Sono sceso nel cratere del Vesuvio. Sono rimasto un’intera mattinata nella profondità, dove, dalle fessure appena visibili, evaporava il fumo sottile, sgorgavano i fili di zolfo soffocante e la lava giaceva in semi rigidi fiumi di fuoco, ricoperti di crosta sporca e nera.
Non lontano dal punto fin dove è permesso avvicinarsi, si apre un nuovo cratere dal quale a intervalli escono il fumo, le pietre ardenti e i gas velenosi …
Quando diventa furioso, questo vulcano nuovo assume la voce di una bestia, simile al latrato del branco di cani selvaggi o allo strepito dei draghi antichi, dei quali i popoli nelle loro storie lugubri conoscono le sembianze e il getto di fuoco. Questo piccolo drago malvagio vuole divorare la nostra gioviale e azzurra Neapolis, soffocarla con i suoi veleni e il fuoco … Deve infuriarsi: il destino di tutti i mostri è di nutrirsi solo delle più belle principesse delle favole … Si esaspera il piccolo vulcano perché non potrà mai raggiungere la propria preda …
Napoli deve rabbrividire solo se, più in giù, nel ventre enorme del cratere moribondo, iniziano ad agitarsi e infuriarsi i draghi delle profondità, crepitando sinistramente …
Ma i vecchi draghi dormono … Non sanno come è bella Napoli e che è l’ultima vera bellezza degna dei mostri rimasti …
Di Stanislav Vinaver
Tratto da Napoli senza riSerbo, Citta del Sole, Napoli 2018
Tradotto da Slobodanka Ciric
Immagine di copertina Mila Maraniello
SLOBODANKA CIRIC – POETESSA, SAGGISTA, TRADUTTRICE E SCRITTRICE
- Blu Parthenope Eventi e Comunicazione –
- Vesuvio, 365 giorni da raccontare
- Vesuvio AIRAV
- Instagram – bluparthenopeeventi
- Blog – ViViVesuvio
Nessun commento:
Posta un commento