giovedì 25 giugno 2020

Guida di Repubblica ai sapori e ai piaceri del Parco del Vesuvio

Ci sarà stata una ragione perché Poppea e Augusto assieme a tantissimi dignitari dell’impero scelsero quel paradiso per la forza attrattiva dei luoghi e per il fascino irresistibile della natura. Le stesse suggestioni hanno portato da queste parti i Borbone, che si sono innamorati del Gran Cono tanto da far partire da qui la Napoli-Portici, la prima ferrovia d’Italia. E Giacomo Leopardi che tra quelle pietre nere scrisse le pagine immortali della Ginestra guardando quei fiori che nascevano sul versante del cratere. Ma la forza e l’energia misteriosa di quei territori si può trovare anche nei vini che sanno di antico, nell’odore delle albicocche e nel sapore del pomodorino del piennolo, nel miele, nelle prugne, nella pasta artigianale. Nei colori delle feste popolari, nella biodiversità delle orchidee, nei cammini e nei sentieri, ascoltando leggende, misteri e suggestioni e lasciandosi incantare dalla voce di chi vive di vulcano. Perché da queste parti il Vesuvio è il patriarca. Da venerare, senza paura, e da amare.
Giuseppe Cerasa
É un affascinante racconto che si snoda tra ricordi e fotografie straordinarie l’intervista al maestro Mimmo Jodice che apre la nuova Guida di Repubblica dedicata ai sapori e ai piaceri del Parco del Vesuvio, il territorio di 18 comuni che circondano uno dei simboli dell’Italia nel mondo, che per la prima volta viene raccontato con uno sguardo inedito. In primis quello di testimonial d’eccezione della sezione degli Itinerari d’autore, che svelano il loro rapporto con il vulcano e con il resto del Parco, da Roberto De Simone ad Enzo Avitabile, da Cristina Donadio a Marcello Colasurdo, da Maria Pace Ottieri a Marino Niola, fino ad Enzo Decaro e Paolo Fresu, intervistati per comporre un mosaico di testimonianze e racconti unico.
Nel capitolo Il Parco invece, personalità ed esperti del mondo dell’università, della scienza e della ricerca esplorano ogni aspetto scientifico del territorio, dalle scoperte mineralogiche agli studi di vucanologia, dalle ricostruzioni storiche alle analisi delle ricchissime fauna e flora che fanno del Parco del Vesuvio un contesto naturalistico unico, «uno dei parchi più belli al mondo – scrive il direttore delle Guide di Repubblica, Giuseppe Cerasa, nella sua introduzione al volume - da scoprire ascoltando leggende, misteri e suggestioni e lasciandosi incantare dalla voce di chi vive di vulcano, di chi ha scoperto i segreti del vulcano, prima degli altri e più degli altri. Di chi è innamorato del vulcano. Perché da queste parti il Vesuvio è il patriarca. Da venerare, senza paura, e da amare. Per sempre». Il presidente dell’Ente Parco, Agostino Casillo, nella sua presentazione invece spiega: «La tutela di questo incredibile ecosistema è il frutto della continua ricerca di equilibrio fra la conservazione della biodiversità e lo sviluppo delle comunità locali, la gestione del rapporto tra uomo e biosfera diventa la sfida decisiva da vincere».

E se la sezione Feste e Festival racconta le principali rassegne e manifestazioni religiose, sportive, musicali e gastronomiche che ogni anno animano il Parco (nella speranza che presto le programmazioni tornino alla normalità, dopo l’emergenza sanitaria), il capitolo dei Mestieri del Parco racconta tradizioni artigianali che rendono celebre nel mondo questo enclave territoriale, come le lavorazioni della pietra lavica, del corallo e del rame.
Tra i capitoli più ricchi di suggestioni spicca poi quello degli Itinerari del Gusto, che ripercorrono articolo per articolo le eccellenze agricole del territorio, dai celebri pomodori del piennolo alle albicocche, passando per prugne, miele e pasta artigianale. Allo stesso modo, la sezione dei Produttori di Vino segnala e racconta le aziende vitivinicole più rappresentative, eredi di una tradizione che l’archeologia racconta ebbe inizio già all’epoca degli antichi Romani.
Centinaia infine sono i consigli del dove mangiare, dove comprare e dove dormire, con tutti gli indirizzi e le descrizioni dei più importanti tra ristoranti, trattorie, botteghe del gusto, pizzerie, b&b, hotel e dimore di charme, intervallati da passeggiate alla scoperta dei 18 centri abitati dei comuni del Parco e ai confini del Parco. Articolo completo:
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 18 giugno 2020
Pagine: ill. , Brossura
EAN: 9788883718700

venerdì 19 giugno 2020

Museo Matt di Terzigno: Il salone della Villa 6.

Il Museo Matt di Terzigno riapre dopo la chiusura forzata, ampliando l’offerta di vista con un nuovo prestigioso allestimento, grazie alla collaborazione con il Parco del Vesuvio e con i reperti del Parco Archeologico di Pompei. Il salone della Villa 6 di Terzigno, con un ciclo figurativo (megalografie) di grande suggestione, è per la prima volta fruibile al pubblico al piano superiore del Matt.
I raffinati affreschi della Villa 6 per la prima volta in mostra al Museo archeologico di Terzigno
L’ ambiente, probabilmente usato con funzione di triclinio con affaccio sul portico, era una delle più belle e raffinate sala della villa.
Al taglio del nastro e alla conferenza stampa di presentazione, il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, l’assessore alla Cultura, Genny Falciano, il direttore generale del Parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna, il direttore generale del Grande progetto Pompei, Mauro Cipolletta, il presidente del Parco nazionale del Vesuvio, Agostino. La Villa 6 viene considerata la più importante tra quelle ritrovate a Terzigno. Fu scoperta nell’area della Cava Ranieri dove sorgerà il Parco Archeologico naturalistico Geologico, ed è ubicata tra la Villa 1 e la Villa 2, che furono esplorate con diverse campagne di scavo a partire dal 1993 e l’ultima nel 2011. Le ville furono scoperte nella Cava Ranieri e vennero asportati gli affreschi durante lo scavo. Nell'area rimasero le strutture che in seguito furono interrate perchè la Cava divenne una discarica poi bonificata.
Fonte: https://napoli.repubblica.it
#ViViVesuvio #CulturaArteSaporiTurismo
Il Museo MATT è pronto ad accogliere in totale sicurezza i visitatori
Sabato dalle 17 alle 20 e Domenica dalle 10 alle 13.
Ingresso gratuito.