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giovedì 23 febbraio 2023

Museo e Real Bosco di Capodimonte. Prorogata fino al 31 marzo 2023 la personale dedicata all’artista Salvatore Emblema

Prorogata fino al 31 marzo 2023, presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte, la più ampia personale in un museo pubblico dedicata all’artista Salvatore Emblema (Terzigno, 1929), dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2006.

La mostra, inaugurata il 26 maggio 2022, a cura di Sylvain Bellenger, è realizzata con il supporto scientifico del Museo Emblema e del suo archivio, con la collaborazione dell’Associazione Amici di Capodimonte Ets.

Inserita nel ciclo di mostre focus “Incontri Sensibili” in cui le opere di artisti contemporanei sono messe a confronto con quelle della collezione storica del Museo, la mostra evidenzia la stretta relazione tra l’attività pittorica e la parallela ricerca in campo installativo di Salvatore Emblema. https://capodimonte.cultura.gov.it/

mostra nella pagina dedicata

  • 26 MAGGIO – 31 MARZO 2023
  • MUSEO: SECONDO PIANO (SALA INCONTRI SENSIBILI) E TERZO PIANO DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 17.30 (ULTIMO ACCESSO ALLE ORE 17.00) CHIUSO IL MERCOLEDÌ
  • CELLAIO: VENERDÌ, SABATO E DOMENICA DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 17.00 (ULTIMO ACCESSO ALLE ORE 16.30) NEI MESI DI NOVEMBRE, DICEMBRE E GENNAIO APERTURA DA VENERDÌ A DOMENICA (ORE 10.00-16.00, ULTIMO ACCESSO ALLE ORE 15.30)
  • REAL BOSCO: LE INSTALLAZIONI AMBIENTALI SONO SEMPRE VISIBILI, TUTTI I GIORNI, SECONDO I CONSUETI ORARI DI FRUIZIONE DEL REAL BOSCO
  • A CURA DI SYLVAIN BELLENGER

“PER CAPIRE COS’È UN QUADRO UNO SI DOVREBBE PRIMA DOMANDARE A COSA È LEGATO. IO CREDO CHE DOPO IL FOCOLARE LA PITTURA È LA PIÙ DOMESTICA DELLE COSE UMANE. NON C’È PITTURA SENZA CASA. COME NON C’È CASA SENZA MURI. NELLE CANZONI, FORSE. A ME IL MURO, DEVO DIRE, SEDUCE COME FOSSE UN CORPO VIVO. È IL CONFINE, LA SOGLIA TRA LO SPAZIO DOVE GOVERNI TU E QUELLO DOVE GOVERNA QUALCOS’ALTRO. APPARTIENE ALLA GEOGRAFIA DELL’ESISTENZA PIÙ CHE ALL’EDILIZIA. TI PROTEGGE DAI DUBBI DELL’ORIZZONTE APERTO. PENSACI, I MURI VIVONO DI TEMPO. E IL TEMPO LI SEGNA. LI GRAFFIA, LI TORMENTA. MA TUTTO QUESTO AVVIENE FUORI. E DENTRO? MAGARI LA PITTURA È LO STRUMENTO CHE CI SIAMO INVENTATI PER TORMENTARE I MURI: DA DENTRO. CHE POI È TORMENTO BUONO, SI CAPISCE. COME QUANDO CONSUMIAMO, FINO ALLO SFINIMENTO, LE COSE CHE AMIAMO. PER TROPPO AVERLE TENUTE TRA LE MANI.” 
SALVATORE EMBLEMA

La mostra si inserisce nel filone di mostre monografiche dedicate al rapporto di alcuni artisti con la città di Napoli: Pablo Picasso, Caravaggio, Vincenzo Gemito, Luca Giordano, Santiago Calatrava. Salvatore Emblema (Terzigno, 1929 – 2006), nato alle pendici del Vesuvio, ha saputo coniugare lo scenario delle sue origini con il linguaggio astratto di matrice americana. Conosciuto per l’uso di materiali comuni, come la juta con cui ha composto i grandi dipinti segnati da figure geometriche, in mostra sono presentate anche opere meno note, tra cui alcune installazioni ambientali, indagini sul rapporto tra opera e ambiente, azione e contesto. Al successo che ha connotato gli anni ‘50 fino all’inizio degli anni ’80, è seguito un periodo di incomprensione da parte del pubblico. Per questo Capodimonte ha voluto fortemente dedicare a Salvatore Emblema un’ampia mostra, diffusa tra secondo e terzo piano del Museo, Cellaio e Real Bosco, ripercorrendo le fasi della sua ricerca, sia in senso cronologico che tematico. Per la prima volta è anche esposta, nella sala Incontri sensibili, l’installazione Scatole Trasparenti (1969-74), desunta da uno studio dell’artista.

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