, parlando a margine delle celebrazioni per i 150 anni della facoltà di Agraria della Federico II a Portici.
Presenti oltre al sindaco metropolitano di Napoli, Gaetano Manfredi, il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo, il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, il sindaco di Quarto e delegato della città mentropolitana al patrimonio , Antonio Sabino, la deputata e delegata del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Marta Schifone, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il direttore del dipartimento di agraria, Danilo Ercolini e il Rettore dell'Università Federico II, Matteo Lorito
Con la stampa, a Portici, a margine dell’iniziativa per i 150 anni del Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, facciamo il punto sulle questioni che riguardano l’agricoltura, un settore spesso sottovalutato, poco alla luce dei riflettori del dibattito pubblico, ma da cui dipendono partite importanti dell’economia e del fabbisogno alimentare. E poi parliamo di autonomia differenziata e di difesa degli interessi del Sud, su cui non siamo disposti a fare mezzo passo indietro. “Bisogna ritornare a spiegare che senza una linea unitaria non faranno nessun passo in avanti ma, anzi, apriremo una guerra politica durissima. La bozza del ministro Calderoli rappresenta un passo indietro e preoccupante rispetto alle valutazioni che abbiamo fatto qualche giorno fa. Io credo che sia molto influenzata dalla scadenza elettorale in Lombardia e altre Regioni. C’è un rinvio alla spesa storica che doveva essere cancellato, un richiamo al residuo fiscale quindi al trattenimento di flussi finanziari nelle Regioni dove maturano i flussi fiscali”.
“Vediamo di capirci definitivamente. Noi abbiamo dimostrato di essere pronti ad accettare la sfida dell’efficienza. Tra l’altro abbiamo proposto modifiche che si possono fare domani mattina in termini di efficienza e sburocratizzazione ma saremo intransigenti e attestati su una trincea di battaglia politica esplicita e dura se qualcuno pensa di introdurre furbizie o di continuare a penalizzare il Sud”.
“Abbiamo registrato nella bozza Calderoli dei passi indietro estremamente pericolosi per quanto riguarda la reintroduzione dei residui fiscali, della spesa storica e dei Lep che devono essere materia di governo da parte di istituzioni terze”.
“C’è un passo indietro per quanto riguarda il sistema delle autonomie. Vedo elementi di improvvisazione. Se si dice che l’autonomia si fa a spesa invariata si sta dicendo che si mantengono i criteri di spesa storica. Non si capisce che quello che si decide in una Regione ha ricadute su tutte le altre sul sistema delle autonomie, anche dei comuni. E’ tempo di fare le persone serie ed evitare prese in giro. Siamo ponti a misurarci con chiunque ma non concederemo neanche una virgola sul tema della penalizzazione del Sud e della rottura dell’unità nazionale soprattutto su scuola e sanità”.
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