La prima del docufilm «Terra Murata», ideato e diretto da Emanuele Coppola si è tenuta venerdì scorso all’auditorium del Majorana, con un parterre di autorità civili e religiose, oltre che di rappresentanti delle scuole del territorio, in un evento moderato dal giornalista Paolo Perrotta. Sono stati, tra l’altro, premiati gli allievi e tutti coloro che hanno preso parte alla realizzazione del documentario dedicato alla memoria di Salvatore Molaro.
Terra murata è un suggestivo viaggio tra i vicoli e le bellezze del borgo cinto dalle mura aragonesi, un percorso che accompagna nei meandri delle stradine, fermandosi nella Collegiata, al Castello d’Alagno, al convento dei Trinitari, nei locali tipici. Una produzione che ha la firma di Coppola, già autore di docufilm dedicati a Somma Vesuviana (Magma), divenuta però corale.
I ragazzi del Majorana hanno collaborato con una delegazione di studenti del Torricelli e, alcuni di loro, raccontano i luoghi del cuore nel documentario dove però molte sono le voci narranti: l’architetto Antonio Auriemma, per esempio, che auspica un restauro conservativo dell’intero quartiere perché sia restituito integro alle nuove generazioni, il parroco Giuseppe D’Agostino, l’onorevole Gianfranco Di Sarno che annuncia l’avvio dell’iter che dovrebbe portare il Casamale nel patrimonio Unesco, Fiore Di Palma – segretario della Confraternita di Santa Maria della Neve che racconta di iniziative di solidarietà e della unica e affascinante processione del Cristo Morto.
Ci sono poi Marco Panico, direttore del teatro Summarte, l’architetto Salvatore Cimmino, i performers Fabio Fiorillo e Angelo Nocerino, il direttore del mediano.it Carmela D’Avino la quale, dal bar Febbraro che definisce “luogo di amicizia e aggregazione”, sottolinea l’importanza di raccontare le luci e le ombre del borgo. Milena Di Palma, insegnante, racconta episodi d’infanzia dinanzi al locale di famiglia, l’Aragonese, mentre l’archeologo Antonio De Simone auspica che – oltre agli scavi della Villa Augustea, altri fronti archeologici si possano domani aprire a Somma Vesuviana. Voci narranti e parte integrante del docufilm pure il sindaco Salvatore Di Sarno che racconta la storia della bella Lucrezia D’Alagno mentre le immagini del castello che porta il suo nome scorrono, il dirigente del Majorana Giuseppe Cotroneo, lo psichiatra e psicoterapeuta Giuseppe Auriemma con l’associazione musicale Seraponte. Il consigliere regionale Carmine Mocerino che definisce il borgo «cuore pulsante» e scrigno di innumerevoli bellezze, mentre Luigi Raia – direttore dell’Agenzia Turismo della Regione Campania sottolinea che Somma Vesuviana è destinata, per qualità e presupposti, ad essere luogo di turismo. Non solo per la sua storia o le sue bellezze architettoniche o archeologiche, bensì anche per le eccellenze gastronomiche.
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