Il sentiero n. 6 "La Strada Matrone" è parzialmente riaperto. Il tratto accessibile va dall'ingresso in Via Cifelli fino alla connessione con il sentiero n. 1 "La Valle dell'Inferno", con divieto di accesso successivo. Restano chiusi il tratto fino al piazzale di Quota 1050 e al Gran Cono del Vesuvio, nonché il tratto comune con il sentiero 5. La comunicazione della riapertura è estesa a tutte le amministrazioni e organizzazioni interessate, con l'impegno di fornire aggiornamenti sulla disponibilità completa del sentiero. Ente Parco Nazionale del Vesuvio |
Varcato il cancello d'ingresso della Caserma della Forestale ci si incammina lungo una via* asfaltata che sale mediante curve e tornanti, attraversando fitte pinete in cui predomina il pino domestico. Fra le specie animali non mancano la volpe, la faina, il ghiro, il topo selvatico e diversi uccelli tipici dei boschi, come il rampichino, la ghiandaia, il picchio rosso maggiore, alcune specie di cince e lo sparviere.
Dopo aver percorso circa 2,5 Km si raggiunge il bivio con lo stradello della Riserva Forestale Tirane - Alto Vesuvio dove è posta la meta ravvicinata. L'ambiente inizia a cambiare notevolmente, man mano la pineta lascia il posto al leccio; percorrendo la serie successiva di tornanti anche il leccio viene gradualmente e completamente sostituito dalle tipiche associazioni vegetali della macchia mediterranea: ginestra, valeriana rossa, elicriso, cisto, che in tarda primavera creano un tripudio di colori e profumi.
Il percorso continua ancora per un tratto asfaltato, fino ad 800 m s.l.m., dove è situata un'area di sosta, da qui il sentiero diviene lastricato e particolarmente suggestivo. Si ammirano scorci panoramici di rara bellezza e pregevoli interventi di ingegneria naturalistica, quali grate vive “Vesuvio” e muri a secco in pietra lavica. Dopo circa 1200 m si raggiunge uno slargo panoramico, che rappresenta la meta intermedia. La vista spazia dalla Penisola Sorrentina al Golfo di Napoli e verso valle sulla Piana Campana e la Riserva Tirane.
Il tragitto procede ancora in salita fino a raggiungere un piazzale, dove è posto un presidio dell'Ente Parco. Un affaccio panoramico lascia ammirare le creste del Monte Somma con la Punta Nasone, i Cognomi di Ottaviano e l’ampia distesa della Vlle dell’Inferno. Si riprende il percorso dell’andata in discesa verso l’ingresso dove è situata la meta d’itinerario. www.parconazionaledelvesuvio.it
Antiche strade che servivano a far viaggiare sul dorso d’asino o muli i turisti fino alla cima del cratere, oggi idividuate in 11 sentieri riconosciuti dal Parco Nazionale del Vesuvio.
Il mulo, strumento indispensabile per intraprendere la “professione” era costantemente curato e ben mantenuto, veniva pulito e adornato per renderlo piacevole agli occhi dei passanti ed era ben nutrito per evitare che sentisse troppo la fatica del suo compito.
I mulattieri trascorrevano anche mesi nei boschi durante il periodo del taglio degli alberi per ricavarne la legna: carovane trainate da muli muovevano dal sentiero già alle tre del mattino, e trasportavano la materia per il camino, utile per affrontare l’ inverno, nel paese più vicino. Il mulo era dunque un’arma necessaria al sostentamento umano e il mulattiere era in genere un uomo stimato cui venivano assegnate cariche pregiate. Associazione Oasi Vesuvio Sentieri - oasivesuvio.it
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